*Lasciamo respirare gli ormoni di Theo e Daniel per inserire un po' Alexis in qualità di amico, confidente, consigliere e... Cupido? Ricordiamo che Alexis aveva una cotta per Theo e che nonostante quella Daniel, ignorando i segnali sottolineati dal suo amico, alla fine era stato alla corte di Theo scoprendo i propri istinti. Dani e Alex avevano poi litigato ed infine fatto pace in seguito alle scuse doverose del giovane Maldini. Dopo un periodo di sospensione perché ad Alexis doveva un po' passare, eccoli di nuovo lì insieme. Buona lettura. Baci Akane*
15. CUPIDO
Il suo profilo risultava particolarmente duro per via del broncio che teneva serrato mentre giocava tutto ricurvo in avanti. Gli occhi blu concentrati e le sopracciglia corrugate.
Daniel fissava lo schermo mentre muoveva i membri della sua squadra come se fosse in guerra invece che in un gioco di calcio della play.
Alexis non riusciva a concentrarsi a dovere e finendo sempre per guardarlo lì seduto vicino a lui, perdeva continuamente la palla. Ma Daniel era così tanto cupo che sembrava stesse facendo qualcosa di assolutamente vitale per la sua vita.
- Guarda che è solo un gioco, mica è una vera partita... - gli fece notare Alexis cauto e divertito insieme perché sapeva cosa si nascondeva dietro quell’atteggiamento battagliero.
Alexis mancava da giorni, ma ormai era praticamente in dirittura di ritorno in squadra. Daniel gli aveva lasciato i suoi spazi su suggerimento di Lorenzo, ma adesso aveva bisogno di lui.
Gli era piombato in casa senza chiedergli nulla e nemmeno avvertirlo. Era arrivato ed aveva fatto finta di nulla, come se non avessero puntato lo stesso ragazzo e per quello la loro amicizia fosse sull’orlo di un precipizio. Il suo ragionamento era stato molto semplice.
“Se Alexis fa finta di nulla significa che va tutto bene, dunque non ha senso non essergli più amico. Ed io ora ho bisogno di lui, è l’unico che riesce a spegnere la miccia. Se vuole essermi amico, se ha deciso così, a me sta più che bene!”
Per quello ora era lì seduto vicino a lui col broncio e l’aria dura a lottare strenuamente con la squadra alla Playstation.
- Ne vuoi parlare? - mormorò Alexis con la sua vocina calma e ancora sull’orlo delle risate. Daniel lo divertiva. Sapeva che dietro quel comportamento allucinato c’era sicuramente qualcosa che riguardava Theo e sapeva che non avrebbe voluto sapere nulla, ma era anche vero che era lì e l’aveva cercato per quello e la cosa lo faceva ridere.
Era così arrabbiato che si vedevano le scintille uscire dai suoi occhi incurvati all’ingiù in quel taglio così caratteristico tipico dei Maldini, che lo rendeva unico.
Daniel non rispose, accentuò il broncio, poi l’arbitro virtuale fischiò il triplice fischio ponendo fine alla partita, così il ragazzo sospirò insofferente, chiuse il gioco e buttò il joystick seccato sul tavolino che aveva davanti, dove c’erano una ciotola di patatine e due bottiglie di birra. Se erano in prossimità di qualche partita non bevevano, cercavano di essere diligenti, ma era anche vero che Daniel al momento era una semplice riserva e Alexis ancora convalescente, perciò se c’era un momento per sgarrare era quello.
Daniel prese la sua birra ancora piena, bevve un sorso e sospirando insofferente si appoggiò allo schienale, l’aria ancora corrucciata.
Alexis fece altrettanto tenendo come lui la bottiglia fra le dita che era ancora bella fresca e umida.
- Allora, mi vuoi dire che è successo?
Daniel a quel punto si trovò ad un bivio, essere indelicato e dirgli tutto e sfogarsi, oppure fare il bravo amico e fare finta di nulla per non ferirlo?
“Beh, se me l’ha chiesto lui consapevole perfettamente di cosa si tratta, significa che sta bene, cazzo!”
O, magari, stava ancora male per Theo ma lui aveva comunque bisogno dell’equilibrio emotivo che gli dava Alexis.
Così bevve ancora un lungo sorso di birra, emise un rutto che fece vibrare le finestre ed aprì la diga da cui fuoriuscì un sacco di acqua. Un vero e proprio fiume in piena.
