*Ecco così la vacanza di famiglia, la famiglia che Seb e Lew tanto sognano un giorno. Le due bimbe di Seb ed i due bimbi di Lew, una casa su un'isoletta caraibica tranquilla, il mare, la spiaggia, tanto divertimento e tanto fluff. Sarebbe possibile, un giorno, mollare tutto per una vita del genere? La risposta è nel capitolo. Come sempre preciso che è tutto frutto della mia fantasia, Hannah e Seb sicuramente sono una coppia normale che si amanoun sacco... buona lettura. Baci Akane*
98. UN GIORNO NON ORA
/Lew/
“Per un momento la sensazione delle lenzuola sulla pelle mi sembra la cosa più meravigliosa perché accompagnata dalla sua mano sulla mia schiena, sulla zona lombare.
Poi niente, poi ci pensano le zampacce delle mie bestie a ricordarmi che ci sono anche altre sensazioni e non solo quelle paradisiache.
Tiro fuori le parolacce in caraibico che mi ha insegnato la nonna mentre poi i gridolini acuti di due diavoletti che si catapultano sul letto al probabile inseguimento dei cani, mi danno il colpo di grazia.
- Oh Gesù ma che ho fatto di male? - La risata di Seb arriva a riempire il mio cervello.
- Devo ricordarti che tutto questo l’hai partorito tu? - Mi dice.
- Che io sappia non ho partorito cani o bambine. -
- Quelle nemmeno io, è stata la vagina di mia moglie, ma sei stato tu a dire che dovevamo venire qua coi nostri figli e quindi se tu hai figli cani che scatenano le mie di figlie, è colpa tua. - Seb non me ne fa scappare una e per un momento mi maledico perché non so che cavolo mi sia venuto in mente.
Vacanze di famiglia, sono suonato?
Mi giro sul fianco mentre faccio spazio alle quattro bestioline, Seb fa altrettanto e ci sono Emili e Matilda con Roscoe e Coco che saltano e rotolano, se ne sono presi uno a testa e cercano di cavalcarsi probabilmente, non saprei.
- Dovrei preoccuparmi per Coco? - Chiedo perplesso vedendola in difficoltà. Seb ride.
- Noti che non ti chiedo se dovrei preoccuparmi per le mie canaglie? - Annuisco.
- Noto eccome! - Seb ride ancora e così mi rilasso, forse sopravviviamo. Noi di sicuro, per i miei cani ho paura. Speriamo.
- Pensa che eri preoccupato per come potevano prenderla loro. - dice indicando con il mento le bambine in costume pronte per il mare. Sottolineo che siamo tipo all’alba.
- Beh, siamo nudi a letto e queste non sembrano notarlo nemmeno... - Sottolineo perplesso ricordandomi di come, dopo averlo proposto, avevo provato a rimangiarmelo pieno di dubbi.
Seb è appoggiato sul gomito e regge la testa con la mano, ha la barba ed i capelli arruffati, è proprio in totale rilassamento e sorride divertito senza alcuna nuvola sul viso e sui suoi bellissimo occhi sereni.
- I bambini hanno una capacità di adattamento e comprensione unici. -
- Dici che capiscono qualcosa della situazione? - Gliel’abbiamo presentata come una vacanza con lo zio Lew. Abbiamo fatto prima qualche cena insieme, io ho portato Nicolas e lui Hannah, era il minimo. Io ed Hannah ci conosciamo già da molto e così anche Nicolas ovviamente, però vedersi con questa luce è stato strano.
Una di quelle cene un po’ grottesche, però Hannah è stata molto carina, nessuna battuta acida di alcun tipo. È ammirevole. Credo che le ci sia voluto molto per accettare che l’uomo che pensava non potesse mai amarla, in realtà non la ama perché amava me.
Ma sono convinto che ha potuto accettare da anni una relazione come quella solo perché nemmeno lei amava realmente lui. Che si vogliano bene è fuori discussione, ma penso che almeno una cosa nella nostra situazione presente sia andata per il verso giusto. Non dopo alcune fatiche, in effetti.
Se ripenso alla settimana in cui è stato da me perché glielo aveva detto... beh, che paura.
