*Dopo le vacanze di Natale sia Theo che Daniel avevano cercato consigli, ma oggi Daniel trova quelli più utili dal fedele Lorenzo. È così ora di tornare a Milanello dopo la piccola pausa perché bisogna chiarire col tenero Alexis, la parte più facile della sua situazione. Buona lettura. Baci Akane*
10. PIÙ FACILE CHIARIRE
Daniel sapeva di dover chiarire con Alexis e spiegargli, presto o tardi sarebbero tornati in squadra insieme e non voleva creare una voragine fra loro. Sia perché erano un bel gruppo e non voleva ci fossero spaccature, sia perché comunque era un suo amico e gli dispiaceva rompere con lui in quel modo.
Alexis era una persona dolcissima e non si meritava una cosa del genere.
Più i giorni passavano e si avvicinava il rientro in squadra, più vedeva la situazione con occhio critico e distaccato.
Era vero che aveva sbagliato lui e che l’aveva ferito, non nel momento in cui l’aveva accusato, ma forse aveva in qualche modo letto nel futuro.
Forse aveva visto qualcosa che a lui era sfuggito ed aveva capito che gli sarebbe piaciuto. Ma non lui, non Theo. Provarci. Provarci con un ragazzo, starci, fare ‘quelle cose’.
Anche Lorenzo era d’accordo con lui, forse Alexis l’aveva capito che era stuzzicato dal corteggiamento improvviso di Theo.
- Come ha fatto? Te l’ha detto?
Daniel voleva capire cosa gli era sfuggito.
Lorenzo, suo amico praticamente da sempre, era più un fratello che un compagno di squadra. Potevano avere scaramucce e magari anche litigare, ma poi facevano sempre pace e finivano sempre per dirsi tutto. Qualunque cosa.
Così Lorenzo gli raccontò quel che Alexis gli aveva detto quella famosa sera.
- Gli è sembrato strano che hai passato mesi a stare attento a non comportarti come il figlio di Paolo Maldini ed ora improvvisamente lo fai non una volta, ma ripetutamente. Proprio dopo che ti rendi conto di suscitare reazioni in Theo. Gli è sembrato strano questo, mi ha detto.
Daniel piegando le labbra all’ingiù scosse il capo senza capire comunque in che modo quello avesse potuto essere indicatore.
Erano a casa di Lorenzo perché Daniel aveva paura che nella propria suo padre avrebbe potuto captare qualcosa. Aveva dei poteri magici.
Così lì in camera di Lorenzo come da piccoli, parlavano giocando all play. In questo caso, l’amico lo stava stracciando poiché Daniel era troppo distratto.
- Non capisco lo stesso... non sapevo nemmeno io che mi stuzzicava essere la mira di un ragazzo, che mi sarebbe piaciuto provare... in quel momento io proprio non ne avevo idea!
Lorenzo alzò le spalle, non ci trovava un dramma in questo.
- Era inconscio. Capita. Tante volte non siamo consapevoli di cose che ci riguardano e ce ne accorgiamo dopo...
- Ma Theo non mi è mai piaciuto, cioè non ho mai pensato che fosse carino o cosa...
Daniel si sarebbe lambiccato il cervello per sempre, probabilmente, ma alla fine non sarebbe arrivato ad alcuna conclusione.
- Comunque alla fine dovrò scusarmi lo stesso, anche se ritengo che in quel caso specifico io avevo ragione.
Lorenzo scosse il capo alzando gli occhi al cielo, in quello Daniel approfittò per rubargli la palla e segnare nel gioco. Il compagno lo spinse col gomito e lo guardò male.
- Hai un orgoglio smisurato! - esclamò con aria di presa in giro.
- Ma se sto dicendo che mi scuso lo stesso!
- Certo, perché DEVI! È giusto! Insomma, sei tu che hai sbagliato! Sapevi che Alexis era perso per Theo e l’hai portato a casa tu! Perché non hai lasciato che lo portasse lui?
Daniel a quel punto, finalmente, capì dove stava il problema. Alzò le spalle chiudendo la play, lasciandosi cadere all’indietro sul letto dell’amico. Lorenzo lo guardò scuotendo il capo con un sorrisino sul viso.
- Non lo so, ero lì e mi sono proposto...
- E dopo? Perché ci sei stato quando ti ha baciato? - insistette rimanendogli seduto vicino, si sentiva il suo terapista in quel momento. Daniel spostò gli occhi su di lui, col broncio sulle labbra e l’aria scontenta. Forse anche un po’ disperata.
- Non lo so, mi piaceva... ho pensato di dover iniziare a godermi un po’ le occasioni della vita e quella era un’occasione...
Lorenzo insistette con aria da fratello maggiore nonostante fossero coetanei.
