*Adesso che stanno di nuovo insieme ricominciano la loro vita di coppia, anche se questa volta entrambi sentono che c'è qualcosa di diverso. E poi Jacoby come sempre è uno che pensa troppo ed ha tanta fantasia. Per Antony mi serviva che fosse così come l'ho scritto, ma so bene che nella realtà non è assolutamente così. Leggendo capirete. Buona lettura. Baci Akane - Il gioco del diavolo*

107. UNA VITA INSIEME

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Quando mi sveglio il mattino non so bene che ora sia, di norma mi sveglio allo stesso orario perché sono un orologio, ma questa volta mi sento guardato e così la prima cosa che vedo sono i suoi occhi pensierosi che mi fissano, i suoi splendidi occhi azzurri che al mattino sono tendenti al grigio. 
- Cazzo Jacoby! - Con quest’imprecazione mi giro dall’altra parte per lo spavento preso nell’aprire gli occhi e ritrovarsene altri due che ti fissano stile maniaco psicopatico. Che nel suo caso potrebbe essere così. 
La sua risatina erotica del mattino mi fa scivolare via lo spavento, poco dopo me lo ritrovo addosso per dietro che mi schiaccia come se fossi un cuscino. 
- Ouch! - Mi lamento per la sua non certo leggera presenza. Lui appiccica il suo cazzo in tiro contro le mie chiappe rilassate per poco e mi fa sentire cosa faremo. 
Infila la mano sotto il mio braccio, mi carezza il petto e scivola giù fra le gambe a trovare la mia erezione che sarà a riposo non per molto. 
Dopo che la trova inizia a giocarci, il mento sull’incavo della mia spalla, le labbra sul mio orecchio a sussurrare basso e roco, come sa che mi piace sentirlo parlare. 
- Sai, stavo pensando... - 
Tengo ostinatamente gli occhi chiusi. 
- Sarebbe una novità... - Commento prendendolo in giro. 
Mi tira i peli dell’inguine facendomi lamentare di nuovo. 
- Se fino a quest’estate eravamo fidanzati ed in chiesa quella volta ci siamo sposati a modo nostro... e poi fino a ieri eravamo in convivenza e stanotte abbiamo fatto l’amore per la prima volta... - 
- Abbiamo trombato ventimila volte prima di stanotte... - Jacoby questa volta mi morde l’orecchio. 
- Zitto e fammi parlare! Prima non conta, erano scopate, quest’anno siamo persone nuove, abbiamo fatto l’amore per la prima volta come le coppie che lo fanno solo dopo che si sposano! - 
- Ma le coppia fanno l’amore il giorno dopo del matrimonio, non aspettano mesi! - 
Sbuffa esasperato alzando la testa dal mio collo ed io ridacchio. 
- Bene, allora in chiesa quella volta ci siamo fidanzati ufficialmente, abbiamo convissuto ma non da sposati fino a ieri sera quando ci siamo sposati con quella specie di ulteriore promessa solenne. - 
- Una splendida promessa. - Commento questa volta non polemico. Torna a sorridere e ad appoggiarsi su di me da dietro, la mano riprende il suo lavoro, io sposto la gamba per permettergli di prendere bene la mia erezione sempre più dura, i brividi salgono e mano a mano che continua mi rilasso e mi eccito. 
- Quindi se stanotte ci siamo sposati e abbiamo fatto l’amore per la prima volta... adesso siamo in luna di miele, no? - Così scoppio a ridere di gusto per il giro mentale assurdo. 
- Jacoby, il tour finisce oggi, abbiamo solo alcune date sparse di tanto in tanto da qui in poi perché tecnicamente il tour è finito! Si torna a casa dopo stanotte! - Non volevo essere quello che gli spezza le ali, ma lui ogni tanto prende e parte. 
- Oh fanculo, hai un terribile risveglio! Sii romantico! - Mi metto a ridere e mi giro verso di lui fra le sue braccia, siamo uno davanti all’altro sempre abbracciati e gli prendo il viso con una mano stringendogli le guance morbide, fa il broncio più accentuato e mi fissa come un bambino e ridendo ancora rincaro la dose.
