7. UNA STRANA NOTTE

libertà di amare

Il sapore della vendetta di Ante durò poco, il tempo per Rade di girare la bottiglia e pescare proprio Genitore Uno. 
Rade e Zlatan si fissarono sorpresi e perplessi, ma l’indecisione durò poco.
Zlatan aspettava solo che qualcuno lo pescasse, non aveva minimamente importanza di chi fosse. 
Anche per Rade probabilmente sarebbe stato uguale, ma fu meglio prendere lui. Il dio di Ante. 
Sapeva che avrebbe voluto baciarlo lui, lo conosceva. Prendere il suo posto fu dopotutto perfetto ed alzandosi in sincronia con il compagno, i due si trovarono e si baciarono.
Zlatan lo prese un po’ troppo volentieri, premendoselo contro in qualcosa che non era un semplice bacio accademico ma un qualcosa di forzatamente più intenso.
Non rivolto ad Ante, ma a Simon.
L’avrebbe fatto con chiunque, contava solo restituirgli almeno uno dei colpi inferti. 

Il colpo però lo infierì più ad Ante, che a Simon, il quale comunque non gradì, ma non come Ante che si mise ad invidiare ardentemente Rade perché stava realizzando uno dei suoi tre desideri. 
Non aveva mai avuto mire di quel tipo su Zlatan, non finché Theo non gli aveva aperto gli occhi forzatamente mesi fa su chi e cosa gli piacesse e su quanto fosse appagante il sesso maschile. 
Poi Rade aveva rincarato la dose e da quel momento non aveva fatto che guardare i suoi compagni analizzandoli per capire chi gli sarebbe piaciuto farsi. Per hobby o forse per capirsi meglio, per riscoprirsi.
Si era incartato su Theo perché il sesso con lui era stato favoloso, poi Simon perché era un desiderio da quel famoso biliardo ed infine Zlatan. Perché Zlatan era da sempre stato Zlatan. 
Speciale. 
Ed ora era lì che si spolpava Rade. 
Sapeva che non lo faceva per colpire lui, ma non gli piacque vedere quanto bene lo baciasse e come fosse passionale, forte e deciso. 
Si morse il labbro arricciando il naso mentre l’erezione stimolata prima da Simon tornò prepotentemente ad innalzarsi. 
“A tre. Io, Rade e Zlatan. O 4, perché no. Mettiamoci anche Simon. Oh sì cazzo.”

E mentre a lui partiva quel trip mentale erotico, non solo a lui per la verità, Rade ebbe un mancamento per quanto gli fece girare la testa. 
Zlatan sentendolo afflosciarsi fra le sue braccia, mentre lo stringeva poderoso a sé, si separò e lo guardò apprensivo, sostenendolo con forza. 
- Ehi, tutto ok? - Rade rossissimo in viso annuì non trovando il coraggio di guardarlo. Poi allungò una mano all’indietro alla ricerca di Ante il quale capendo ed invidiando una volta di più, lo prese e lo tirò a sé facendoselo sedere addosso mentre rideva. 
Quando i ragazzi videro Ante ridere, capirono quanto bene gli avesse fatto non solo l’amore e Rade in particolare, ma anche un gruppo affiatato come il loro, degli amici con cui stare bene e soprattutto essere sé stesso. 

Lasciatolo andare, Zlatan si risedette in poltrona e guardò malamente Simon, il quale lo ricambiò col mento alzato in segno di sfida. Sembrava gelido ed indifferente, ma sapeva che bruciava di gelosia e vendetta. Una vendetta che non poteva consumare come aveva fatto lì baciando chiunque gli capitasse a tiro. Un po’ sì, ma sapeva, Zlatan glielo leggeva in faccia anche se cercava di nasconderlo, che voleva concludere la sua vendetta fra le lenzuola. 
Forse avrebbe dovuto rivedere i suoi piani, magari il regalo non sarebbe stato Simon legato al letto, ma comunque sarebbe stato lui.
Focoso più che mai, per una volta. 
Sorrise soddisfatto e sornione mentre finalmente la rabbia ed il fastidio vennero surclassati e posando la sua attenzione agli ospiti intorno a lui, li guardò inarcando le sopracciglia. 
- Bene, gente. Ora se volete scusarmi, riscuoterò il regalo di Simon. Voi potete fare come volete. Ci sono diverse stanze libere in casa e questo divano come vedete può contenere molte persone. Insomma... - fece poi alzandosi come se fosse un dio che si alzava dal proprio trono, a braccia larghe e teatrale, concluse: - fate quel cazzo che volete. 
Poi prese la mano di Simon e tirandolo su con forza e decisione, se lo portò prepotentemente via verso la propria camera, spegnendo cammin facendo la musica ancora accesa. 
Adesso arrivava il suo regalo. 