- Niente altro?
L’altro chiuse gli occhi ritornando con la mente a quella sera di qualche giorno fa, ancora così vivida. La bocca di Theo, la sua lingua, le sue mani, il suo corpo... spalancò gli occhi di scatto, avvampando.
- Mi è piaciuto... poi sono tornato in me ed ho capito che lui lo faceva perché ero il figlio di Paolo e non per me...
Lorenzo fece un sorrisino.
- Ma se non ci fosse stato questo avresti continuato?
Daniel comprese. Non voleva dirlo, ma il suo corpo era di nuovo accaldato come quella sera e si sentiva arrapato più che mai. Se avesse rivisto Theo in quel momento gli sarebbe saltato addosso.
- Io non capisco, siamo compagni da qualche mese... perché tutto solo ora? E perché non mi viene su qualche voglia con altri ragazzi?
Lorenzo sentendosi a disagio per quell’argomento spalancò gli occhi ed alzò le spalle guardando da un’altra parte.
- Non lo so, forse è come con le donne... non ti piacciono tutte. Non ti vuoi fare tutte le belle donne, no?
In generale sapeva che funzionava così.
Daniel accettò la sua risposta, sembrava ragionevole, ma ne sapeva ancora troppo poco. Non si conosceva per niente e l’aveva scoperto in un attimo, improvvisamente. Gli venne così in mente Alexis che già sapeva di essere gay e quindi aveva già vissuto quella fase. Non ne avevano mai parlato, ma ora ne sentiva la necessità e non sapeva come rimediare. Aveva bisogno di lui, purtroppo era un gran casino.
- Ho il terrore di rivederlo...
- Theo? - chiese Lorenzo sapendo che si riferiva a lui e non ad Alexis. Daniel annuì estremamente abbattuto, mentre i bollenti spiriti si calmavano un po’.
- Vedrai che andrà tutto da sé... devi solo trovare il modo di far pace con Alexis... sono sicuro che riuscirete a tornare come prima...
Daniel aveva qualche dubbio, ma in quel momento gli sembrava più facile fare pace con Alexis piuttosto che rivedere Theo. Non sapeva nemmeno come si sarebbe comportato lui e sapeva che in realtà dipendeva da questo.
Purtroppo però non poteva che aspettare.
Fra l’idea di rivedere Theo e scusarsi con Alexis, in Daniel aveva vinto la seconda. Aveva trovato semplicemente più facile andare da lui il primo giorno d’allenamento, al ritorno dalla pausa natalizia di qualche giorno, e chiedergli di parlargli.
- Non l’aspettavo più! - disse Alexis freddamente, dopo aver acconsentito e seguito il compagno in palestra per qualche macchinario supplementare insieme. Daniel si strinse nelle spalle grattandosi nervoso la nuca, mentre arrivati subito in palestra si guardavano intorno per decidere cosa fare.
Rientrare dalle vacanze natalizie non era mai facile. Si passava dall’allenarsi ogni giorno e giocare ogni tre giorni, al nulla per circa una settimana. Rimettersi in movimento era traumatico e la verità era che nessuno dei due aveva particolare voglia di aggiungere fatica ai loro corpi infreddoliti, ma capivano che entrambi avevano bisogno di stare soli a parlare e visto che tutti si erano buttati in piscina, sauna e a farsi massaggiare, l’unico posto apparentemente libero era proprio la palestra.
Decisero per qualche macchinario per le gambe, così sedendosi uno vicino all’altro iniziarono in silenzio, fino a che Daniel si mise a parlare. Non era facile, non era abituato a scusarsi. Un po’ perché non ne aveva mai avuto bisogno, un po’ perché era molto orgoglioso.
Quando lui e Christian litigavano, era sempre suo fratello a cedere per primo. Con Lorenzo non aveva mai realmente bisticciato, non c’erano stati momenti di tensione.
- Devo scusarmi... - iniziò partendo subito dalla parte più difficile. Ad Alexis scappò il piede dal pedale ed il peso risuonò alle sue spalle mentre la gamba si apriva troppo bruscamente non tenendo più la posizione corretta.
Imprecò massaggiandosi l’interno della coscia per lo strappo.
Daniel lo guardò sorpreso, fermandosi con le gambe larghe.
- Vorresti dire che ti scusi davvero? - ripeté il belga con voce sofferente. Daniel lo fissò stralunato.
- Sì, ma ti sembra il caso di farti male solo per questo? - disse polemico indicando le sue cosce che ancora si massaggiava internamente e sull’inguine. Daniel arrossì pensando che fosse una cosa equivoca quel gesto e coprì l’imbarazzo scherzando. Alexis rispose allargando allo stesso modo le braccia, sempre fintamente polemico come l’amico.
