*Il nuovo compagno di Lewis in Mercedes è Valtteri, un finlandese totalmente diverso da Nico. Ma Seb ci mette poco a notare che ha una specie di adorazione per Lewis e inizia così a macinare gelosia immotivata al punto che si ritrova a confidarsi con Kimi. Ovviamente non credo che Valtteri sia innamorato di Lewis, ma mi è sempre piaciuto vederlo così e alla fine avevo in mente questa dinamica con Seb, perché che lo tormenta per divertirsi è vero e così questa è la mia versione. Solo mia, ovviamente. Buona lettura. Baci Akane*
93. QUANDO RIESCE A STUPIRTI SEMPRE
/Seb/
“Adesso il dilemma non è da poco.
Insomma, da quest’anno Lewis ha questo nuovo compagno, Valtteri Bottas. E all’inizio non mi sono manco accorto della sua esistenza.
Questo è finlandese come Kimi, è un po’ trasparente nel senso che è un talento ma non spicca, non si fa notare né caratterialmente né guidando. Perché è bravo ma non di quelli che dici che diventerà un campione del mondo.
L’hanno messo qua in Mercedes come secondo di Lewis per aiutarlo come Nico alla fine non voleva fare, come dovrebbe essere in F1.
Lui lo sta facendo, si vede che comunque non crea problemi e non polemizza.
All’inizio ero contento, finalmente un compagno in gamba, l’ideale per lui perché è abbastanza bravo da aiutarlo ma non troppo da oscurarlo. Ed io ci tengo ad essere io quello che lo contrasta in pista, è una specie di cosa nostra, no?
Però la cosa diventa complicata perché inizio presto a notare la cotta che Val ha per Lewis il quale è gentile e carino e tutto amichevole perché ci tiene ad avere un bel rapporto col suo compagno, ovviamente. E poi perché lui è così con tutti a parte che Nico.
Ma il dilemma non è che Val ha la cotta per Lewis e che Lewis fa il carino con lui, quanto che io sono geloso e non posso dimostrarlo.
Perché mi irrita, mi urta profondamente, vorrei ammazzare Val, disintegrarlo e mettere le cose in chiaro e dirgli ‘senti orsacchiotto, vedi che Lew è mio!’ E baciarlo davanti a lui. Ma non posso perché sarebbe una scenata da possessivo che non può sopportare, che non voglio fargli vivere.
Nico era così, gli ha fatto vivere l’inferno su questo ed io non sarò così.
Non se ne parla proprio.
Non voglio. E guai se capisce che soffoco qualcosa per lui, perché poi mi sgrida.
La gelosia fra noi è off limits. Ma fanculo, lo sono.
Sono schifosamente geloso e la cosa so che peggiorerà se quel cosetto non la pianta di arrossire ogni santa volta che Lewis lo tocca e si complimenta e gli stringe la mano.
E SMETTILA DI PARLARGLI TANTO!
Ok Seb, hai un problema e prima di morire od esplodere sarà meglio che tu lo risolva. Trova il modo anche se non so come. Ma trovalo.
E mentre mi interrogo su come cacchio fare per non sbagliare matematicamente tutto, mi rendo conto che Kimi mi sta fissando da forse un’ora, non saprei da quanto ma sicuramente da tanto.
Perché ci siamo seduti qua ad aspettare la riunione col team e di solito se siamo presto per qualche ragione si discorre un po’, ma noi stiamo bellamente zitti mentre sorseggiamo i nostri Energy Drink dalla cannuccia, in attesa dei piani per l’indomani.
Ma il punto non è stare seduti insieme per ore senza fare nulla. Il punto è che lui mi guarda fisso, serio, in quel suo tipico modo incolore e serio ed inquietante.
- Kimi, stai cercando di dirmi qualcosa e non ti ricordi più come si parla? - chiedo ironico scacciando quel senso di brivido che mi ha lasciato. Lui scuote la testa. - E allora perché mi fissi così? - Perché non mi aspetto di fare conversazioni con lui, mai fatte anche se comunque andiamo d’accordo ed ogni tanto, quando mi va, parliamo benissimo.
Ma se mi fissa così mi aspetto qualcosa di sicuro.
Kimi alza le spalle come se non ci fossero problemi.