- Theo dovrebbe decidersi, sai? Prima fa il carino con me e fa di tutto per convincermi che vuole me, poi posta foto modificate sue con mio padre... a che gioco sta giocando? Adesso mi sono stufato! Sai, non sono deficiente, non mi prendi in giro, ok? Se vuoi mio padre mi sta bene, non ho problemi, un sacco di gente è sempre stata interessata solamente a lui, ma non cerchi di convincermi che vuoi me, non cerchi di saltarmi addosso e di scopare con me. Non sono un bambino, dannazione! Mi dà fastidio essere preso per il culo, capisci? Tu non mi ci prendi in giro! Sii chiaro e coerente! O vuoi o non vuoi, ma se dici di no allora che sia no!
Alexis aveva dovuto colmare le assenze narrative con la propria fantasia, perché in quel periodo a casa non aveva voluto sapere nulla su quello che succedeva fra loro e Lorenzo e Sandro erano stati così coscienziosi da non dirgli nulla.
Ora però capiva che era successo dell’altro e non doveva essere nemmeno ‘roba da nulla’.
Non voleva sapere, ma al tempo stesso sì. Così mordendosi la bocca titubante alla fine si rassegnò a seguire la propria curiosità e, soprattutto, il bisogno di aiutare Daniel.
Perché era ovvio che avesse bisogno di aiuto.
- Che è successo fra voi due, Dani? - chiese quindi piano. Daniel prima di iniziare lo guardò da vicino, spalla contro spalla, muovendosi lentamente e dubbioso. Cercò di capire se fosse ancora preso da Theo o se l’avesse superata, ma non essendone ancora sicuro, rispose comunque avendone proprio bisogno.
- Stiamo pesantemente flirtando. Volevo solo fargliela pagare per avermi preso in giro... che prima cerchi di convincermi che sono io e poi è mio padre ed allora bene... vediamo quanto resiste!
Alexis spalancò gli occhi espressivi da cucciolo smarrito e intuendo cosa intendeva, lo fissò un po’ sbieco.
- Dani, esattamente con ‘pesantemente flirtando’ tu cosa intendi?
“Dannazione, Ale, te le cerchi allora! E va bene!”
E da bravo ragazzo insensibile, sparò fuori tutto!
- Lo tiro scemo, no? Lo provoco fino ad eccitarlo a morte e poi mi fermo sul più bello perché tanto io non sono mio padre e Theo vuole lui, non me... perciò non ci sono problemi se mi fermo poco prima di farlo venire!
Alla fine fu schifosamente esplicito e quando Alexis capì cosa succedeva, un paio di scene si figurarono nella sua mente. Vederseli insieme mentre facevano scene da film porno, non fu una bella pensata per i propri bassi istinti che fino a quel momento erano stati a riposo poiché depressi.
Lì qualcosa si accese, qualcosa fece miccia, dopotutto Theo era pur sempre il ragazzo più sexy che finora gli vorticava intorno e che l’aveva attizzato parecchio.
Alexis avvampò violentemente, boccheggiò, provò a dire qualcosa ma la gola completamente annodata glielo impedì. Non emise nemmeno mezzo suono e finì così per scolarsi tutto il resto della birra. Soffocando il rutto conseguente, cercò ancora di parlare, ma non ci riuscì, così Daniel indispettito ed insofferente sbottò fissandolo torvo con la testa appoggiata all’indietro e rivolta storta verso di lui.
- E andiamo, Ale! Dì qualcosa!
- Ma alla fine te lo farai o no?
Era la sola domanda che rimaneva da fare... così la propria mente poteva completare i filmini che improvvisamente gli erano venuti su.
Daniel raddrizzò la testa e lo guardò sorpreso della strana domanda.
“Beh se lo vuole sapere non è veramente preso da lui, avrebbe reagito diversamente suppongo, dovrebbe dargli fastidio sapere che faccio con lui...”
Ma che ne poteva sapere, dopotutto?
- Non lo so, non è partita perché volevo farmelo, ma solo vendicarmi che mi ha preso in giro... cioè non è mai stato contemplato l’andare al sodo, ecco...
Daniel in effetti non ci aveva mai pensato se farselo o meno. Cercava solo di mandarlo al manicomio.
- Ma lui come sta reagendo?
Alexis non aveva scelta che approfondire la cosa, a quel punto era in ballo. Forse, si disse, un po’ di terapia d’urto poteva servire ad uscire da quella bolla di depressione in cui si era infilato.
- Beh, gli piace e vorrebbe scopare con me. Insomma, è chiaro...
Su questo non c’erano dubbi.
Alexis fece un sorrisino.