- Se tu ti metti a dire cose strane che non sono da te che devo fare? Non avrei mai pensato di sentire che ti scusi! Potevo immaginare che dicessi ‘dai buttiamocela alle spalle’, ma che ti scusi...
Daniel ridendo prese la bottiglietta d’acqua e gliela buttò addosso sbuffando, fingendosi offeso. Leggero e felice, in cuor suo, che l’avesse presa così bene.
Dopotutto era bastato poco. Se l’avesse saputo non avrebbe mai e poi mai proposto palestra dopo la sessione.
Alexis di fatto non riprese ad usare il macchinario, rimanendoci seduto sopra e arrendendosi. Le mani sempre a tenersi l’interno coscia, impedendo così a Daniel di guardarlo. Anche lui smise presto di fare gli esercizi, già stanco. Si appoggiò con la schiena e si mise comodo, scivolando col sedere in avanti. Guardò in alto, il soffitto, le luci al neon, cercando di concentrarsi sul resto.
- Non immaginavo che potesse piacermi... - ammise avendone bisogno e non volendo segreti fra loro.
- Theo? - chiese con un filo di voce l’amico.
- Piacergli. Non so se sia Theo, credo sia piacere a qualcuno.
Alexis lo guardò sorpreso.
- Piaci a molti in quel senso...
Daniel avvampò e lo guardò a sua volta, concentrandosi sul viso dai lineamenti delicati e gradevoli, un po’ di barba bionda sul viso nel tentativo di sembrare più adulto. Tentativo poco riuscito.
- Davvero?
- Non lo sai?
Alzò le spalle.
- Nessuno è sfacciato come Theo!
Alexis rise e Daniel rimase piacevolmente colpito nel vedere il suo viso illuminarsi di nuovo con lui, si rilassò e accettò di buon grado ogni parere, tornando a guardare avanti. Non era convinto avesse ragione, ma non aveva importanza. Contava che si parlavano tranquillamente.
- È vero, però il punto è che credo ti piaccia Theo. E quando hai capito di piacergli perché sei figlio di Paolo, hai sfruttato la cosa.
Daniel si rabbuiò per nulla convinto che fosse una cosa carina da sentirsi dire, non osò guardarlo di nuovo.
- Non è bello quello che hai detto. E comunque appena ho capito che mi saltava addosso per questo, l’ho bloccato e me ne sono andato.
Alexis continuando a fissarlo si accigliò voltandosi verso di lui, continuando a tenersi in mezzo alle gambe sentendo una fitta ad ogni movimento. Daniel lo notava con la coda dell’occhio e si sentiva come stupidamente in fissa con le sue parti basse, a disagio per questo. Voleva capire se era anche lui, ora, che gli piaceva o era solo la curiosità di riprovare quello che aveva sperimentato con Theo.
Erotismo con un ragazzo.
Uno valeva l’altro? O era l’essere due ragazzi? Adesso sarebbe stato arrapato con tutti solo perché ragazzi? Theo aveva risvegliato qualcosa di latente ed ora era un maniaco? Oppure era qualcosa di circoscritto a qualche tipo in particolare? O con uno specifico?
La confusione albergava in lui, si ingigantiva ed ora era molto più agitato e nervoso di prima. Si sentiva in procinto di esplodere di nuovo come quella sera che poi non era andata per niente bene.
- Esattamente, cosa è successo a casa di Theo?
Daniel si fermò subito e la sensazione di stare per esplodere evaporò riesumando quella volta. Era impossibile raccontarla proprio a lui. Chiuse gli occhi cercando forza e lucidità, era agitato per altri motivi e decise semplicemente di raccontarla tenendo gli occhi fissi in basso.
Quando ebbe concluso, senza andare in alcun dettaglio, non aveva il coraggio di guardarlo e pensava non l’avrebbe mai più avuto.
Era sicuro che ora Alexis lo odiasse, che non gli avrebbe più parlato, che ci fosse rimasto troppo male. Invece dopo un po’ di silenzio, la vocina delicata dell’amico tornò ad udirsi.
- Sappi che ti invidio!
Daniel lo fissò stupito, non sembrava arrabbiato ed in effetti non lo era. Alexis, rosso nel suo pallido viso, si morse il labbro imbarazzato ad immaginare Daniel e Theo insieme. Gli sembrava di avere un porno davanti.
Un porno di quel tipo l’avrebbe fatto venire un sacco!
- Davvero? Non sei arrabbiato, deluso, schifato? - chiese con ansia, girandosi e tendendosi verso di lui. Alexis sorrise timidamente, ancora imbarazzato per essersi arrapato alla sua descrizione. La sua mente riempiva i dettagli mancanti, Daniel non aveva voluto descrivere molto, ma lui se li vedeva comunque.
