*Sono ancora alla festa a Milanello dove festeggiano la pausa natalizia e la prima posizione in classifica con cui chiuderanno l'anno. Ogni scusa è buona per fare festa, ma in realtà non è una questione di calcio, anche se capita a pennello. Il vero motivo per cui hanno messo in piedi quella cosa totalmente clandestina (in quanto siamo nel finire del 2020) è che Theo deve farsi Alexis al posto di Daniel al posto di Paolo. Semplice, no? Buona lettura. Baci Akane*
4. CERCANDO DI EVITARE IL CLASSICO ERRORE
- Samu ti devo dare lezioni su come si beve? - asserì Theo ancora ridendo mentre gli spaccava la schiena a furia di battere. Samu se lo scrollò sgomitandolo.
- Ringraziami piuttosto! Stavi per sputtanarti in un attimo! E forse l’hai fatto!
Si girò contro non riuscendo a non ridere sebbene considerasse la situazione allarmante.
- Ma che ho fatto? - chiese allora Theo cadendo totalmente dalle nuvole, mentre ovviamente recuperava altra birra dai bidoni portati da zio Zlatan.
- Hai fatto una sviolinata a suo padre imbarazzante! E poi hai puntato al ragazzo sbagliato! Avevamo stabilito Alexis, non Daniel! Ricordi o sei già andato?
Theo riprendendo a bere parve ricordarselo solo in quel momento.
- Oh sì certo... Alexis... ed io che stavo facendo?
Samu voleva togliergli il bicchiere capendo che la festa non era stata una grande idea, ma poi realizzò che a quel punto erano in ballo e dovevano ballare fino in fondo.
- Hai abbracciato e baciato Daniel... e gli hai detto che Paolo è un padre meraviglioso... fra l’altro come lo sai? - chiese poi senza capire come potesse dire una cosa tanto specifica.
- Lo seguo su Instagram e mette tantissime foto tenerissime su Daniel... si vede che lo adora!
Samu non ne aveva nemmeno idea perché non lo seguiva, ma scuotendo il capo sospirò mettendogli una mano sulla spalla.
- Theo, controllati...
Ma Theo bevve ancora finendo poi per ruttare e ridere.
- E come faccio se bevo?
Samu voleva appunto dirgli ‘smetti di bere’ ma forse ormai era comunque tardi.
Scosse così il capo e alzò gli occhi al cielo.
- Te ne pentirai se infili la lingua in bocca a Daniel, lo sai...
Perché in questi casi ci si pentiva sempre. Preda dell’alcool si faceva sempre tutto ciò che si voleva nel profondo. Farlo bere era stata un’idea tanto geniale quanto idiota. Se ci doveva provare con un ragazzo, sarebbe stato meglio da sobrio, ma essendo la sua prima volta con uno dello stesso sesso, aveva pensato gli avrebbe fatto comodo un aiutino. Quello però era ben più che un aiutino.
Theo rise e abbracciò Samu senza capire di cosa dovesse preoccuparsi tanto.
- Dai andiamo a cercare Brahim!
Già si era dimenticato di doverci provare con Alexis per calmare certi bollenti spiriti.
- Io lo so com’è che andrà. Sarà un disastro!
Ma Theo rideva.
- Adesso mi dici come faceva a sapere che tuo padre è un bravo padre e ti adora! - proruppe imbronciato Alexis con gli occhietti lucidi.
Daniel si strinse nelle spalle sminuendo la cosa, ridacchiando.
- Ma è vero...
Alexis scosse il capo e poi annuì mettendo le mani fra loro belle aperte come per attirare l’attenzione e concentrare l’amico, sotto lo sguardo divertito di Lorenzo e Sandro che se la ridevano da spettatori.
- Sì ma non c’entra... come faceva a saperlo? Noi lo sappiamo perché siamo tuoi amico e ti frequentiamo...
Daniel spalancò gli occhi temendo fosse geloso. Poi si corresse. Era ovvio lo fosse. Guardò il bicchiere di birra e si rese conto che stava facendo troppo effetto, ma all’idea di metterlo giù non ancora finito se ne dispiacque così lo seccò.
- Lo avrà visto su Instagram!
- Lo segue! - puntualizzò Alexis seguendo una linea di pensiero precisa che Daniel proprio non afferrava. Le bollicine gli erano salite sul naso e mentre ruttava gli avevano fatto uscire quel po’ di cervello rimasto.
- Chi non segue mio padre?
A quel punto Alexis e Lorenzo alzarono le mani insieme. Sandro no, lui lo seguiva.
- Vuoi vedere che fra i presenti pochi lo seguono? Solo i suoi tifosi di sempre? - insisteva il piccolo belga. Piccolo per modo di dire, poiché era più grande di lui d’età.
- Che c’entra, si sa che lui è un suo tifoso e così confermiamo quello che dicevo. Lui è ossessionato da mio padre, io non c’entro...
