*Seb ed il confronto con Hannah, cosa avrà deciso di fare col suo non proprio piccolo segreto? Ovviamente tutto ciò che ho scritto è frutto della mia immaginazione, ho dovuto manipolare la realtà e adattarla alla mia storia in modo che sia coerente con ciò che ho scritto, sono sicura che nella realtà Seb e Hannah si amino realmente e vada tutto bene, sia chiaro. Un capitolo un po' strano, dolce-amaro in realtà. Scusate per il ritardo con cui pubblico, ho avuto una settimana impegnativa perché... rullo di tamburi... è uscito il mio nuovo libro, Il gioco del diavolo. Se siete interessati a sapere di cosa si tratta andate nella mia pagina su FB dove ne parlo e saprete ogni cosa! Intanto vi auguro buona lettura. Baci Akane*

89. COMPROMESSI 

seb lewis

/Seb/

“La stretta alla mia mano è quel che mi porto con me, insieme alla sensazione delle sue labbra morbide sulle mie. E la sua voce dolce e delicata che mi dice che sarebbe andato tutto bene e che l’avremmo affrontata insieme. 
So che è attaccato al cellulare e che dall’ansia sta per morire. 
Il GP successivo a cui siamo andati insieme fingendo di trovarci lì insieme per caso è stato bellissimo, avevo comunque la testa altrove ma devo dire che la sfiga ci ha messo molto del suo. 
In compenso Lewis è stato un raggio di sole, ha fatto una delle sue migliori gare contando che ha fatto pole, giro veloce, conduzione gara e vittoria finale. Quindi diciamo che a lui il nostro limbo ha fatto benissimo, a me meno anche se non è proprio colpa mia se arrivo settimo, visto che è colpa delle gomme.
Ad ogni modo sono cose che succedono ed è vero che ho la testa a molte cose, come Hannah, le bambine e poi che devo fare quando torno a casa. In che casa tornerò. Se io e Lewis potremo andare bene così per quanto, prima che qualcuno si accorga che viviamo insieme. 
Insomma, i pensieri che ho sono molti e solo dopo la gara Hannah mi chiede di tornare a casa per parlare come si deve e così col cuora in gola, senza prendere niente da casa di Lewis, vado da lei in Svizzera direttamente. 
Con lui che mi ha stretto la mano fino al momento di farmi salire sull’aereo, mi ha baciato e detto che l’avremmo affrontata insieme.
Chissà in cosa sta sperando ora?
Conoscendolo nella cosa migliore per tutti, che non sa quale sia, ma sa che Dio lo sa. Conoscendolo è così che sta pregando. 
Sorrido all’idea. Lo ammiro. Credere in qualcosa, non importa cosa, aiuta alla fine. Può anche essere una gran cagata, ma emotivamente ti tiene su. 
Io non so in cosa credo. Forse credo nell’amore che nutro per lui e credo che abbiamo la forza di affrontare tutto quel che ci capita e che se facciamo qualcosa dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Così sono qua e sto per arrivare alla fine di qualcosa o all’inizio di un’altra. Chi lo sa. 
Non so cosa aspettarmi, ma quando rivedo Hannah seria e tesa, la voce di Lewis dolce e tenera mi ripete che starà con me comunque e almeno questo andrà bene. 
Le cose che ti fanno crescere sono sempre le più dolorose, ma a volte la perfezione la puoi trovare nelle cose imperfette. 
- Ci ho pensato a lungo. - Ovviamente le bambine sono da sua madre perché non voleva rischiare sentissero. Non ci salutiamo nemmeno, mi fa solo togliere le mie cose ed appoggiarle, ma è estate e fa caldo, quindi non ho nemmeno la giacca. 
Non ci sediamo, lei è in piedi con le braccia conserte in mezzo alla stanza, io poco distante, le mani in tasca che nascondono un ansia che è alle stelle. Con gli occhi corro alle foto in casa, io e le bambine che ridono. 
Foto che per un momento mi fanno pensare a quel giorno di anni fa con mio padre, dieci anni fa forse? 
Che mi ha detto che i legami sono tutto quel che contano nella vita, sono quelli che dobbiamo coltivare. Non il successo, i sogni o chissà cosa. 
I legami.
Ricordati, Sebastian, che stai facendo tutto questo, stai rischiando anche le tue figlie, per un legame. 
Un legame che è la cosa che conta più di ogni altra. 
