31. INDIMENTICABILE

theodani

Daniel si voltò dirigendosi nella zona living e al divano, dove quella sera di non molti mesi fa avevano avuto il loro primo approccio, quando era iniziato tutto. Prese un respiro profondo, non era facile controllarsi. Più stava lì e più aveva voglia. 
Si sedettero uno accanto all’altro guardandosi mentre entrambi bevevano un po’ di birra, Theo allargò un braccio e lo mise sullo schienale, la mano arrivava giusto dietro Daniel e nonostante si aspettasse fra mille brividi il suo tocco, non lo sfiorò. 
Si guardarono e con un sospiro, mentre le canzoni dance della playlist di Theo cambiavano dalle casse, caricandoli invece che calmarli, facendo mente locale iniziò il discorsetto d’obbligo. 
- Non sai alcune cose che ti devo dire. - cominciò trovando poco facile quello che doveva spiegargli. Voleva metterla giù come fosse niente di che, ma non si trattava più di un ‘vediamo come va, anche se rimane solo sul piano sessuale mi va bene’. 
Ora era ben diverso, ora c’era di mezzo Alexis. 
- Del tipo? 
Daniel immaginava che Theo dovesse essersi già fatto da solo qualche idea dopo averlo visto parlare con Alexis. 
- Del tipo che quando mi hai chiesto che ruolo avesse Alexis nella mia vita ed io non ho saputo rispondere... ecco mi hai mandato in crisi. - ammise sentendosi meschino nel dirlo. Era molto peggio spiegarglielo. 
Theo inarcò un sopracciglio curioso. 
- Sei andato da lui? - chiese senza stupore. Non sembrava colto impreparato e nemmeno arrabbiato. Daniel si ritrovò ad ammirarlo. Guardò giù e si fece forza bevendo ancora un sorso di birra. 
- Ci siamo baciati e l’ho toccato. Mi piace in qualche modo, ma mi piaci anche tu ed ora sono solo più confuso di prima. Voi due siete veramente così diversi e non so... non so cosa provo, cosa voglio... so solo che se rimango ancora fermo a pensarci impazzisco e così ho deciso di agire. 

A quel punto tornò a guardarlo con coraggio, puntò i propri occhi blu nei suoi e a Theo venne il consueto vuoto allo stomaco. 
- Andrai a letto con entrambi? - chiese diretto, aspettandoselo nonostante non ci avesse ancora veramente voluto pensare. Theo era più uno che viveva di improvvisazione ed accettava gli eventi così come capitavano. Di sicuro non pensava a nulla prima di agire. Infatti aveva realizzato di avere in squadra il figlio del suo idolo dopo mesi che era lì. 
Daniel era in evidente difficoltà, bevve ancora, riabbassò gli occhi poi si fece di nuovo coraggio ed annuì guardandolo. 
- Se vi va bene, se anche voi volete qualcosa da me. Per avere delle risposte devo passare ai fatti o non ne esco più. L’ho detto ad Alexis perché non potevo nascondergli una cosa del genere. Lui ha detto che va bene e aspetterà. Ma se a te non va bene qualcosa io non proseguo. - concluse Daniel rivelandosi molto più onesto e altruista di quel che era sembrato fin lì. 
Aveva dato l’idea di voler gestire sempre le cose a modo suo, ma finalmente si fermava a considerare gli altri, rivelando un altro lato di sé che fino ad ora non aveva mostrato. Questo fece girare ancora di più la testa a Theo che bevve ancora un sorso di birra, poi la posò con calma e liberò un buffo rutto che facendoli ridacchiare sciolse un po’ la tensione ora alle stelle in una maniera sconvolgente. 
- Se vogliamo essere completamente sinceri, io ieri sono andato di nuovo con Ante. Ero furioso con te. Perciò credo che non posso dire nulla se ti sei fatto o ti farai anche Alexis, specie se è per capire cosa provi. 
In un attimo Theo non era sicuro di nulla, soprattutto della sua risposta. Non sarebbe stato necessario dirglielo, non erano fidanzati né in parola per nulla, anzi. Gli aveva tirato un brutto scherzo, ma visto che Daniel l’aveva spiazzato con quella estrema sincerità dicendogli qualcosa che avrebbe potuto tenersi per sé, aveva deciso in un istante di non nascondergli nulla.
Tuttavia in quel lasso di tempo si rese conto di sentirsi sulle spine più che mai. Lo guardò cercando di leggergli la mente, cosa che non gli era mai riuscita, e mentre l’ansia gli saliva alle stelle, notò che anche Daniel era rigido, appoggiato allo schienale. Le spalle erano tese, così come i muscoli del collo. 
Era in ansia anche lui, dunque? 
- È giusto tu vada con chi vuoi, non mi devi niente. Volevo solo spiegarti cosa sto cercando di fare, ma devi farmi sapere se ti sta bene. Se non ti frega un cazzo di me, non mi sforzo nemmeno... 
All’idea che se ne andasse e facesse finire tutto così, con l’ennesimo nulla di fatto, andò in totale ribellione e decise che avrebbe cancellato del tutto Ante ed Alexis dalla faccia della Terra, per quella sera.
Per quella sera, erano solo loro due, Theo e Daniel.
E avrebbero fatto sesso. 