Si sentiva un maniaco per questo e forse lo era.
- No, perché dovrei? Ci piace la stessa persona, io l’ho capito subito ma tu te lo sei fatto per primo!
Daniel era sconvolto, era convinto di non capire bene.
- Non sei veramente... cioè non ci sei rimasto male? Ma l’altra sera mi hai fatto una sceneggiata!
Alexis ridacchiò stringendosi nelle spalle.
- Perché negavi che ti interessava quando invece era chiaro che era così!
Daniel a questo punto sbuffò e si alzò dal macchinario su cui era seduto, mettendoglisi davanti. Mani ai fianchi, aria battagliera, sguardo corrucciato e deciso.
- Senti, tu continui a dire che mi interessa e mi piace, ma non è così! Mi ha solo fatto scoprire un lato che non sapevo di avere! Mi piacciono i ragazzi. Alcuni, suppongo!
Si morse il labbro mentre gli occhi scappavano fra le sue parti basse, le mani ancora a massaggiarsi l’interno coscia. Tornò in fretta sul viso. Alexis non sembrava sconvolto o scocciato, era quasi divertito.
- Comincia così. - sbottò poi esperto, ridacchiando. Daniel si inalberò.
- No, non inizia così! Ho solo scoperto che mi piacciono anche i ragazzi! È tutto qua! Non è lui! Poi lui è fissato con mio padre e a me manda in bestia e quindi non se ne parla più!
Voleva sembrare più categorico di quanto non lo fosse realmente.
Alexis lo lasciò fare sapendo che tanto l’avrebbe capito da solo. Che era Theo e non ‘i ragazzi’!
- Dani, appena hai capito che il fatto di essere il figlio di Paolo intrigava Theo, hai sottolineato spesso che lo eri! Come per ricordarglielo! E alla fine sei andato a casa con lui e ci sei stato!
Daniel stava per riaccendersi, ma Alexis si alzò piano e con fatica, aveva delle fitte troppo forti. Una volta in piedi davanti a lui, a pochi centimetri, le mani avanti per calmarlo, continuò pacato ma sicuro.
- Non lo sapevi prima, ma il tuo istinto è venuto a galla prima della tua consapevolezza. Ti piaceva, ma non te ne eri reso conto. Poi è bastato una scintilla e sei partito, perché è la tua indole. Sei un attaccante!
Per Alexis era semplice e non c’era niente di brutto.
Daniel era proverbialmente senza parole e non era comunque convinto che fosse come diceva, ma non ci poteva fare nulla. Per il momento aveva fatto pace con lui e gli bastava questo anche se rimaneva della sua. Non c’entrava Theo.
- Sei sicuro di non avercela con me? Io non ero consapevole e ancora non sono sicuro che sia come dici... cioè io non so...
Alexis rise di gusto e lo abbracciò dolcemente, appoggiandosi a lui perché gli faceva male la coscia seriamente.
Daniel lo cinse felice che comunque fosse tutto a posto, sperando non fingesse solo perché troppo buono. Sarebbe stato da lui.
- Non devi nascondermi nulla. Se ci stai male dimmelo. Io comunque non continuerò questa cosa, è stato solo un esperimento!
Alexis si separò ma rimase appeso alla sua spalla.
- Dovresti invece... è un’ottima occasione! Non troverai un altro bello come Theo così disponibile!
Nella sua esperienza sapeva che c’erano tanti bei ragazzi come calciatori e compagni, ma non tutti erano disposti a fare sesso con altri. Daniel avvampò, ma rise e alzò gli occhi al cielo.
- È tutto tuo!
Alexis rise a sua volta.
- Si è fissato con te! Non è una nostra scelta.
E lì, in cuor suo, Daniel sperò avesse ragione. Sebbene non volesse essere la sua fissa solo perché figlio di Paolo Maldini.
Note Finali: è vero che in quel periodo, inizio Gennaio, Alexis si era infortunato allenandosi, così ho voluto usare la cosa in questo modo, mi immaginavo un Daniel super orgoglioso che fatica a scusarsi, ma che se deve lo fa, seppure con fatica. E ho pensato che Alexis si sarebbe sentito shoccato dalle sue scuse.
Lorenzo impersona nella realtà uno dei tanti fedelissimi amici di Daniel, so che ci sono un paio di loro che non si separano mai da lui e che non sono calciatori, però non conoscendoli ho 'usato' Lorenzo perché comunque sono insieme dalle giovanili e sono molto uniti (adesso sono separati da un po' ma penso che i rapporti siano ancora buoni, non mi è dato saperlo).
Ringrazio chiunque legga la fic. Mi fa molto piacere. <3