Ok.
Comunque alla fine è bastato dire loro che andavamo su un’isola dei Caraibi che era quasi tutta nostra e che c’erano due cagnoloni simpatici da morire e per loro tutto è ok.
Non hanno i preconcetti, le regole e le convenzioni sociali, non sanno cos’è la morale e come la maggior parte vive le cose.
Non sa che essere nudi nello stesso letto significa una relazione e che se è fra due uomini per la società è amorale e non va bene. Specie se è fuori da un matrimonio.
Per loro io e lui stavamo dormendo, non hanno idea di cosa siamo e cosa abbiamo fatto ieri sera.
Non gli importa, ci sono due splendidi cani con cui giocare e si divertono in attesa di poter buttarsi in acqua.
Di cosa bisogna preoccuparsi?
- Quando andiamo a fare il bagno? - Chiedono le bambine a Seb.
- Quando facciamo tutti colazione. - Risponde lui. I cani così approfittano per scendere. - E quando ci date un bacio. - Così le piccole ci scoccano un bacio a testa senza nemmeno esitare, ci sfondano la guancia e saltano giù.
- Facciamo noi! - Gridano correndo verso la cucina. A questo un po’ mi preoccupo ma Seb ride e se lui ride posso stare tranquillo credo.
Mi sporgo verso di lui per il buongiorno che mi dà e solo dopo il bacio mi comunica ciò che forse per lui non era così importante:
- Sai che non ritroveremo la cucina, vero? - E così dicendo impallidisco e salto giù. Ovviamente la mia preoccupazione va per i miei piccoli perché rischiano di saltare per aria insieme a tutto quanto.
Quando li raggiungo, solo coi boxer fra l’altro, trovo la grande su una sedia che ha trovato i biscotti e li da alla sorella per terra che li consegna prima a Coco e poi a Roscoe.
E so che dopo di questo si faranno cavalcare quanto vorranno.
Seb mi raggiunge tirandomi i pantaloni.
- Lew la sola cosa che non posso infliggere loro è la biscia che hai fra le gambe. Per favore! - Mi ammonisce lui, a questo mi rendo conto che anche i boxer sono insufficienti per la mia famosa biscia, come la chiama lui, così ha ragione che va bene tutto ma ci sono dei limiti.
Quei limiti ce li eravamo dati prima di venire qua, ma appena messo piede stiamo facendo tutto l’opposto.
Come le famose regole imposte da Hannah.
Prima di far fare loro il bagno devono aspettare due ore dai pasti.
Lavarsi i denti dopo cena e dopo colazione. Lavarsi le mani prima di mangiare.
C’erano una serie di altre regole che non siamo ancora riusciti a mantenere.
Come per esempio non far mangiare loro schifezze.
In dispensa c’è praticamente solo questo.
Schifezze.
Ieri era il primo giorno, ci siamo detti. Il primo è il primo, ci impegneremo col secondo.
Ma oggi pare che sarà come il primo, visto che stanno mangiando e non si sono lavate le mani e che appena ingozzate di biscotti al cioccolato che non sono proprio lo specchio della sanità, iniziano a saltare e strillare chiedendo di fare il bagno a mare.
Regole. Quali regole?
Non urlare? Non accontentare i loro capricci? Non farle bagnare prima delle due ore? Le schifezze?
Ma per favore.
Vedendo l’esitazione di Seb, si aggrappano a me e gli basta uno ‘ti prego zio Lew’ in coro con gli occhioni da cucciole, ed io apro loro la porta e le accompagno in mare che ovviamente è praticamente nel giardino di questa casa affittata per le vacanze
Cosa puoi volere di meglio?
Due bambine da viziare, due cani che si fanno schiavizzare dalle bambine viziate, Seb che ti abbraccia da dietro mentre tu sei a torso nudo e lui si è messo non so quando il costume, la sua bocca sul tuo collo, il mare davanti a te che ti aspetta, io che mi abbandono a lui e che penso che potrebbe essere così sempre, un giorno.
Perché ora ci credo.
Poi mi giro per andare a mettermi il costume e raggiungerle e mi fermo ad osservare il campo di battaglia che sono riuscire a creare in pochi minuti.