- Mi chiedevo a cosa stessi pensando perché in almeno dieci minuti hai cambiato espressione almeno quattro o cinque volte. E mi chiedevo come fa una persona a pensare tanto e a prendersi così dai suoi pensieri! -
Ma che domande si fa?
Per un momento mi viene su da dirgli di farsi i cazzi suoi, ma poi non sarebbe da me e così mi mordo il labbro e mi gratto la nuca.
- Davvero pensavo così tanto? -
Kimi ride in una delle sue rare volte e così colpito da questo lo guardo sorpreso.
- Mancava solo la nuvola di fumetto sopra la tua testa. - Legge i fumetti, non mi stupisce visto che è così chiuso e solitario. È una cosa comune di chi non interagisce col mondo.
Per un momento penso di fare una battuta e chiudere tutto così, ma poi mi ricordo di quel buon consiglio che mi ha dato e così decido di provarci.
- In effetti pensavo a qualcosa. A qualcuno. In realtà ad un dilemma in particolare. -
- L’avevo sospettato che era un dilemma. Da come la tua fronte si è aggrottata! - Kimi mi fa morire per il modo in cui parla, non ha colori eppure a modo suo ne ha.
- Si tratta di... - Poi mi rendo conto che non gli ho mai specificato con chi stavo, ma tanto ormai l’avrà capito perché non è scemo e mi conosce abbastanza bene. Insomma credo che si possa capire se sei il mio compagno. E mi viene in mente che forse anche il compagno di Lewis potrebbe accorgersene. Bene. Benissimo!
Kimi inarca le sopracciglia vedendo che mi sono di nuovo fermato a pensare, così sospiro e batto le mani una volta per farmi coraggio.
- Lewis. - Kimi si gira a vedere se è entrato e così scoppio a ridere allentando la tensione. Non l’ha fatto apposta ovviamente e questo è ancora meglio.
- No non intendevo che è arrivato. È lui. -
- Pensavi a Lewis? - Chiede lui interdetto.
- No cazzo, Lewis è il mio ragazzo. Quello di cui ti ho parlato quel giorno, ricordi? Andiamo Kimi, non è che ti faccio tante confidenze, potresti ricordarti quelle poche che ti faccio! E sentiti libero di farmene tu se ti va... -
- Non ho niente da confidare... - Ed ecco come deviamo bene.
- Ok, comunque è lui. - Ripeto per sottolineare la cosa che forse gli è sfuggita visto che non ha reagito.
Lui annuisce in attesa del resto della confidenza. Io, altrettanto in attesa, allargo le braccia.
- Insomma non dici nulla? -
- Era tutto qua? Pensavo che avessi chissà che problemi! - così ci rimango male.
- Non ti sembra strano che io e lui stiamo insieme? - Alza le spalle guardando altrove col suo modo molto tranquillo di fare.
- Una volta saputo che stavi con un ragazzo non è stato difficile capire chi. - Semplifica una cosa complicata in un attimo. Ma forse è davvero semplice. Così vediamo coi suoi occhi semplici qualcosa che per me è impossibile.
- Ok. - Faccio quindi incrociando le braccia al petto e accavallando una gamba in segno di sfida a chissà cosa. A rimanere indifferente forse. - sono geloso di Val. So che non ci sono pericoli, però la gelosia non è razionale. Ed io sono irritato da come gli muore dietro. Però il problema non è la gelosia ma il fatto che non posso esprimerla perché Lewis... - qua esito, non so se dirgli anche di Nico. - Beh Lewis ha avuto una storia dove l’altro era geloso e possessivo e l’ha fatto soffrire. Quindi non voglio dimostrare nemmeno un po’ di gelosia... però lo sono. E credo che prima o poi verrà fuori e non voglio ma non so cosa fare. - Ok, adesso dimmi che è una cosa semplice!
Lo guardo imbronciato ed in attesa, lui non fa ancora espressioni ed alza le spalle piegando le labbra all’ingiù.
- Pensi di potergli nascondere qualcosa? - Domanda semplice. Ci penso, ma la risposta è già lì.
- No impossibile. -
- E allora dove sta il problema? Lo capirà da solo. Forse lo sa già. - Sospiro. Semplice, no? Alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa.