Rimasti soli, i ragazzi ancora seduti come erano stati per tutta l’ultima ora, si guardarono perplessi, stupiti e divertiti insieme. 
Tutti divertiti tranne Theo che si sentì in dovere di rimproverare Ante e Rade. 
- Davvero? I suoi migliori amici che se ne fanno uno a testa? Volete far divorziare i genitori? Non ho capito, io, cosa avete in testa? 
Brahim gli tirò i rimasugli di alcuni pop corn dalla ciotola che si era preso dal tavolino per una fame cosmica da prime ore dell’alba. 
- Ma piantala che sei stato il primo a farti volentieri Genitore Due! 
- E tu ti sei fatto Genitore Uno! - lo rimbeccò con cattiveria Theo. - Prima di me, fra l’altro! - gli ricordò puntandolo col dito infervorato. 
Daniel era ancora abbarbicato su di lui, ormai gli dormiva addosso con le gambe sopra le sue, la mano agganciata al suo collo e la fronte nell’incavo. 
- Certo che Genitore Due è proprio un gran figo, eh... - disse sognante Samu prendendo una manciata di pop corn dalla ciotola di Brahim e saltando dal divano alla poltrona ora libera. 
Si mise storto appoggiando da un lato le gambe a penzoloni oltre il bracciolo e dall’altro la schiena. Appena mise la testa giù, si addormentò come un bambino, mangiando di riflesso il cibo ancora in bocca. 
Olivier ridacchiò alzandosi e tirando per mano Alexis che si era un po’ ripreso nel finale. Non intendeva chiedergli nulla quella sera, ci avrebbero dormito su e l’indomani gli avrebbe spiegato un po’ di cose. 
Per quella volta diede solo la buonanotte a tutti e andò alla ricerca di una delle camere indicate da Zlatan. 
Ante si alzò tirandosi dietro Rade, imitando i due appena spariti. 
- Le camere libere sono due, quelle dei figli. E per inciso se loro hanno preso una, noi prendiamo l’altra. A voi il divano! 
Con questo Ante li salutò senza possibilità di scelta. 
Rimasti in quattro, due coppie a dividersi un divano estremamente grande dove volendo ci sarebbero potuti stare anche in sei, Theo guardò Brahim alzando le spalle ed annuendo. 
- Ok... - fecero senza grossi problemi a dividere il posto su cui dormire. 
Tuttavia se loro non ne avevano, ne aveva ben Sandro in quel momento, ma potendo solo sorridere ed annuire, si fece tirare da Brahim che smise di mangiare e sistemandosi in una estremità del grande divano ad angolo, se lo ritrovò accoccolato addosso, presto russante. 
Sandro, consapevole che non avrebbe dormito un tubo, non poté non guardare Theo che sfilandosi da sotto Daniel si ritrovò senza asciugamano, rimasto sotto il suo ragazzo.
Non si fece problemi a stare nudo e crudo come succedeva sempre negli spogliatoi, si limitò a tenere Daniel come se fosse una principessa preziosa e sistemandosi nell’altro lato dell’angolo, si stese mettendoselo sopra. 
Usò Daniel come coperta che gli si girò addosso abbracciandolo nel sonno mentre si accoccava appoggiando la testa sul petto ed incrociando le gambe alle sue.
Sandro puntò gli occhi come due carboni ardenti su quel che il suo amico lasciava scoperto di quella creatura indecente e senza pudore che gli baciava la fronte dolce e protettivo dandogli la buonanotte più sereno che mai.
Theo non aveva minimamente idea del turbamento che gli aveva scatenato. Lui, mezzo torace, il suo fianco e la sua coscia scoperta. Mezzo inguine, per fortuna non la sua erezione nascosta da Daniel. 
Il ragazzo che lo stava turbando aveva il braccio intorno al suo ragazzo e con la mano gli carezzava la schiena ed il fianco. 
“Cristo Santo, ma si vede così tanto che lo ama alla follia...”
Sandro in quella rivelazione rimase shoccato mentre si ritrovava a fare gli stessi lenti movimenti della mano sulla schiena di Brahim accoccolatogli sopra, mentre si rendeva conto che loro invece non avevano nemmeno lontanamente quello che avevano loro due e forse non l’avrebbero mai avuto. 
“Non se sono così preso da qualcuno che non dovrei nemmeno guardare. Cosa diavolo è successo stanotte?”
Non avrebbe trovato risposta. Non così in fretta. 