- Dovevi  svegliarti prima, abbiamo avuto più di un anno di tour con poche pause in mezzo, tu mi sposi quando torniamo a casa! Poteva essere una lunghissima luna di miele! - 
- Ma dovevamo vivere la relazione, farla maturare e poi ci siamo fidanzati e quando ci si fidanza si sta un po’ così, no? - Replica depresso per il tempo perduto di cui improvvisamente non è tanto sicuro. Io continuo ridendo e gli bacio le labbra morbide a stampo ammorbidendomi. 
- Fa nulla, certe coppie si sposano quando possono e poi fanno la luna di miele più avanti. Faremo così anche noi. Cosa volevi dire comunque con luna di miele? A cosa pensavi? - Così lui torna ad accendersi e mi rimette le mani addosso, questa volta sul fianco e poi per dietro, ma siccome l’altro braccio, quello che sta sotto, non può lavorare bene, si stende supino e mi prende poco gentilmente sedendomi a cavalcioni sopra di lui, così poi mi afferra i fianchi ed i glutei, ci traffica fino a che alzandomi ed allargandomi con le dita riesce a mettermi esattamente dove voleva arrivare fin dall’inizio. Io rido mentre non collaboro perché voglio vedere l’inventiva di questo uomo demente. 
Alla fine riesce a mettermelo dentro, ma siccome sono io sopra se non mi muovo non succede niente e così seccato mi schiaffeggia il mio membro duro ed eretto che prima ha tormentato a dovere. 
- Eddai! - Mi sgrida. Continuo a ridere e mi decido ad accontentarlo, mi sollevo sulle ginocchia piegate a lato del suo corpo, poi mi calo e aiuto il suo membro ad entrare dentro di me. Non ci siamo lubrificati per cui facciamo più fatica, così seccato mi lecco abbondantemente la mano, mi sollevo, mi inarco e gli bagno il suo giocattolo. 
- Oh cazzo! - Impreca perché credo di essere una bella visione mentre faccio una cosa del genere. Quanto starà steso passivo così?
Ridacchio ancora e mi torno a sedere, adesso entra meglio, mi fermo un momento con lui dentro, getto indietro la testa e sospiro insieme a lui che mi prende per i fianchi. 
- Cosa pensavi comunque? - torno a chiedere più per sentire la sua voce mentre scopiamo che è da orgasmo. 
- Chi cazzo se lo ricorda! - Risponde secco. Io lo guardo corrucciato e faccio per alzarmi, ma mi afferra e mi tiene giù. - Pensavo a fare qualcosa di speciale io e te insieme. Non possiamo fare grandi vacanze, però due giorni solo io e te e nessun altro, nessun impegno lavorativo o familiare, un cazzo di un cazzo. Solo i nostri di cazzi. - Sorrido in estasi all’idea. 
Andare in tour o chiuderci in studio per il processo creativo non è la stessa cosa, siamo sempre con i ragazzi, adesso poi che il club si allarga è anche peggio. 
Sorrido in estasi mentre mi alzo e mi siedo muovendomi su di lui ondulando il mio corpo mentre va sempre meglio e prendiamo un ritmo che cresce in modo semplicemente perfetto. 
- Mi sembra fantastico... - rispondo gemendo. Lui vorrebbe spingere ma è steso e devo fare io, le sue mani mi aiutano ad alzarmi ed abbassarmi. 
- Pensavo di sfruttare capodanno perché tanto siamo già insieme in concerto, ci inventiamo qualcosa col gruppo prima, una sorta di festa di anniversario per i 20 anni di attività, qualcosa che vogliamo fare solo noi e via... - 
All’idea dei venti anni di attività completati mi viene un colpo e per un momento esco, rallento i movimenti che mi stavano mandando già sulla luna per tutti i brividi che provavo, lo fisso stravolto convinto di non aver capito bene. 