- Sì ma non voglio che ne soffra perché ha sofferto per queste cose e so che si accorgerà da solo che lo sono, ma non vorrei e non so come... -
- Seb, non credo tu possa comunque fare qualcosa. Cioè lo sa o lo saprà lo stesso, tanto vale viverla sai... alleggerendo la cosa, magari. Tu alleggerisci tutto, scherzi su tutto. Questo dovrebbe facilitare la questione. - Questa volta si è impegnato di più, però effettivamente tira fuori una buona soluzione ed impressionato piego gli angoli della bocca all’ingiù.
- Sei saggio. Non sembri, ma lo sei! - Dico spontaneo e lui ride. Uno dei rari sorrisi di Kimi che per me ormai non sono così tanto rari. Sorrido soddisfatto sentendomi leggero io.
Effettivamente se la metto così, come una specie di gioco e non come una cosa seria, credo che per lui sia meglio. Insomma non voglio farlo soffrire ma credo che se non tiro fuori il fatto che detesto come Val gli muore dietro, la cosa diventa complicata e so che non devo nascondere e soffocare, ce lo siamo detti tante volte.
A questo punto do uno schiaffone sulla coscia di Kimi che non fa una piega come al solito e lo ringrazio.
- A buon rendere. - Anche se forse non renderò mai. Quei pochi consigli che mi ha dato sono sempre stati preziosi e poi la serenità nello stare con un compagno è qualcosa di impagabile.
Alla fine da soli non ce la possiamo fare. Mai. Nessuno. In nessun campo e settore.
Per quanto ti sembra di essere solo, qualcuno lo devi trovare perché altrimenti cadrai.
Sono uno pieno di ottimi rapporti e di amicizie normali, ma pochissimi confidenti. Quei pochissimi me li tengo stretti.
Perfino un rapporto a due ha bisogno di aiuti esterni, di amicizie, di sostegni.
Da soli non si può proprio uscirne.”
/Lew/
"Onestamente cado dalle nuvole quando Seb mi fa quella battuta acida, ma poi si mette a ridere e quindi penso che sia solo uno dei suoi scherzi.
Per qualche ragione ha preso di mira Val ma non in modo diretto, solo con me, il che rende la cosa buffa e accettabile ma anche strana perché Seb diciamo che prende in giro molti, è vero, e spesso scherza coi diretti interessati. Anzi sempre. Però comunque va d'accordo con tutti alla fine e tutti lo adorano, ha questa capacità di farsi adorare ed essere amico di chiunque respiri, infatti con Nico era ovvio che c'erano dei problemi ma da fuori nessuno se ne è accorto a parte forse gli ultimi due anni di F1 di Nico...
Insomma è strano che abbia dei problemi con qualcuno a parte Nico e quindi quando comincia a prendere di mira Valtteri, ma solo con me e con battute, comincio a chiedermi se abbia qualcosa davvero con lui. Cioè non è da lui. Con Nico era un discorso a parte perché si sa, ma Val... Insomma che senso ha?
Quindi prima di darci peso aspetto perché non vorrei proprio creare una questione che non esiste, ma all'ennesima battutaccia di Seb, penso che forse sia il caso di insospettirsi.
Insomma, sono sempre battute e per di più divertenti, del tipo: 'Se gli sorridi ancora sviene' oppure 'chissà se è possibile che diventi più rosso di così?' O ancora 'sembra un orsacchiottone!'
Qua per dire è il 'one' che mi fa pensare.
Così quando se ne esce con l'ultima, decido di indagare cercando di non fare quello pesante perché poi potrebbe anche prendersela. Insomma, sono io quello permaloso e polemico, ma Seb ha questa cosa del nascondere le cose perché pensa che non sia il caso o non valga la pena e non si possa non so perché... Gli ho detto di aprirsi e non tenersi le cose dentro ed è migliorato molto, ma lo conosco e so che tende a farlo comunque. Perché lui è Seb. Un tedesco!
Che poi con lui è sempre adorabile come con tutti, quindi non so se sono io ad avere le visioni.
Comunque sta di fatto che un giorno durante una conferenza dove dovrei capire che mi chiedono e che si dice perché di solito è così che si fa, Seb mi fa all'orecchio mentre bevo un po' d'acqua:
- Credo abbia un'erezione. Se lo sfiori viene. Fallo ora mentre parla, sono curioso di vedere la sua reazione! -
Così mi metto a tossire mentre mi va di traverso l'acqua e per poco muoio.