- E tu ti interromperai sempre sul più bello? - tornò a chiedergli. - O ad un certo punto smetterai e lo ignorerai e basta?
Due erano le strade, in effetti.
Daniel si fermò prima di rispondere rendendosi conto che non aveva minimamente idea di cosa fare. Non aveva immaginato di arrivare a tanto. Era sempre stato tutto un’impulso del momento, perciò non aveva mai programmato nulla, tanto meno un’ipotetica fine che però, ora capiva, ci sarebbe stata un giorno.
Lì su due piedi al momento di deciderlo non ne fu proprio capace e principalmente per un motivo.
- Non ho idea di che cosa voglio... lo sapevo, volevo solo un po’ tramortirlo e basta... ma la verità è che... è che ora io non lo so più.
- Devi solo capire se alla fine di tutto vuoi concludere qualcosa con lui e prenderti un po’ di piacere, oppure se ti sta bene così. Senza mai assaggiare.
Daniel fissò sconvolto davanti a sé immaginandosi Theo, immaginandosi di non farselo mai per davvero. Rimase shoccato nel realizzare che chiaramente non voleva non assaggiare mai per davvero.
“Ha capito tardi di essere gay o avere quanto meno tendenze verso qualcuno ed ora non la sa gestire bene. Anzi, per niente.
Diciamo che in realtà 19 anni non è poi tanto tardi, non è detto che si capisca a 15 anni, non c’è un età per capirlo. Però comunque sta di fatto che non sa gestirla, ora. Ha appena capito che gli piacciono alcuni ragazzi.
Poniamo che sia qualcosa verso un paio di persone e non verso una specifica. Non ha nemmeno provato del tutto la cosa e sta già giocando ad un livello elevato.
Per fare quello che vuole lui deve avere una padronanza della situazione che un ragazzo di 19 anni che ha appena scoperto la sua sessualità e non l’ha nemmeno sperimentata del tutto, non può avere.
Daniel si sopravvaluta. Non può gestire una cosa simile in quel modo. Sarà lui il primo a cedere proprio perché lui vuole disperatamente sperimentare, ormai che ha capito che gli piace.
Ed è ovvio a questo punto che sta facendo di tutto per spingere Theo a farselo veramente. Insomma, sono solo palle che si racconta, che vuole solo provocarlo e vendicarsi ma che non intende andare fino in fondo!
Vuole eccome, solo che non vuole essere lui quello che lo chiede. Perché è contorto ed orgoglioso ed effettivamente si è incazzato molto per la cosa di suo padre.
Del resto Theo è stato proprio un caprone, devo ammetterlo! Ma come biasimare Daniel?”
Alexis si girò verso un super sorridente Theo posizionato nella cyclette vicino alla sua, in palestra.
“Appunto.”
Quello era l’orario della fisioterapia, Alexis aveva iniziato a fare ginnastica riabilitativa a parte, non la faceva in privato poiché era nel centro sportivo con gli altri, ma gli orari erano teoricamente diversi. A quanto pareva non per Theo che se voleva faceva benissimo quelli che gli interessavano.
- Ciao! - esclamò Alexis tramortito emotivamente col cuore che iniziò a galoppargli in gola. Un po’ colpa del fatto che lo rivedeva improvvisamente dopo un tempo considerevole, un po’ per i discorsi fatti proprio pochi giorni prima con Daniel.
- Ciao! - rispose di rimando Theo tutto felice con un gran sorriso contagioso. Alexis capì immediatamente che voleva chiedergli di Daniel, fu così lampante che non ebbe il minimo dubbio ma invece che seccarsi o rimanerci male, scoppiò spontaneamente ed imprevedibilmente a ridere.
Non immaginava perché stava ridendo, ma dovette fermarsi dal pedalare e piegato sui manubri si coprì il viso ridendo fino alle lacrime.
“Quindi mi trasformo in Cupido? Proprio io che volevo stare con lui?”
Una persona normale nella sua situazione avrebbe negato le prestazioni di consulente matrimoniale, di certo non avrebbe mosso dito per aiutare due che gli piacevano a mettersi insieme, ma lui non era normale. Lui era diverso e piaceva a tutti per quello.
Così con un bel sospiro si asciugò le lacrime e riprese a pedalare facendo finta di nulla. Finzione che durò poco perché appena mosse lo sguardo verso Theo, tornò a ridere vedendo quanto era perplesso.
Andarono avanti così fino a che Theo sbottò seccato allargando le braccia.
- E allora, che c’è di tanto divertente?