Magari nel nostro futuro oltre alle bambine, ai cani, ad una casa in un’isoletta sperduta dove è sempre estate, ci mettiamo anche una governante che si occupa di tenere tutto in ordine.
Gli sto spalmando la crema sulla schiena perché è color latte, in lontananza le bambine gridano inseguendo Coco e Roscoe che diventeranno delle tate meglio di noi.
Io seduto a cavalcioni sul suo sedere.
- Allora? - Mi fa Seb con voce allegra, lo sento un sacco rilassato rispetto a com’era prima di partire, quando ripeteva tutte le regole imposte da Hannah che ha voluto scrivere.
- Cosa? - Chiedo ridendo mentre vedo che Roscoe abbaia alle bambine perché stanno andando troppo in dentro in acqua, allora loro tornano indietro e lo abbracciano.
- È una vita che potresti prendere in considerazione dopo la carriera? - Chiede curioso. Guardo Coco scavare nella sabbia con la più piccola, forse troveranno l’acqua.
- Assolutamente sì! - dico senza dubbio. Per un momento vorrei farlo ora. Lasciare tutto, farlo lasciare a Seb e stare qua così per sempre, ma so che non è possibile. E poi penso mi mancherebbero le gare, è ancora presto per pensare al ritiro sebbene ho fame di altro, un sacco di altro. Dell’altro che sto progettando mentre accetto un sacco di proposte che vanno al di là delle corse, come creare una linea di abbigliamento insieme ad un noto stilista.
- Ti piace davvero? - Annuisco stendendomi a pancia in giù insieme a lui, nell’asciugamano matrimoniale.
- Certo! A te no? -
- Io l’ho voluto, certo che mi piace. - Non si è mai pentito di aver progettato una famiglia, so che è parte di lui. - perché non trovi una donna affidabile con cui farne una? Diventiamo amici e facciamo le vacanze insieme, andiamo anche a vivere vicini. - La proposta di Seb è più da me che da lui e lo guardo meravigliato, lui ridacchia ed alza le spalle.
- Sai, finché non provi non sai cosa fa per te. Pensavo che sarebbe stato un disastro ed invece è meraviglioso. E ti vedo un padre meraviglioso. Di quelli che vizia di continuo tutti. - A questo rido mordicchiandogli la spalla che sa di crema.
- Senti chi parla di viziare. Tu mi vizi da quando mi conosci! Anche prima di stare con me mi viziavi! - Seb ride perché è vero quel che dico e mi bacia la tempia mentre io al posto di mordere bacio la sua spalla.
- Mi piacerebbe molto. Chi lo sa, non lo escludo, solo che è difficile arrivare al livello tuo e di Hannah e tu sei stato fortunato. Non è facile trovare una donna come lei che ti vuole bene a cui tu vuoi bene, di cui ti fidi e che accetta questa situazione. Ed io sai che non sono capace di mentire a chi ho vicino ogni giorno. Non è facile. - Forse pensava che fossi più disposto a questo genere di cose, sebbene oggi mi stia piacendo da matti.
Una convivenza con lui e con le sue figlie che fanno la spola fra lui ed Hannah. Non so, ovviamente non sarebbe facile far capire loro cosa succede mentre crescono, ma potremmo trovare una sorta di giusta formula. Ai bambini se spieghi le cose nel modo giusto le capiscono.
- Non devi decidere ora, ma puoi iniziare a covare l’idea. - Lo guardo e sorrido baciandolo sulle labbra dopo aver controllato che le piccole fossero occupate a fare altro.
Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, ma come dico sempre, spetta a noi.”
/Seb/
“Cucinare per i miei amori è sicuramente una di quelle cose che non sognavo di poter fare, ma mentre lo faccio mi sembra di essere completo.
Ripenso a quello che ho detto prima a Lewis.
Molleresti tutto per questo?
Prima non pensavo minimamente alla possibilità non perché non lo volevo o pensavo di non essere pronto, ma perché non credevo potesse essere possibile.
Lewis in qualche modo lo sta rendendo possibile.
Non dico che lascio carriera e vita pubblica per fare l’eremita con Lew, le bambine ed i cani, dico che sarei pronto a farlo. Qui ora e subito.