Se non fossi di colore si vedrebbero le 50 sfumature di soffocamento della mia pelle ora... Lui tutto orgoglioso di avermi quasi ucciso si gode la scena di me che cerco sia di rimanere vivo che di non ridere, vorrei sganasciarmi ma non posso.
Ma proprio quando penso che la cosa sia morta lì, Seb mi stupisce alla grande e fa a Val al microfono e davanti a tutti i media che registrano:
- Come si dice in finlandese eccitato? -
Ed io per poco non cado dalla sedia. Stai calmo Lewis. Non puoi piangere del ridere.
Guardo Val che guarda Seb smarrito e gli chiede di ripetere.
Seb ripete sempre tutto tronfio, davanti al mondo. Sta passando il livello. Prima lo tormentava solo tramite me e mai con lui o davanti agli altri, ora lo fa con me, con lui e con gli altri.
Val comunque diventa di venticinque mila sfumature di rosso, altro che 50, e lo fissa in crisi esistenziale. Per fissare lui deve fissare me perché sono in mezzo e mi sento improvvisamente illuminato, ma mentre penso di capire che diavolo combina sto demente, la mia bocca si muove da sola e lo fa davanti a tutti a mia volta.
- Eccitato. Non c'è una parola per eccitato in finlandese? -
Al che poi tutti si stanno chiedendo due cose: una è quanto siamo dementi insieme io e Seb, l'altra è perché proprio QUELLA parola.
E Val guarda me volendo scavarsi la fossa e non credo che capisca nessuna parola, non solo quella che gli abbiamo chiesto. Infatti lui fa un 'no' con la testa e confuso come se fosse perso in un'altra dimensione, fa:
- Io sinceramente non ne ho idea! -
Al che, andiamo, chiedi ad un finlandese una parola nella sua lingua e lui non la conosce? Seriamente?
Così capisco bene cosa prendeva a Seb e l'illuminazione di prima ottiene subito conferma e mi sento in colpa perché mi sono schifosamente divertito e sono stato complice del tormento che il poverino non meritava.
Ma tant'è che sono appena morto dentro, però sono felice per aver capito cosa gironzolava nella testolina bacata del mio ragazzo idiota.
Quando usciamo dalla press e ci allontaniamo abbastanza dalla gente e soprattutto da Val, gli do uno scappellotto sulla nuca e lo rimprovero:
- Ma serviva farlo davanti a tutti? Non me lo potevi dire in modo normale? -
Seb si mette a ridere come se non fosse successo nulla:
- Non era divertente se te lo dicevo in modo normale... - scuoto la testa e cerco con tutte le mie forze di non ripensare alla sua faccia mentre gli chiedevamo la parola, perché devo dare l'esempio al bambinone, ma non ce la faccio e rido appoggiandomi a lui che mi mette una mano sulla schiena.
Queste scene si verificano sempre più spesso fra noi in pubblico. Lui fa qualche battuta demente, io gli do corda e ridiamo insieme. E spesso finisco per toccarlo, per ridergli addosso o appoggiarmi così.
Ed è spontaneo e bellissimo, ridiamo tutti e due e non succede nulla.
Fra l'altro oltre a non cercare di nascondere questo rapporto complice che abbiamo, Seb indossa il mio bracciale al di fuori dei circuiti. L'ho notato in qualche foto rilasciata in un intervista avuta poco tempo fa. Non ho detto nulla ma ero l'essere più felice del mondo. Era tutto quel che chiedevo. Che lo indossasse ogni tanto.
- Comunque potevi dirmelo in modo normale invece di prenderla così larga... - commento poi asciugandomi le lacrime mentre ci avviamo all'uscita, per oggi abbiamo finito gli impegni, domani ci sarà la gara quindi possiamo andare a cena.
- Che vuoi, non è una cosa che mi piaceva condividere... -
- Ma se fai battute sarcastiche da mesi... Se non volevi condividerlo non le facevi... Solo che sei stato un sacco indiretto... -
- Pensavo te ne fossi accorto da solo... -
Scuoto la testa cadendo dalle nuvole.
- Propria per nulla. Comunque che problemi c'erano a dirmelo prima? Se te ne sei accorto prima di me avresti dovuto... - così Seb mi guarda meravigliato che io non capisca.