I due avevano sempre avuto un piacevole rapporto, ma chiunque lì dentro l’aveva con Alexis perché era una persona solare, dolce e affettuosa. Era difficile non piacesse a qualcuno.
- Niente, posso fare qualcosa per te?
Theo di primo impatto finse di non avere niente di che, alzò le spalle e la prese molto larga.
- No, nulla... come stai? Sono contento di vedere che ti alleni a parte...
Alexis scosse il capo ridacchiando.
- Abbastanza bene. Grazie. Non vogliamo forzare la ripresa al gioco, non vogliamo rischiare una ricaduta... - spiegò stando al suo gioco. Theo annuì fingendosi interessato.
- Eh, mi sembra giusto... hai... hai ancora male? - chiese poi sforzandosi di tirare fuori un’altra domanda che riguardava il giovane al suo fianco. Alexis alzò le spalle vago.
- Un po’ ma molto meno... - non era stato un infortunio grave, ma non andava sottovalutato. Tuttavia era così evidente che Theo non era minimamente interessato. Sicuramente non ricordava nemmeno cosa si era fatto. Non indagò oltre.
Theo cercò a quel punto un’altra domanda su Alexis, ma non gli venne più in mente nulla da chiedergli, così seccato decise di tagliare corto.
- Hai parlato con Daniel recentemente?
Fu così che Alexis scoppiò a ridere di nuovo piegandosi in due sulla cyclette.
- E allora, che diavolo c’è, me lo vuoi dire? - fece scocciato il francese.
Alexis alzò una mano cercando di darsi un tono ma finì per scuotere la testa e rivelare fra le lacrime: - Scusa, ma sapevo che eri qua per questo...
- E fa tanto ridere?
Anche ammesso che per qualche ragione lui lo sapesse e se lo aspettasse, perché era divertente? Theo non era permaloso, ma si sentiva preso in giro e di sicuro non piaceva a nessuno.
- Beh...
Alexis non sapeva come spiegarlo, Theo però ci arrivò da solo.
- Un momento, Daniel ti ha parlato di me in questi giorni?
Era da un po’ che Daniel non si faceva vivo: dopo il giorno della sauna dove aveva fatto intendere che voleva fare chissà quante altre cose come quella, si era volatilizzato lasciandogli un sacco di voglie e aspettative e, di fatto, solo un pugno di mosche. Così lo stava facendo impazzire. Non poteva più stare lì ad aspettare di capire quel maledetto ragazzo!
Alexis si strinse dolcemente nelle spalle.
- Non tradirei mai la fiducia di un mio caro amico...
Con questo rispose senza rispondere. Theo annuì soddisfatto.
- Dunque ti ha parlato di me...
Alexis non negò ma nemmeno confermò.
- Io devo capire... insomma... che diavolo vuole da me?
Alexis trattenne il fiato e lo guardò coi suoi occhioni da cucciolo, un po’ nel panico perché non sapeva cosa poteva dirgli. In effetti era complicato rispondere a quella domanda.
Ufficialmente Daniel voleva solo vendicarsi, ma Alexis sapeva che in realtà voleva Theo. Voleva farlo impazzire per conquistarlo e averlo. Lo conosceva, ormai, ma non poteva dirlo a lui. Peccato che se lo guardava in quel modo difficilmente poteva resistergli. In realtà ne era ancora attratto.
- Io... io non posso rispondere a questa domanda... - borbottò infatti sinceramente e mortificato.
Theo sospirò spazientito ed insofferente, poi saltò giù dalla cyclette e gli si piazzò davanti in un’ipotetico blocco di strada. Appoggiò i gomiti al suo manubrio e congiunse le mani sotto al mento.
- Ti prego. - miagolò con aria supplichevole e altamente sexy.
- Io devo sapere. - pregò avvicinando il viso al suo. Alexis smise di pedalare e si irrigidì sul sellino provando ad allontanarsi.
- Sto impazzendo, non ce la faccio più! Mi dà mille segnali contrastanti e...
Ed Alexis stava per prenderlo e baciarlo, così si fermò rassegnato e mettendogli le mani sulla faccia lo allontanò preda del panico più totale.
- Ok, ti darò un consiglio ma piantala!
Mentre lo faceva si sentiva già un verme, ma del resto Daniel coi suoi racconti erotici su di loro li aveva trasformati nei suoi sogni scottanti, perciò non era nemmeno così tanto sbagliato aiutarli in qualche modo a realizzare le scene che si era filmato in testa. Insomma, non doveva niente a nessuno e se voleva dare consigli a destra e sinistra, lo poteva benissimo fare!