- Jacoby, ma siamo io e te a fare 20 anni, Tobin è arrivato qualche anno dopo, Tony nel 2008... - Lui a questo punto ridacchia malizioso e maligno alzandomi da sopra di lui, un’ondata di calore mi invade mentre mi ritrovo giù da cavallo, mi piazza impaziente a carponi davanti a lui, si inginocchia davanti a me, torna ad entrare bene, mi afferra per i fianchi e riprende l’attività come meglio preferisce. 
- Oh, così mi piace di più. - 
Mi schiaccio in avanti in un totale abbandono mentre lo sento di nuovo tutto dentro ed è fottutamente meglio perché lui ora si muove con più foga e lo sento più forte dentro. 
- Oh, fanculo... piace di più anche a me! - 
E niente, l’orgasmo da qui viene poco dopo. Ad entrambi piace questa posizione perché può arrivare fino in fondo e quando ci arriva io mi stacco proprio. 
Non immaginavo fosse così piacevole essere passivo, per anni sono stato attivo ma era più una sua necessità che la nostra reale natura.
Così è come se avessimo trovato davvero i nostri posti. 
I piaceri esplodono in entrambi quasi insieme con le voci unite che riempiono l’aria in gemiti sempre più forti. 
Dopo più di un anno senza fare sesso, due volte in meno di 24 ore non è male. Ma lo sapevo che bastava togliergli il coperchio e che poi non lo fermavo più. Solo che ora ha ragione, lo faremo per le giuste ragioni, nel modo migliore. perché ci amiamo, non per correggere qualche stato di bisogno. 
Si accascia su di me abbracciandomi la vita, mi bacia il collo sudato e pulsante, giro la testa verso di lui mentre mi abbandono a lui allo stesso modo. Il calore esplode nei nostri corpi che palpitano e per un momento i sensi sono confusi e non ci fanno capire proprio niente. È la sensazione più bella di tutte. 
- Mi piace l’idea dell’anniversario-luna di miele! Saranno due splendidi giorni! - Concludo sulla su bocca. Lui sorride felice e mi bacia. 
- Non vedo l’ora! - 


Quando scendiamo per la colazione, ci incontriamo con gli altri e Jacoby dispensa buongiorno a tutto andare tutto felice ed allegro, del tipo che è chiaro che ha trombato e visto che non c’è la consorte e dormiva con me...
- Oh, vedo che mamma e papà hanno fatto pace! - Esclama Tony sorridendo alzando il braccio con il V di vittoria nelle dita. Jacoby invece di smorzare l’idiota battuta, alza le due dita nello stesso segno e saltella.
Ci avevano lasciato litigando, poi più niente. Per loro era ovvio facessimo pace, ma per me no ovviamente. Alla fine conta che si finita bene.
Antony ridacchia con gli occhi attenti che corrono da me a lui, io inizio ad infastidirmi subito e visto che c’è un tavolo dove andare a prendere la propria colazione che ti viene servita da qualche addetto, sto per andarci ignorando le risatine dei dementi e gli sguardi interrogativi e curiosi del fratello di Tobin che subito non avrà più.
Mi irrita. 
- Lascia, vado io! Tanto so cosa mangi! - Esclama poi subito Jacoby mettendomi una mano sul braccio. Così prima che possa dirgli ‘no’, è là che fa tutto da solo.
Io mi siedo attento consapevole che non può fare qualcosa senza far danni, è più forte di lui. Si impegna ma non ci riesce. 
Lo tengo d’occhio con sguardo serio e attento, lui saltella da una parte all’altra come un labrador davanti alla pallina o all’acqua. Il cibo per lui è sempre gioia, mi sembra di vedere la coda muoversi impazzita a destra e sinistra. 
Indica tutto quello che c’è sul tavolo nella tipica colazione inglese. Io scuoto la testa, finché ordina ma non prende va tutto bene. 
Vedo che ha chiesto praticamente tutto quello che c’è come se non mangiasse da un secolo, poi viene ed io sto già sospirando sollevato perché non ha fatto danni, ma proprio mentre sto per cantare vittoria torna indietro e ha la malaugurata idea di prendere due bicchieri di succo di frutta. due, uno per mano. 