Daniel era un fascio di nervi e cominciava a provare il desiderio di gridargli contro, ma finalmente, quando stava per farlo, sentì la sua mano che da dietro scivolava sul suo collo. 
I brividi lo ricoprirono immediatamente e mentre sentiva le dita correre sulla nuca, immergersi fra i capelli e tirarlo verso di sé, lo guardò avvicinarsi a lui col busto. A pochi centimetri dal suo viso, poco prima di baciarlo, Theo rispose piano: - Vorrà dire che cercherò di essere indimenticabile, perché ora come ora non sono disposto a mollare facilmente. 
Quella risposta calda e sensuale, gli diede una tale immediata felicità che lo rese euforico e mentre sentiva il calore espandersi in ogni particella, Theo annullò del tutto la distanza fra loro, aderendo le labbra fino a fondersi con le sue. 
Daniel sentì febbrile che gli prendeva la birra e la posava nel tavolino insieme alla sua, contemporaneamente la lingua lo violò intrecciandosi ed innescandolo. 
Adesso voleva solo saltargli addosso, ma lasciò che conducesse lui il gioco. 
E Theo condusse. 
Gli prese il viso fra le mani mentre gli si sedeva sopra a cavalcioni ed in quella posizione, si immerse nella sua bocca prendendone pieno possesso. 
Mentre lo baciava con passione, Theo alzò il volume della musica che proruppe con un ritmo incalzante e seducente. Col bacino iniziò a strofinarsi seguendo il ritmo della canzone e sentendolo, le mani di Daniel scivolarono sui suoi fianchi accompagnando i movimenti. Iniziò presto a sentire la sua erezione attraverso i jeans strappati che indossava, per fortuna non troppo aderenti. Jeans che comunque presto iniziarono ad essere di troppo per entrambi. 
Daniel agguantò le sue natiche stringendo, ma non provò ciò che si aspettava e seriamente infastidito dai vestiti, smettendo di succhiare la sua lingua, mormorò: - Togliti questi cazzo di vestiti! 
No, non voleva condurre, voleva lasciarlo fare a Theo, ma ad un certo punto era stato più forte di lui. 
Stava per prendergli la maglia e tirargliela via di forza, quando il compagno gli sorrise malizioso sulla bocca mandandolo di nuovo fuori di testa. Peggio fece quando sgusciò via dalle sue mani scendendo giù. Si mise in piedi davanti a lui mostrandosi già visibilmente eccitato e si toccò sfacciatamente. 
Entrambi si morsero le labbra, ma Theo sempre con la musica che esplodeva al proprio ritmo incalzante, si sfilò la maglia rimanendo a torso nudo. Il suo corpo muscoloso e atletico, rivelò i tatuaggi che di volta in volta aumentavano sempre più grazie alla sua ragazza tatuatrice. 
Daniel sentì un’impennata nell’inguine. Pensava di non averlo mai realmente desiderato di più, ma migliorò ancora perché Theo si aprì i pantaloni e finalmente se li tolse. 
Il giovane nemmeno respirava. Fissò i suoi boxer aderenti con astio, sperando sparissero presto. Non ne poteva più.
 