Ovviamente non lo farò, sono troppo razionale per farlo.
La questione è anche un’altra in tutto questo.
Non credevo di averne diritto.
Non credevo che ci fosse una formula in cui questo potesse essere possibile.
Eppure Lewis ha tanto fatto fino a che mi ha dimostrato che sarebbe possibile.
Certo poi ritirarsi dalla vita pubblica e dalla carriera non è facilissimo, però alla fine non è impossibile. Devi scegliere i posti giusti e ti dovresti fare aiutare da persone fidate per certi compiti che prevedono magari il tuo mescolarti con troppa gente, però insomma. È fattibile.
E Dio quanto mi piacerebbe tutto questo.
Mentre faccio una pasta al pomodoro che possa piacere a tutti i miei amori, sento da fuori le loro voci che ridono e si divertono insieme. Credo stiano costruendo un castello di sabbia favoloso, prima facevano le sabbiature a Lewis.
È portato e adora i bambini ed i bambini adorano lui.
Saremmo una famiglia così bella.
- Ragazzi è pronto! - Li chiamo dieci minuti prima perché so che non verranno mai subito, intanto apparecchio per quattro.
Ricordo com’ero irrequieto ed avventato da giovane, affamato di vita e di tutto, mi buttavo a capofitto nelle cose. Sono stato io a trasmettere a Lew la voglia di conoscersi per sapere quali fossero i suoi gusti, poi è diventato affamato di vita come me e negli anni lui è diventato pieno di mille cose da fare, io invece quello semplice e tranquillo. L’uomo famiglia capace di stare ore a fare la stessa cosa pallosa o di giocare con le figlie ed i cani.
Quando ho messo in tavola ed è tutto pronto, decido di uscire a chiamarli di nuovo, appena metto piede fuori apro la porta d’ingresso socchiusa e quando lo faccio una secchiata di acqua mi investe da davanti e da sopra scende della sabbia.
Esattamente da sopra.
Così in un attimo mi ritrovo trasformato nell’uomo di sabbia, una scultura che cammina e non respira per non soffocare. La prima cosa che sento sono le risa delle bambine e poi quella del bambinone.
Dal rumore che sento si danno il cinque e poi Lewis credo mi abbia appena fatto una foto.
Con calma mi pulisco gli occhi e quando riesco ad aprirli, li vedo a sganasciarsi insieme a qualche metro da me.
Se non li uccido io campano tutti cent’anni.
- Siete un’associazione a delinquere! - rispondo io fingendo di non volermi vendicare perché è pronto e perché sono un padre di due figlie e sono una persona spiazzata da uno scherzo demente.
Così abbassano la guardia e rimangono lì mentre io entro in casa così come sono, zozzo e insabbiato, i piedi nelle ciabatte fanno sciaf sciaf.
Apro il frigo, prendo una fetta di anguria tagliata pronta per essere mangiata, la spezzo in due, poi esco tenendole dietro di me e dopo essermi avvicinato a loro tre che ancora ridono convinti di aver vinto il una medaglia d’oro, dico loro:
- Vi siete divertiti? - Il coro dei bambini si leva all’unisono!
- SIIIII!!! - Fanno tutti quanti.
- LO ZIO LEW É DIVERTENTISSIMO! -
- Ma guarda che novità! - Dico ironico. - Vediamo se posso divertirmi anche io. -
E così dicendo prendo una delle due metà di anguria e la spalmo per bene su tutta la faccia di Lewis che smette di ridere, gliela spalmo veloce anche sul collo e sul torace, poi veloce lascio questa e uso l’altra per spalmarla sui corpi delle mie due pesti urlanti. Una la prendo subito e l’altra scappa, ma ovviamente la rincorro, la prendo e le spalmo l’anguria anche nelle chiappette. Dopo la faccio rotolare sulla sabbia, per essere sicuro di aver fatto un ottimo lavoro.
E così è.
Quando mi sento soddisfatto mi fermo e lascio le bucce d’anguria ormai consumata, metto le mani sui fianchi e rido soddisfatto.