Sapevano che non era possibile, ma gli pareva quasi di avere ancora il sapore di Simon e Zlatan in bocca che ora erano fuse insieme. 
Ante e Rade non avevano nemmeno litigato. Una volta che si erano chiusi la porta della prima camera libera che gli era capitata a tiro, senza nemmeno accendere la luce per vederci meglio, si erano subito afferrati immergendosi uno nell’altro. 
Il bacio e l’abbraccio avevano subito messo fine a quel mezzo qualcosa nato prima in sala, mentre nelle loro menti erano vivide le sensazioni provate nel baciare altre persone e contemporaneamente stuzzicandosi fra di loro.
Aveva un sapore diverso, ora, l’atto che stavano consumando.
Era piccante, molto più di sempre. 
Rade era stato il primo ad afferrare l’asciugamano di Ante infilando il dito alla vita e allentando il nodo fino a farlo cadere sbrigativo. Poco dopo Ante gli aveva aperto l’accappatoio e glielo aveva fatto scivolare giù dalle braccia che si erano staccate dal suo corpo. Si erano ripresi subito, buttandosi alla cieca sul letto da una piazza e mezza di uno dei figli di Zlatan. 
Già nudi ed eccitati, ricordavano bene i baci appena dati agli altri, Olivier, Brahim, Simon e Zlatan avevano fatto il loro dovere, in qualche modo. 
Soprattutto gli ultimi due.
- Quindi Oli è davvero così bravo a baciare, eh? - chiese Ante mentre gli divorava il collo, scendendo presto sul resto del suo corpo accaldato che lo chiamava bisognoso di essere posseduto. 
Le mani di Rade accompagnarono il viaggio della sua testa verso il proprio inguine mentre mugolava di piacere, cercando anche di rispondere. 
Sentì la propria voce parlare, ma senza la minima idea di che cosa diceva. 
- Mi ha devastato più Zlatan onestamente... 
Quando lo sentì si rese conto di cosa aveva detto e spalancò gli occhi sentendo il morso che gli diede quasi sulla punta del proprio pene. Per miracolo aveva deciso di non staccarglielo ma puntare all’inguine, tanto sensibile che in realtà gli fece ottenere l’effetto opposto.
Invece dello shock, Rade si eccitò ancora di più e spinse il bacino contro la sua bocca. Ante sorrise soddisfatto. 
- Sai, mi era venuta una fantasia, prima... 
Rade fece lo stesso sorriso sentendo la sua bocca riprendere a succhiare la propria erezione dura.
- Vediamo se indovino... - fece a quel punto mentre spingeva contro di lui. 
Ante scese dall’erezione verso la zona sottostante, gli alzò le gambe e si occupò della sua apertura stimolandola con la lingua e le dita. 
- Una cosa a quattro fra noi, Zlatan e Simon? - chiese Rade malizioso e sospirando.
Ante non si stupì che ci avesse preso, ma mentre lo diceva senza nemmeno arrabbiarsi o mostrare gelosia, decise che era il caso di penetrarlo prima di venirgli fuori.
Così si sollevò, gli prese le cosce con la sua tipica prepotenza e se le avvolse intorno ai fianchi.
A quel punto, sollevandogli le natiche ed il bacino dal materasso, gli entrò dentro. 
Rade mugolò di piacere inarcandosi. 
- Lo prendo per un sì?
Lo era, ma lo sapeva. Ante non si sprecò nemmeno a negare, consapevole che non tanto Zlatan, il quale probabilmente era molto ben disposto a certe esperienze, quanto Simon non sarebbe mai stato d’accordo. 
Chiudendo gli occhi entrambi immaginarono una nottata simile, tutti e quattro intrecciati insieme. Non ci volle molto per raggiungere l’orgasmo in quel modo.
Decisamente appagante e sfiancante, ma dopotutto un completamento perfetto per una serata strana. 