Alexis voleva dargli una testata, possibile che non capisse? Lorenzo notando la sua aria disperata decise di intervenire e spiegarglielo in modo più chiaro e semplice.
- Dani, significa che è così preso da tuo padre che gli interessi anche tu!
- Sì ma è preso da mio padre...
Per Daniel era questo che contava.
- Ma gli interessi tu!
Lorenzo ed Alexis la vedevano diversamente. Daniel scosse il capo.
- È comunque una cosa rivolta a mio padre. Io non c’entro!
Con questo, serio ed indispettito, si girò e li lasciò andando a rifornirsi ancora della birra di zio Zlatan, mentre la musica da discoteca si susseguiva con le ultime hit della stagione, mandandogli in pappa quel po’ di cervello che restava. Poco ormai. Troppo poco.
Non aveva ancora idea delle conseguenze di quel suo allontanamento dai suoi fedeli e sicuri amici, non aveva idea che senza alcuna guardia del corpo non sarebbe andata tanto bene ad ubriacarsi da solo. Non con uno così tanto ossessionato dalla famiglia Maldini.
- Ma poi mi vuoi dire come intendi provarci con Alexis se non sei mai stato con un ragazzo? - chiese Samu mentre cercavano un introvabile Brahim e nel frattempo mangiavano e bevevano e mettevano su altre canzoni che viaggiavano dal pop, alla dance, alla techno. La techno non era molto apprezzata, la pop e la dance subivano diversi fischi e applausi insieme, ma ogni tanto qualcuno rubava il telefono collegato alle casse e metteva del sano rock. Insomma, la lotta per la supremazia della musica era un classico.
- Come faccio con le ragazze... cosa vuoi che sia?
Per Theo non era nemmeno una domanda, quella. Samu scelse una canzone latina da ballare e Theo alzò le mani con il bicchiere in mano cominciando a dimenarsi roteando in modo sexy il fondoschiena di tutto rispetto avvolto in serissimi pantaloni neri. La camicia era scomposta e fuori dalla cinta, mezza slacciata e le maniche tirate su.
Samu si leccò le labbra alla visione che il suo amico regalava così innocentemente.
“Non sa nemmeno quanto è da scopare!”
Pensò trattenendosi egregiamente, imitandolo nel balletto mentre gli si appiccicava con la bocca all’orecchio e a stento invece di leccarglielo gli diceva: - Guarda che con i ragazzi non è la stessa cosa...
Theo si scostò lievemente per guardarlo, convinto scherzasse. Samu si ritrovò fissato da vicino da quegli occhi neri ridenti di natura. Così belli come il resto del suo volto con quel po’ di barba che si stava lasciando crescere da qualche tempo.
Troppo caldo.
- E in che modo sarebbe diverso?
Per Theo era una totale novità e voleva sapere, approfittava per ballare e bere con lui ad una canzone che gli piaceva molto.
- Il semplice fatto che baci un ragazzo e non una ragazza, cambia tutto. Pensi di esserne capace, ma potresti fare schifo perché sul più bello ci pensi. Oltretutto devi farti un ragazzo che non desideri realmente, ma ti serve solo per calmarti.
Una mano di Samu finì sulla vita di Theo mentre continuavano a parlare uno davanti all’altro, appiccicati, muovendosi insieme. Le bocche sulle orecchie. Samu coperto di brividi, l’erezione che iniziava a dargli problemi.
Theo era probabilmente nella pace dei sensi visto che non c’era il giovane Daniel nelle vicinanze.
- Dici che è diverso?
Samu alzò le spalle e lo guardò con aria da esperto.
- Penso che dovresti metterti alla prova, prima.
Sapeva di starsi cacciando in un enorme guaio. Di quelli da cui poi non si sarebbe più guardato allo specchio. Ma evidentemente non era nemmeno lui in grado di controllarsi. E dire che aveva accusato Theo di non saperlo fare.
Theo bevve ancora sciogliendosi dall’amico perché la canzone era finita, soppesò l’idea che gli aveva dato, ma anche volendo fare quella prova di cui parlava, non capiva con chi avrebbe dovuto.
- Cioè tu vuoi dire che per farmi Alexis al posto di Daniel al posto di Paolo, dovrei prima farmi un altro per provare? E chi dovrebbe essere? Se è una prova non può mica essere...
Samu stava per tirarlo in bagno e infilargli la lingua in bocca, ma alla fine la sua ottusità lo smontò sufficientemente per capire che era meglio così come stavano le cose.
Amici e basta.
Così scuotendo il capo scacciò quell’insana idea che per fortuna non era riuscito ad attuare.
Avrebbe solo rovinato tutto, ne era sicuro. Perché probabilmente alla fine a lui sarebbe piaciuto, mentre per Theo sarebbe solo stato un trampolino di lancio.
- Magari Brahim è disposto a concederti la sua lingua, vedi se lo trovi... - disse acido.
Theo, stranito di quel suo strano cambio di modalità, allargò le braccia sorpreso.