Mi sa che mio padre aveva ragione quel giorno. 
- Cosa hai deciso? - Chiedo subito fingendomi calmo. Lewis saprebbe che non lo sono davvero, che dentro di me sto morendo. Ormai lo ha capito. 
- Sapevo come sarebbe stato quando ho iniziato tutto questo con te, quando ho deciso di venire a convivere con te in particolare. Perché prima che vuoi, si era fidanzati così senza l’impegno e l’intenzione di nulla, nemmeno convivevamo. - Fa lei a questo punto, un tono un po’ indecifrabile, in realtà. - Ma sapevo che venendo qua avremmo fatto una famiglia perché lo volevamo e ce lo eravamo detti che un giorno l’avremmo fatta. E sapevo che non credi nell’amore e in quelle cose. E devo essere sincera, non mi sono mai sentita amata. Apprezzata e rispettata sì, sono sempre stata benissimo con te, so cosa fare per farti stare bene e lo facevo e non mi pesava. Non ho mai preteso niente perché pensavo non ne fossi in grado, che non l’avresti mai dato a nessuno, che quello che davi a me era il massimo che avresti mai potuto dare a qualcuno. - inghiotto a vuoto mentre mi sento un Pungiball, sembra colpisca piano, ma colpisce precisa. - Però realizzare che invece sei in grado di amare mi ha dato un bel colpo. - A questo punto senza abbassare lo sguardo per non farmi vedere coi sensi di colpa, ribatto. 
- Nemmeno io mi sono mai sentito amato da te in quel modo. Non come mi ama lui. Per questo per anni non mi sono mai interrogato se l’amore alla fine esistesse e se potesse durare. - Gliela rigiro perché non sarò quel tipo di uomo che implora pace e silenzio leccando ed accettando tutto, anche l’ingiusto.
È vero che devo prendermi le mie responsabilità, ma qua parliamo di una situazione dove non le ho mai promesso amore, né mai detto un ‘ti amo’. Non l’ho mai illusa o trattata in modi diversi da un’amica. 
E lei è stata uguale con me. 
Hannah sospira e abbassa lo sguardo sciogliendo le braccia in segno di apertura e ammissione. 
- Mi sono detta anche questo alla fine. È stato tutto reciproco, per cui non posso stare qua a recriminare niente. Uno recrimina in un tradimento quando era amato e poi improvvisamente viene tradito ed ingannato. Tu non mi hai mai ingannata e nemmeno tradita, perché devo essere sincera. Siamo due che condividono una casa e due figlie, ma non due amanti, due innamorati. Non ci siamo mai fatti promesse né nulla. Mi hai sempre rispettata e trattata bene. Posso accusarti di esserti innamorato di un altro e non di me, ma alla fine forse è natura. È un uomo che ami, non un’altra donna. Non posso darti delle vere colpe se non forse di non avermelo detto subito appena ti è nata questa cosa, dopotutto lo conosci da molto anche se... - la storia la sa ed evita di raccontarla a me. Sospira e scuote la testa guardando in alto, io mi avvicino vedendo che è in difficoltà e forse non ha ancora le idee molto chiare su cosa vuole da me ora. 
- Mi farai vedere le bambine e terrai il segreto? - A questo punto lei torna a guardarmi e mette le mani ai fianchi. 
- In tutto questo ho capito che la cosa sussiste per loro, se non era per loro tu mi avresti lasciata chissà quanto tempo fa, giusto? - Spiazzato da questo, annuisco alzando le spalle. 
- Penso di sì... - 
Hannah annuisce vittoriosa della soluzione che ha trovato, forse la sola cosa che le ha restituito il respiro. 
- Mi sposeresti, Seb? - A questo la saliva mi va di traverso e comincio a tossire, lei in risposta mi spinge insultandomi: 
- Non fare l’idiota! - Io però sto davvero soffocando visto che non mi aspettavo questo. Quando faccio il segno della croce con le dita capisce che davvero sto morendo, così mortificata inizia a darmi colpi alla schiena che mi aiutano, mi porta un bicchiere d’acqua e mi fa sedere. A questo punto, quando mi riesumo, torniamo alla piccola domanda spiazzante. 