Olivier aveva deciso di prendersi cura del suo ragazzo senza fargli domande, consapevole che per quella sera, o meglio quel che rimaneva di quella notte che ormai si avviava già al mattino, sarebbe stato meglio lasciarlo in pace. 
Tanto più che non gli avrebbe risposto o forse l’avrebbe fatto ma sarebbe scoppiato a piangere e gli avrebbe dato solo più fastidio. 
Dopotutto cosa poteva rimproverare? Di avere un passato prima di lui? Che in due mesi di relazione fosse già così innamorato da non provare più niente per nessun altro? Che il passato non gli facesse già più male mentre ad Alexis chiaramente sì?
Si rimproverava di non avergli chiesto nulla, di non essersi interrogato prima su chi avesse mai rubato il cuore del suo ragazzo ed ora mentre lo faceva suo, come se lo stesse inglobando in sé con l’unico scopo di sbaragliare Daniel e qualunque cosa significasse per lui, per tornare ad essere il primo nella sua vita e nella sua anima, sapeva di essere lui quello da biasimare. 
Solo dopo due mesi ed una situazione al limite come quella, si preoccupava di sapere qualcosa di più su Alexis?
Era così lontano dall’essere una persona umana e normale?
Sapeva di essere diverso da molti, ma non l’aveva mai visto come un difetto. Semplicemente era diverso e basta. Si andava bene in quel modo.
Ma ora, mentre sentiva che Alexis era totalmente da un’altra parte e che non stava riuscendo a scaldarlo e a ipnotizzarlo, si sentì per la prima volta in difetto e non gli piacque per nulla.
Ma no, quella notte Olivier non gli chiese nulla. Bensì rimase su di lui fino a che non riuscì a farlo venire, ma gli ci volle molto più del solito.
Fu la prima volta a letto con qualcuno che non gli piacque.


Brahim sapeva che se avesse voluto avrebbe potuto trascinarlo da qualche parte per farsi una sveltina con lui, ma aveva percepito qualcosa, ad un certo punto. 
Quando Sandro e Simon si erano baciati. 
Aveva visto il suo ragazzo trasportato in modo piuttosto evidente verso di lui e quel che aveva provato non era stata vera e propria gelosia, bensì invidia. 
Sandro si era eccitato nel baciare una sua vecchia cotta, Simon, ed in quel preciso istante Brahim si era sentito messo da parte e non solo. Aveva capito che non era poi così stabile, la loro relazione. Gli aveva ricordato che lui forse era un ripiego, per Sandro, proprio per il non poter stare con l’uomo dei suoi sogni, Simon. 
Così aveva ripiegato su di lui.
Brahim non pensava che fosse ancora cotto di Simon, ma il primo amore non si scordava mai, lo sapeva. Però non era quello il problema quanto il fatto che loro due non erano nulla di speciale.
Stavano bene insieme, si divertivano e ridevano ed il sesso era sempre fantastico, ma era più uno stare insieme per hobby, piuttosto che per reale volontà e per trasporto. 
“È come se io e lui ci fossimo messi insieme perché non c’era nessun altro di meglio disponibile. Ci andavamo bene e così eccoci qua. Pensavo saremmo progrediti con lo stare insieme, non è che ci si deve mettere sempre insieme per amore, non lo credo. A volte il sentimento viene dopo, ma mi pare che continuiamo ad essere come a Maggio. Stiamo bene insieme, ci divertiamo ed è tutto ok. Ma è tutto lì. Non so se sia il caso di parlargliene, non saprei nemmeno da dove iniziare. Del resto lui è uno molto spontaneo, se ha dei dubbi li tirerà sicuramente fuori per primo e dubito che anche lui non noti questa cosa.”