- E tu?
A Samu venne un colpo pensando che gli chiedesse ‘tu perché non mi dai la tua lingua?’, ma poi Theo aggiunse: - Dove vai? Perché non puoi trovarlo con me?
Così Samu ebbe conferma che non era il caso. Oh no, non era per niente il caso!
- Io mi trovo qualcuno da trombare! - esclamò così su due piedi iniziando subito a vagliare i presenti.
- E chi? - domandò Theo incuriosito di come potesse trovare facile fare sesso con un compagno di squadra così su due piedi.
Samu alzò le spalle mentre gli occhi percorrevano tutti quelli che aveva intorno.
- Vedrò! - così dicendo lo piantò in asso andandosene nella penombra e fra la gente all’interno della sala.
Theo ridendo alzò le mani in segno di resa e lo lasciò andare, lo perse subito di vista rimanendo solo come un palo della luce.
“A sentirlo sembra facile! Dovrei studiare lui invece che fare inutili prove di bacio con Brahim!”
La ricerca di Theo si concluse poco dopo. Trovò finalmente Brahim, ma lo vide parlare e ridere un sacco con Sandro, il quale doveva essersi staccato da Daniel, Alexis e Lorenzo.
Rimase ad osservare il piccoletto ammirato. Probabilmente anche le sue idee erano già chiare da un bel po’, solo lui era così tardo da non aver mai capito di avere certe tendenze.
“Eppure non ho certo voglie verso chiunque respiri ed abbia un cazzo! Cioè, ho desiderato sessualmente solo due maschi, finora. Paolo e Daniel. Non è che li voglio tutti! Penso che qua ci siano molti di bell’aspetto e con tutto a posto... ma non gli infilerei mai la lingua in bocca. Credo!”
Theo si girò a cercare Alexis ricordandosi finalmente il proprio piano iniziale, ciò per cui avevano dato quella festa improvvisata.
Forse era il caso di concentrarsi e darsi da fare o davvero la prossima volta che si sarebbe imbattuto in Daniel non si sarebbe fermato!
Daniel isolatosi era andato a riempirsi un altro bicchiere di birra con il broncio, finendo poi per buttarsi davanti allo schermo a giocare alla Playstation 5 che sempre zio Zlatan aveva provveduto a distribuire ovunque e a tutti come regalo personale ai suoi compagni.
Ritenendo la festa divertente, i compagni preferivano ballare, bere e ridere insieme piuttosto che isolarsi in quel modo da soli, ma Daniel aveva deciso che per lui la festa poteva finire lì. Sapeva di non potersene andare in quanto era lo scudo della squadra nel malaugurato caso in cui suo padre fosse venuto lì in piena notte, chissà perché poi avrebbe dovuto fare una cosa simile. Era anche peggio dover rimanere lì per coprire della gente che al momento voleva sotterrare. Non tutti ed ecco perché semplicemente non se ne andava. Solo due di loro che lo mettevano sulla gogna solo perché erano convinti che Theo gli facesse il filo. In ogni caso non potevano esserne certi ed anche se lo erano e lui realmente glielo faceva, c’era comunque suo padre di mezzo.
Come sempre.
Nemmeno lì dentro era realmente voluto in quanto Daniel Maldini, ma come figlio di Paolo, il grande. Per questo si sentiva in dovere di rimanere, perché i deficienti avevano fatto quella festicciola consapevoli che lui avrebbe risolto tutto in caso sarebbe servito, proprio in qualità di figlio di Paolo.
E pure Theo, ammesso che fosse vero quello che dicevano, era comunque interessato a lui perché era figlio di suo padre.
Era colpa sua, lo sapeva. Non si era mai comportato da figlio di Paolo Maldini, cercava di non farlo mai proprio perché anche se non voleva un po’ ne soffriva. Lui adorava suo padre e considerarsi il figlio di un dio lo faceva sentire un dio a sua volta, ma sapeva di doversi ancora conquistare quel titolo, nella realtà.
Per questo cercava di vivere da Daniel e non da figlio di Paolo. Per conquistarsi il posto.
“Cosa cazzo mi metto a sottolineare pure io che Paolo Maldini è mio padre? Non l’ho mai fatto, stasera perché mi faceva ridere Theo che non voleva lavarsi per l’abbraccio di mio padre, gliel’ho fatto notare. Io dico. Non avevo altro da fare? Era divertente, ho riso ed ora mi ritrovo corteggiato da uno solo perché si è appena reso conto chi sono, cosa che se non aveva ancora fatto da solo beh, bravo idiota!”
Daniel sospirò scontento facendo letteralmente schifo alla play fino a che una figura gli si buttò vicino come una balena spiaggiata.
Daniel si girò per vedere chi si era stravaccato in quel modo, pensando fosse uno dei suoi amici accorsi a chiedergli scusa, ma quando vide di chi si trattava per poco non ruppe il joystick fra le mani.