Theo esitò prima di toglierseli, lo guardò divertito e malizioso e rise quando Daniel imprecò infastidito, si protese, glieli prese e glieli abbassò con un gesto brusco. 
Sempre sulla sua risata sexy, Daniel gli afferrò i glutei e finalmente li sentì come voleva. 
Si spostò in avanti sul divano, aprì le gambe, se lo attirò nel mezzo e con un sospiro di piacere chiuse gli occhi e scivolò con il viso sulle sue cosce. 
Profumava ancora della doccia fatta prima a calcio. 
Lo annusò mentre risaliva sulla pelle sensibile del suo inguine. 
“Finalmente...” pensarono tutti e due trovando maledettamente erotico in qualche modo il fatto che uno fosse ancora del tutto vestito ed uno del tutto nudo. 
Daniel si avventò sul suo membro che si ingrossava, lo percorse con la bocca quasi lo stesse respirando, poi risalì e ridiscese con la lingua. Accompagnandosi con la mano glielo leccò per poi avvolgerlo e succhiarlo. Sentì che pulsava mentre lo faceva suo e si eccitò sentendolo diventare grosso, mentre Theo spingeva e lo attirava a sé con la mano. 
Daniel dovette aprirsi i jeans e tirarsi fuori la propria erezione perché gli stava per esplodere.
Quando Theo si sentì troppo eccitato, si staccò vedendo che si stava masturbando e con un sorrisino malizioso fece un passo indietro. 

Daniel lo guardò seccato spegnendosi subito quando vide la sua mano tesa. La prese e si fece tirare su ed accompagnare verso la camera, una volta lì si lasciò spogliare da Theo e questa volta non lo fermò sul più bello. 
Gli tolse la maglia e poi gli abbassò il resto dei pantaloni insieme ai boxer, poi riprese a baciarlo ricoprendolo di brividi mentre finalmente lo toccava proprio lì dove era ancora irrimediabilmente eccitato. 
Theo sentendolo duro, lo spinse e lo stese sul letto mettendosi sopra, poi scese con la bocca sulla sua pelle lasciando scie umide che gli fecero scoprire nuovi punti erogeni. Daniel sospirava sempre più forte. 
Avevano già fatto sesso, ma era stato come uno scoppio, un fuoco meraviglioso che li aveva bruciati facendoli impazzire. Ora era diverso, ora lo stavano assaporando, lo stavano vivendo. 
Daniel era preda dei brividi sempre più forti, impazzito sotto la sua bocca e la sua lingua che succhiava ogni punto del suo corpo che lo faceva fremere. Soffermato sulla sua erezione lo lasciò vicino all’orgasmo per scendere alzandogli le gambe, andò a stuzzicare l’apertura dapprima con la lingua, poi con le dita. 
Ci mise il suo tempo e da lì Daniel capì che voleva prepararlo al meglio per permettergli di provare più piacere possibile. Insistette con la saliva e le dita mentre con la bocca riprendeva a succhiare l’erezione spingendolo oltre il limite dell’eccitazione. 
Daniel non ne poteva più.
- Theo se non mi scopi impazzisco. 
Theo rise e questo diede il colpo di grazia a Daniel che se doveva dire di amare qualcosa di lui, era di sicuro la sua risata. 
Poco dopo però, senza nemmeno il tempo di insultarlo, lo sentì che gli prendeva le gambe e le alzava schiacciandole contro il petto, fra i loro corpi sudati e pieni di brividi di piacere, un piacere pronto ad esplodere.
Theo entrò quasi subito e dopo alcune spinte decise e possenti, gli si appoggiò del tutto, le gambe contro le proprie spalle e a quel punto, tutto dentro di lui e prima di muoversi, si fermò e lo guardò ricordandosi un piccolo dettaglio. 
- Dani, sei sicuro di essere guarito? Non è che ti torno ad infortunare? 
Daniel a quel punto lo prese per le natiche e affondando le unghie, lo attirò a sé graffiandolo leggermente. 
- Piantala e scopami o ti uccido! 
Theo rise di nuovo, Daniel lo insultò e mentre il piacere partiva dalla vista del suo viso e della sua risata, il resto lo fece lui muovendosi dapprima piano e poi sempre più velocemente. 
Era ancora stretto e gli faceva male anche se non come la prima volta, ma l’erezione di Theo iniziò a pompare per il piacere che aumentava e ben presto si mosse sempre con più vigore. 
Dopo un inizio difficoltoso Daniel doveva dire che tutto il tempo a dir poco infinito passato a prepararlo, aveva dato i suoi frutti e lì capì il motivo. La differenza dall’altra volta che ci aveva perso meno tempo perché aveva più foga, con ora che si era impegnato di più fin quasi allo svenimento, era che adesso riusciva a godere molto meglio. 
Lo fece specie quando, una volta dentro a spingere con sempre più impeto, sentendolo crescere in una maniera impensabile, toccò il punto che lo mandò in estasi e lì Daniel perse il controllo venendo. 