Brahim se ne era accorto, anche se non aveva esattamente centrato il problema. O meglio, la persona. 
Sandro faceva da materasso a Brahim e gli carezzava la schiena, ma non c’era verso di prendere sonno.
Non era nemmeno sicuro che lui dormisse, non gli sembrava che il suo respiro fosse regolare e che i suoi battiti fossero lenti. 
Tuttavia era consapevole che era meglio fare finta di credere che lui dormisse per evitare quel discorso. Oltretutto non era il luogo, con Theo e Daniel lì a pochi centimetri nello stesso divano.
Samuel russava, ma era lì anche lui.
Sandro stava sempre peggio. 
Lanciando un’occhiata preoccupata verso i due inquilini di divano, notò che Theo non carezzava più Daniel poiché probabilmente dormiva. Aveva gli occhi chiusi e continuava ad abbracciare protettivo il suo ragazzo. 
Li invidiava e li trovava belli al tempo stesso.
Avrebbe potuto fare finta di nulla senza quel bacio e quel che aveva provato prima, ma ormai era inutile ed impossibile.
Ripensava come un forsennato alle loro labbra unite, alle lingue intrecciate e nel scivolare con gli occhi sul corpo di Theo, ora vedeva ancora tutto il suo fianco scoperto, le linee inguinali e per un pelo non poteva intravedere anche il suo inguine coperto da Daniel. 
Sandro si mosse spostandosi Brahim da sopra per evitare di fargli sentire la sua erezione indurirsi. Cercò di non fare rumore e mentre lo faceva gli carezzò la nuca. 
“Non credo sappia qual è il problema, ma sicuramente si è accorto di qualcosa. Che per lui non ho il trasporto che dovrei. Conoscendolo aspetterà che sia io a parlargliene per primo, io però non voglio. Piuttosto mi invento un’altra scusa per troncare se non dovessi più farcela, ma non gli dirò mai che ho una passione assurda per Theo. Né a lui né a Daniel. Proprio di lui dovevo prendermi? Sul serio? Io non so, che problemi ho? Le persone giuste e normali non mi piacciono abbastanza?”
Sandro non dormì nemmeno un istante, mentre Brahim ad un certo punto cedette le armi e si lasciò andare a sonni non proprio sereni. 


Theo si era addormentato a fatica, non prima di essersi tormentato con l’unica domanda a cui non avrebbe facilmente trovato risposta, non in una serata simile, dopo  aver bevuto e festeggiato e fatto cazzate fino a pochi minuti prima. 
“Cosa devo fare per far sciogliere Dani con me anche senza alcool? Ci è voluta una quantità industriale di non so cosa prima di farlo diventare geloso. So che essere gelosi non significa tenere a qualcuno, ma di sicuro è un segno. Mi chiedo se non sto combattendo una battaglia persa in partenza. Supererà mai lo scoglio di suo padre? Ed io sono abbastanza per farlo innamorare di me? So che se non fosse per lui mi avrebbe già dichiarato il suo folle amore, ne sono convinto, ma cosa ci posso fare se Paolo è sempre stato il mio dio e continua ad esserlo? Eppure nonostante questo per me Daniel ormai è al primo posto...”
Su questi pensieri che erano sempre più spesso al centro della sua mente, Theo si addormentò senza notare lo sguardo cupo e inquieto di Sandro. 
Sapeva che Daniel provava qualcosa per lui, in vino veritas, si diceva; però se non riusciva ad esprimerlo in modo normale era un problema.
Tuttavia, non avrebbe mollato facilmente. 
La sua tenacia era leggendaria ed ormai ci aveva speso troppo per arrendersi. 


Note: Questa fic è un po' una preparazione a quella che viene dopo, su Theo e Daniel ed il gran casino che si prospetta all'orizzonte. Insomma, è ormai chiaro che succederà qualcosa anche se bisogna vedere cosa di preciso. Prima di scoprirlo c'è questa fic dove vediamo un po' anche delle altre coppie che partecipano, Ante/Rade e Oli/Ale, ma più di tutto Brahim/Sandro. Col prossimo si torna ai Genitori protagonisti della presente fic. Baci Akane