- Vi siete divertiti? -
- Ma papà che schifo con l’anguriaaaaa! -
- Sì che schifo! - Fa eco l’altra che parla di meno ma ripete a macchinetta tutto.
- Sei il solito bambino! - Fa Lewis avvicinandosi con l’aria di rimprovero che però non regge più di cinque secondi.
- Sai che sono vendicativo. Non credo te ne fossi dimenticato. - Dico tutto trionfante e fiero di essere ancora scemo dentro.
Lewis scuote la testa e ridendo si prende in braccio la piccola che fa la faccia schifata.
- Avanti, andiamo tutti a lavarci in mare che poi il pranzo ci aspetta! -
Così l’altra che ho insabbiato salta in piedi resuscitando e sgambetta dietro Lewis con Emily in schiena. Io non tardo ad unirmi a loro, anche se questo significa che mangeranno freddo.
Posso dedurre che quanto meno non mangeranno dopo aver fatto il bagno visto che lo stanno facendo prima.
- Guarda, Seby! - Fa Lewis immergendosi con la scimmietta sulla schiena che ride divertita. - Si stanno anche lavando le mani questa volta! - Cosa che fino ad ora non abbiamo fatto fare loro. Naturalmente.
- Meglio di così cosa possiamo pretendere? - Rispondo io. Sicuramente Hannah non saprà mai cosa è successo qua, sarà meglio che me ne assicuri anche con le piccole o non ce le lascerà mai più, altro che sogni di gloria!
Dopo pranzo c’è il crollo dei guerrieri. Delle guerriere per lo meno.
Dopo che le abbiamo costrette a lavarsi con l’acqua normale con la promessa di tornare al mare dopo, si buttano una su di me ed una su di lui, unica condizione per rendere possibile il sonnellino.
Non che poi ci voglia molto, basta chiedere loro qualche coccola e dopo che si stendono su di noi, stesi a nostra volta nella branda matrimoniale sotto il portico, queste addirittura russano.
- Erano sfinite. - Entrambe hanno la mania di toccare l’orecchio della persona con cui si coccolano ed Emily lo fa con l’orecchino di Lewis, lo guardo e li trovo un quadretto semplicemente meraviglioso, una di quelle scene da non perdersi per nulla al mondo.
Lewis è pure in estasi, ma si gira a guardarmi per chiedermi se dorme ed io sorrido annuendo.
- Anche Tilda dorme. - Dice lui.
- Erano sfinite. - Commento io piano per non disturbare i guerrieri.
Tenendo Matilda da un lato, mi faccio vicino a Lewis e lo tiro a me, anche lui si muove piano facendo cura di non disturbare Emily e accomoda la testa sul braccio con cui lo cingo.
È tutto perfetto, per un momento. Ma devo dire che lo è da quando siamo qua.
- Sono meravigliose. - Dice lui.
- Ed instancabili. - rispondo io. Lui sorride.
- Non fatico ad immaginare un piccolo Seby che fa solo danni. - Ridacchio perché è anche vero, ma quando mi protendo verso di lui gli bacio la punta del naso e lui solleva il capo per darmi le labbra che prendo in un bacio casto.
- Sai... - Fa lui trovando comoda la mia alcova. - Potrei abituarmi a questo. - Sorrido trionfante e consapevole.
- Lo so. - Faccio io osservando il paesaggio che si presenta a noi.
L’ombra ci rende piacevole il pisolino, fuori dal portico il sole riflette sulla superficie cristallina e trasparente, il mare una tavola che aspetta il nostro ritorno. La sabbia bianca distrutta da tutte le buche e le stupidaggini fatte dai tre instancabili.
- Un giorno sarà così. - conclude lui. Sorrido perché era venuto per provare se era possibile e dopo un momento di incertezza normale, è giunto alla mia stessa conclusione.
È possibile e non solo, è bellissimo.
- Un giorno lo sarà. - ripeto io cullandomi con lui e con i miei tesori. Per terra su dei cuscinoni anche i bestioni di Lewis che si sono divertiti e stancati, il rumore perpetuo e calmo del mare. È tutto perfetto e pacifico.
Un giorno, non ora. Ma un giorno sarà così.”