- Dicevi sul serio? - Lei, seduta davanti a me non più in assetto da guerra, risponde calma: 
- Ci ho pensato molto, è vero che non posso pretendere nulla perché non mi hai mai dato nulla se non amicizia e rispetto ed onestà. E non mi hai mai amato e non ti amo io. È tutto vero. Però abbiamo una responsabilità verso le vite che abbiamo sentito il bisogno di mettere al mondo. E voglio fare in modo che loro siano felici per sempre, voglio che abbiano delle garanzie e quelle garanzie le devi dare anche a me. Che ti occuperai per sempre di noi in qualche modo, anche se un giorno ti saltasse su di fare coming out e vivere con lui o stare con un altro. Cioè se volessi abbandonarci. Voglio essere sicura che tu ti occuperai sempre di noi, è la sola cosa che voglio. Per cui sposami, diventa legalmente obbligato ad occuparti di noi. Ed io ti giuro che non ti sputtanerò mai e non userò questo contro di te. - quando me lo dice con le mille parole che non sempre usa, capisco che ci tiene e che ci tiene anche che io capisca il motivo. 
- Io non vi abbandonerei mai. Cioè se tu non ti metti a farmi la guerra. - Mi correggo subito, lei ridacchia perché nella mia natura alleggerisco sempre tutto e sicuramente è una delle cose che apprezza più di me, le permettono di stare bene con me. 
La leggerezza del nostro rapporto è sempre stata la cosa più importante. 
- Lo so e ti credo, ti conosco. Però devo esserne sicura. Non avrei mai immaginato che ti potessi innamorare, tanto meno di un ragazzo, Seb. - E non ha torto. La gente stupisce. La gente stupisce sempre.
È vero che non cambiamo, ma un po’ sì in realtà.
Dieci anni fa non ero così, ero tutt’altra persona, poi la cosa a Michael, le mie bambine e Lewis mi hanno cambiato.
E lui pure. Nico, io, la vita stessa... 
Ci penso un po’, dal suo punto di vista ha ragione, devo darle una garanzia per permetterle di essere sempre dalla mia parte.
Tanto nel mondo delle persone di successo è pieno di coppie così, sposate per un patto di copertura, diciamo, o per motivi al di là dell’amore. 
Noi lo facciamo per le nostre figlie e per... beh, indennizzo? 
Lei terrà sempre il segreto, io mi occuperò sempre di lei. 
Andrà bene, dovremmo esserne in grado visto che siamo insieme da sempre e non ci siamo mai amati. 
Così le prendo le mani ed annuisco deciso e con un sorriso un po’ stranito ma convinto.
- Ok, facciamolo. Sposiamoci. - Lei sorride e mi abbraccia sollevata, probabilmente pensava pretendessi chissà cosa, ma non sarebbe da me. - Ho sempre pensato che se dovevo passare la mia vita con una donna, potevi essere solo tu. - Lei ride. 
- Credo sia la cosa più romantica che tu mi abbia mai detto! - Esclama col mio stesso senso dell’umorismo sempre pronto a stemperare le tensioni. Io rido e la stringo a me. 
Il proiettile che abbiamo schivato tutti ha entità cosmiche, anche se bisogna far capire la situazione a Lewis senza che la prenda male come tende a prendere tutto male all’inizio. Ma penso che davvero è l’esito migliore in cui potevamo sperare. 
Compromessi, diceva qualche giorno fa Lewis. 
Fai funzionare una cosa importante che non va solo grazie ai compromessi. 
Questo è uno di quelli.
Per poter stare sia con lui che con le mie figlie, devo sposare Hannah e renderla mia moglie ufficialmente e occuparmi sempre di lei, ma va bene. Di sicuro non era uno dei scenari a cui avevo pensato visto che i miei erano tutti catastrofici ed in uno di questi finivo pure per lasciare Lewis per qualche strana ragione. 
Così alla fine va bene così. 
Alla fine l’universo, o come direbbe Lewis, Dio, ha sistemato tutto, credo. 
Vediamo come la prende lui.”

/Lew/

“La prima cosa che mi arriva e che mi impedisce di staccarmi le unghie fino al sangue, è la foto di Seb con le bambine.
La foto è tenerissima e lui le stringe forte con entrambe le braccia, chiudendo gli occhi che si vede sono commossi. Le piccole hanno le braccine intorno al suo collo e lo soffocano e penso che per lui sia una bella morte.
Vedere questa foto mi dà tutte le risposte, capisco che in qualche modo è andato bene e che qualunque sia il responso, il risultato è ciò che conta. 