Vedendo il suo piacere, Theo prese ancor più trasporto arrivando al proprio orgasmo e perse del tutto il contatto con la realtà.
Nessuno dei due sapeva se sarebbe stata l’ultima volta, ma sapevano che di sicuro non l’avrebbero dimenticata e che era stato dannatamente facile, naturale e spontaneo. Avevano inizialmente immaginato qualcosa di più imbarazzante e teso, invece era venuto tutto da sé, come non ne vedessero l’ora. 
Era stato tutto veramente perfetto, entrambi lo erano stati. 
Theo crollò su Daniel che allungò le gambe stendendosi meglio, ansimava sudato preda della pace dei sensi che ora erano impazziti. Sapeva perfettamente cosa stava succedendo al suo compagno, perché lo stava provando anche lui. 
Theo, perso infatti anche lui nel proprio piacere sconvolgente, nascose il viso contro il suo collo e se ne beò, rimase così per un tempo indefinito, fino a che poi sollevò il capo cercando la sua bocca. Si baciarono ancora in una sorta di estasi, mentre sfiniti tornavano in loro stessi. 
Cercò di imprimersi quel momento a fuoco. Il corpo ne avrebbe conservato memoria e mentre Daniel lo abbracciava dolcemente cercando le lenzuola per ricoprire entrambi, lui glielo disse spontaneo. 
- Se continuiamo così, non riuscirò a fare a meno di amarti... mi fai perdere la testa, Daniel. 
Lui, in silenzio, lo strinse a sé più forte chiudendo gli occhi. 
Non poteva dire niente. Non sapeva dire niente. Ma non avrebbe dimenticato quella notte, profondamente scosso. 

Aveva a lungo pensato a cosa rispondergli, fino a che alla fine non aveva detto nulla lasciando che le sue mani sulla sua schiena lo rilassassero. La mente si era svuotata mentre invertite le posizioni Daniel gli si era adagiato sopra, con l’orecchio sul petto. Sentiva i suoi battiti mentre il calore si espandeva avvolgendolo in una beatitudine assoluta. 
Stava bene. 
Daniel fece in modo di catturare quella sensazione, imprimendosela bene nella mente, nella pelle che ora, sudata come quella di Theo, necessitava di un’altra doccia. 
- Non mi aspetto che mi rispondi. Ma spero ti sia piaciuto. - disse infine dopo un lungo silenzio dove l’aveva cullato. - Spero di non essere dimenticabile. - aggiunse decidendo di scoprirsi ulteriormente. 
Daniel sorrise addolcito. 
- Puoi starne certo.  
- Che ti è piaciuto o che è stato indimenticabile? - chiese con le dita che risalivano sul collo e poi fra i capelli corti. 
- Tutti e due. Tu sei... 
Ma quando Daniel iniziò, le dita di Theo dal collo scivolarono davanti sul suo viso a toccargli le labbra per fermarlo dal dire qualcosa. 

- Non dire nulla. Godiamoci questo momento. È bello, no? - mormorò solamente con un tocco inequivocabile di malinconia. 
Theo sentiva che non avrebbe scelto lui, chi poteva mai scegliere quello ‘troppo bello per essere vero’? 
Sapeva di essere un bel partito da un punto di vista dell’aspetto ed anche delle prestazioni, ma alla fine nessuno perdeva mai la testa per quel tipo di persone. Non sapeva perché, ma era così. Nessuno li sceglieva. 
Forse era così perché non aveva mai avuto una storia d’amore sconvolgente. Quella con Zoe non la poteva considerare e gli sembrava così ovvio che in realtà Daniel amasse Alexis. 
Però era stato un bel sogno ed era stato stupendo lottare per lui sperandoci, fino a crescere e a mettercela tutta. Si sentiva diverso, si sentiva di essere maturato. 
Forse non da Daniel, ma da qualcuno sarebbe stato amato. 
Theo era convinto che quello era un addio, un punto. In qualche modo lo sentiva o forse ne era così terrorizzato che preferiva convincersene per iniziare ad accettarlo. Perché ormai sperarci troppo faceva male, improvvisamente. 

Daniel gli carezzò il petto dove appoggiava e glielo baciò accontentandolo, lasciando che le parole aleggiassero fra loro senza essere dette e forse nemmeno pensate. 
In silenzio cercò le sue mani intrecciando le dita. Non stava così bene da mesi.
Ne era certo, in ogni caso quel giorno, quel momento, nessuno dei due l’avrebbe mai dimenticato. 


Note Finali: ho fatto delle piccole fan art su questo capitolo, ripeto sempre che non sono brava, ma mi diverto a disegnare certe cose che scrivo, tutto lì. 

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