- Beh con quello che hai passato non volevo fartelo pesare, è solo che mi hai detto di condividere e non sapevo come farlo senza turbarti o appesantire la questione, non è grave, è solo che... - Seb inizia a parlottare mentre usciamo dalla struttura che ospita le sale e gli uffici vari, l'aria fresca ma non fredda ci fa respirare visto che fa ancora un sacco caldo.
Così lo guardo corrucciato, lo prendo per il braccio e lo fermo senza più capire:
- Aspetta ma di cosa parli tu? -
Seb mi guarda interdetto:
- Della mia gelosia. - poi realizza che io parlavo d'altro e che si è appena sputtanato per nulla visto che capisco subito non avrebbe mai voluto dirmelo davvero. - aspetta tu di cosa parlavi? -
- Che piaccio a Val. - Seb in questo momento è come me, ad un bivio, sconvolgersi per la cosa più sconvolgente oppure per quella più idiota.
Ovviamente lui sceglie quella più idiota:
- Cazzo come hai fatto a non accorgertene prima che gli piaci? È chiaro come la luce del sole! - io invece mi sconvolgo per la cosa davvero più sconvolgente, questo idiota ha le priorità sballate, ma l'ho sempre detto!
- Seb sei geloso e non volevi dirmelo?! Una cosa così importante?! Dopo che ti ho detto di aprirti e non nascondere nulla?! - inizio una piazzata delle mie mentre lui si guarda intorno per assicurarsi che non ci sia nessuno, ormai qua è tutto deserto il paddock e quindi può tirarmi in parte senza studiarsi il posto in cui mi infilerà la lingua in bocca.
Mi ritrovo così in un angolo, accanto ad uno dei motorhome e non so nemmeno di chi sia, ma è tutto perfettamente tranquillo.
- Lew come non ti sei accorto che è cotto? - insiste con sta storia ed io allargo le braccia con fare drammatico:
- Oh andiamo, non cambiare discorso! Sei geloso e non volevi dirmelo! Ma ti sei messo a fare battute con me... Quindi volevi che me ne accorgessi ma senza prenderti sul serio... Che modi sono? Sai che puoi dirmi tutto, non importa cosa. Non devi proteggermi specie se poi tu stai male per qualcosa. Non puoi... Oh Seby! - se non mi ferma continuo in eterno a lamentarmi, così decide di prendermi il viso fra le mani e girarmi con la schiena contro il muro e questo mi zittisce come per magia, più che altro i suoi occhi hanno questo potere. Come sempre.
- Lew, lo sai perché. Nico ti metteva in croce con la gelosia. E poi questa con Val non è seria, cioè mi dà fastidio che ti respiri intorno... Ma so che non ci sono pericoli... Quindi ho detto ok, la butto sul ridere ma gliela metto un po' li, così glielo dico senza dirglielo in modo che non sia pesante come era Nico, ma al tempo stesso te lo condivido perché so che queste cose si devono condividere... - sembra che si sia studiato la pagina delle relazioni di coppia inerenti alla condivisione. Troglodita!
Vorrei insultarlo, ma invece sospiro e appoggio la fronte alla sua sconfitto
- Sei un idiota, comunque. Tu non sei Nico e non lo sarai mai. Smettila di pensarlo. - alza le spalle e sorride. E a lui basta sorridere per risolvere tutto. Lo invidio.
- Ma alla fine è andata bene, l'hai presa sul ridere! -
- Dopo che ti stavo per dare una testata! - rispondo seccato.
Seb continua a ridere ma aumenta la presa sul mio viso, me lo tiene a sé e mi guarda intensamente e sereno, realizzato e soddisfatto. Ha tirato fuori qualcosa che gli stava a cuore senza rovinare nulla e per giunta l'ha passata per uno scherzo. A volte non capisco se sia uno scemo o un genio. Forse entrambi.
Mentre lo penso rido e lo bacio contemporaneamente.
Seb geloso pensavo di non averlo più dopo Nico, ma non era proprio gelosia QUELLA quanto odio, repulsione e voglia di proteggermi e farmi suo. Lì si andava ben oltre la gelosia normale. Ora penso che tutto sommato potrei anche divertirmi, ripensandoci.
Un po’ se lo merita perché ha fatto il furbo e mi ha manovrato e rigirato, quindi mi sembra giusto.”