Un enorme peso si toglie perché vederlo così felice è tutto ciò che conta, non importa nulla.
Fino all’ultimo non so cosa speravo, cosa volevo. Da un lato poter vivere apertamente con lui era una cosa bellissima, nonostante tutte le difficoltà da affrontare. Cioè in questi giorni ho avuto un piccolo assaggio e ho visto i pro ed i contro ed eravamo protetti dal fatto che nessuno là fuori sapeva nulla.
Se si dovesse sapere sarebbe davvero tutto in salita per molto, ma penso che poi lo supereremmo, che ce la faremmo, insomma. 
Poi comunque ci sarebbero altri problemi pratici come il fatto che siamo tanto diversi, che comunque certe cose non potremmo farle lo stesso, che dovremmo cambiare diverse cose del nostro vivere e poi insomma, i famosi compromessi, no?
Li fai per amore, però rischi di consumarti un giorno e di non amare più lui perché ti ha tolto troppe cose. Cioè ha fatto sì che tu te le togliessi. 
Insomma, non è una cosa facile.
D’altro canto potrebbe aver preteso che io e lui non ci vediamo più al di là delle piste, anche se poi insomma, come lo controlli? Non sei sempre con lui.
Non so, gli scenari possibili sono tanti, vederlo che le abbraccia in questa foto è stupendo anche se mi riempie di ansia e aspetto la sua chiamata che arriva poco dopo.
La sua voce è ancora commossa e scossa e mi riempie di gioia, anche se l’ansia è ancora lì dentro di me. 
- Allora? - Dico subito saltando in piedi in casa. 
- Allora... è andata meglio di quel che pensassi! - Misura bene le parole e questo lo noto. 
- Meglio ma non bene? - Mi aggrotto ributtando fuori la famosa ansia: - Ma te le ha fatte vedere, cosa ti ha detto? Che vuole che ci lasciamo o non te le fa vedere? E tu hai accettato? Seby ti prego, io non posso... - 
- Ehi ehi ehi calma, frena! - Fa lui alzando un po’ la voce perché gridavo come un isterico. 
- Che cazzo ti ha detto? - Chiedo ancora toccandomi la fronte e con le lacrime dietro gli occhi per la tensione. 
- Vuole che ci sposiamo. - Silenzio, credo di dimenticarmi anche di respirare, mi tendo, mi aggrotto, fisso il telefono come se potessi vedere lui, poi torno a lui: 
- Eh? - Chiedo convinto di aver capito male. 
- Sì, vuole che ci sposiamo. Vuole essere legalmente mia moglie. - 
- Ma ha capito che tu ami me e stai con me e non vuoi lasciarmi? - questo sono io che cerco di fare la persona logica anche se al momento vorrei dare una testata ad Hannah. - Aspetta, te le ha fatte vedere quindi hai detto di sì? E perché diavolo hai detto di sì? Potevi contrattare, cosa significa che vuole essere legalmente tua moglie? Che cazzo c’entra? Quando uno dice che la tradisce lei lo lascia, al massimo lo sputtana o lo ricatta, ma non gli chiede di sposarlo! SEBASTIAN! - Qua raggiungo picchi d’isteria assurda e capisco perché me lo sta dicendo al telefono. Vedo la sedia buttata all’aria dopo il mio calcio e mi metto la mano sulla fronte, la testa mi sta per scoppiare. 
- Hai finito? - Fa lui completamente calmo. Ok se lo avevo davanti gli davo la testata a lui. 
- E PIANTALA DI ESSERE COSÌ TRANQUILLO CAZZO! - Strillo con la vena che mi esplode. 
- Se continui così ti viene un ictus, sai? - Sospiro, su questo ha ragione. - Respira. - Fa lui calmo. Oddio se non la pianta lo uccido. - Respira, Lewis. - Ordina ancora deciso, lo fa lui al telefono e così lo faccio anche io. 
Mentre respiro con lui profondamente, la testa si calma così come la sensazione di stare per morire. 
- Adesso ascoltami bene e non interrompermi. - Respiro. - Mi stai ascoltando? - Annuisco e respiro. - Lewis non ti vedo, parlami. - Così rispondo: 
- Sì, ti ascolto! - Grugnisco. 
- Ok, Hannah vuole una sorta di sicurezza, di indennizzo, non so come dire... vuole essere sicura che io sia sempre legalmente tenuto ad occuparmi di loro, che io non sparisca nel vento se mi gira così un giorno. - 
- Ma tu non lo faresti mai! - Ribatto subito riaccendendomi all’idea che pensi male di lui. 
- Lo sappiamo tutti ed anche lei, ma non pensava nemmeno che io potessi innamorarmi, di un uomo per di più. - Silenzio, chiudo gli occhi e sospiro. Ha ragione lei. Seb è diventato incredibilmente imprevedibile, non puoi dare per scontato nulla. Ma io lo amo più di prima per questa sua capacità di sorprendere. 
- Quindi vuole solo la sicurezza che tu provveda a loro per sempre? Non vuole divulgare nulla, non ti ha ricattato? - ancora ansia da parte mia, appena dice:
- No, nessun ricatto. Non è nel suo stile. - io sospiro di nuovo e mi siedo per terra scivolando drammaticamente contro la libreria. -  Vivremo insieme, faremo di tutto per dare una famiglia serena alle bambine che sono tutto ciò che contano per entrambi. Per il resto dice che deve solo abituarsi e che sapeva come ero. Che non sapevo amare, che non l’amavo e tutto quanto. Nemmeno lei crede di avermi mai amato perché è ovvio, quando hai un tipo di rapporto che per quanto bello sia, non comprende quel tipo di amore, tu ti adatti. - Afferro questa riflessione strana. 
- Per amare devi essere amato... - Non so se sia vero, penso che la gente ami anche chi non lo ricambia, però è vero che dopo un po’ la cosa muore, non vai avanti per sempre così. 
- Dopo un po’ ti arrendi e ti adatti a quello che ti dà l’altro, no? - Risponde lui come se sapesse a cosa sto pensando. Sorrido perché lui è sempre unico, per me. E sempre lo sarà. 
- Quindi vi sposate, vivrete insieme con la vostra famiglia e lei non ti sputtanerà? - Chiedo per vedere se ho capito bene nel casino che era la mia testa poco fa. 
- Sì, è così che andrà. Mi fido di lei anche perché non mi ha mai amato o per lo meno non in quel modo da far commettere vendette. E per lei la cosa più importante sono le nostre bambine, come per me. Quindi penso che abbiamo sfiorato un bel proiettile, no? - Cerco di essere lucido anche se al momento sono sfinito per lo scoppio che ho avuto, chiudo gli occhi ed appoggio la nuca all’indietro, i gomiti sulle ginocchia piegate contro il petto. Sospiro e lascio andare una calda lacrima silenziosa.
Per un momento, nel mezzo della mia tipica incoscienza emotiva, avevo sperato che venisse a vivere con me e che dovessimo venire allo scoperto.
So che sono un folle e che era l’eventualità peggiore visto quanto siamo famosi e che ci metterebbero in croce e che la convivenza non sarebbe facile visto tutto quanto, ma... ma ci ho sperato.
Però sorrido malinconico. 
- Sì, proprio un bel proiettile. - Cerco di mascherare il tono, ma Seb non ci mette molto. 
- Dai, so che saresti stato felice di avermi lì... però sarebbe stato a discapito di due bambine che non meritano un disastro simile, non credi? - 
- Assolutamente! - Però la voce si incrina, io sorrido da solo cercando di farmi forza mentre il magone esce e straripa solo perché so che Seb capisce. - Però avrei affrontato tutto con te, a qualunque costo. Avremmo avuto un giorno la vita che sogniamo dentro di noi. - 
Io, lui, le sue figlie con noi come nostre, una casa, un paese disperso, le nostre passioni in comune, quelle differenti... 
- Non saremo piloti per sempre... - Fa lui poi come se di nuovo mi leggesse nel pensiero. - Un giorno non correremo più e la gente si dimenticherà di noi buttandosi sui nuovi idoli e noi potremo sparire dalla circolazione e vivere insieme con le bambine come se fossero nostre, abbastanza grandi da capire la situazione e non soffrirne. E nessuno saprà mai che staremo facendo. E noi avremo quel sogno. - Quel sogno che ora è impossibile. 
Sospiro e sorrido ancora mentre mi asciugo le lacrime che continuano a venire giù, l’idea che mi ha presentato ora non è poi così male. 
- Un paio di anni. - Mi dico facendomi forza. 
- Un paio di anni. - Risponde lui calmo e dolcemente. - E un giorno avremo la vita che sogniamo. - 
Un giorno, ma non ora.”