Arriccio il naso e mi giro, non voglio vedere quanto ne rovescerà, perché tanto so che ne arriverà metà. 
- Ecco qua, intanto beviamo, il resto arriva... - Quando non sento imprecazioni mi giro e vedo i bicchieri pieni sul tavolo senza nemmeno una goccia rovesciata e sconvolto esclamo: 
- Ehi, hai imparato a portare i liquidi? - Riferendomi al fatto che rovescia sempre. 
- Oh fanculo, per chi mi prendi? - e così dicendo si butta sulla sedia con una tale grazia che muove tutto il tavolo e così ecco che dai bicchieri esce metà succo di frutta e gli altri seduti con noi scoppiano a ridere mentre io pulisco paziente scuotendo la testa. Mi giro verso una ragazza del servizio e indico altri due bicchieri, lei che ha visto la scena sorride ed annuisce. 
Lui fa il broncio e si siede con le braccia conserte in un raro silenzio arrabbiato. 
- Dai, se non rovesci non ti riconosco. - Dico poi ringraziando per i due nuovi bicchieri che ci portano insieme al resto delle colazioni ordinate prima da Jacoby. Questi si rianima vedendo le portate mentre io mi ammutolisco visto quanta roba viene distribuita davanti a noi. 
- Ma sei pazzo? - Chiedo nonostante sapessi anche che avrebbe ordinato tanta roba. 
- Ehi, fra stanotte ed ora ho consumato un sacco, ho bisogno di riprendere le energie. Ed anche tu! - Così mi piazza gli stessi piatti che ha chiesto per sé. A parte che vorrei vomitare invece che mangiare perché appena sveglio non ho fame, ma lo fulmino con uno sguardo assassino vedendo Tony e Tobin che ridono sguaiati ed Antony invece che candido chiede: 
- Perché stamattina? - per stanotte potrebbe pensare si riferisce al concerto, ma stamattina sicuramente non abbiamo avuto un concerto extra. 
Jacoby sta per rispondere senza attivare il cervello ed io gli metto in bocca una salsiccia. 
- Si è svegliato presto ed è andato a correre, ma io dormivo perciò non devo ingurgitare tutto questo cibo! - 
Gli altri continuano a ridere, mentre Jacoby inizia a succhiarsi la salsiccia come stanotte ha fatto con la mia. Io scuoto la testa mentre mi fissa allusivo e maniaco, Antony ride. Ti prego, fa che non capisca. Dobbiamo mica mettere i manifesti. Cazzo! 
Quando lo ignoro per non dargli una testata mi tocca pure la coscia sotto il tavolo, a questo punto gli tiro un calcio e così ridendo la smette di fare l’imbecille. 
Per poco, ovviamente, perché poi si mette a tirare pezzi di carta appallottolati a Tony che ricambia beccando anche me. Ovviamente. Così io mangio uova e carta. Giusto. 
Ma del resto di cosa mi lamento? È questo che significa avere un Jacoby in forma e felice. E spero, onestamente, che sia sempre così. 

L'ultima tappa vola in un attimo.
Jacoby insiste per fare giochi idioti tutto il tempo, è felice all'ennesima potenza e di conseguenza sono tutto felici all'ennesima potenza come lui.
Durante lo spostamento in bus dove ci muoviamo con la crew al completo perché ormai sono parte del gruppo, facciamo il telefono senza fili perché in tante persone è più bello e lui sul serio riesce a coinvolgere tutti questi adulti qua con noi a fare una cosa tanto stupida. Fra gli adulti mi ci metto io che non volevo e chissà come mai eccoci tutti qua insieme. Ma che dubbi potevo avere? 
Lui prima si mette vicino a me, ma visto che ogni volta mi leccava l'orecchio lo spingo via e mi metto all'altro estremo. 
A questo punto comincia lui con la frase che deve arrivare a me. 
Non so con cosa parta, ma so che quando arriva a me la frase non ha mai senso.
Una volta arriva ‘Ti pago' il che potrebbe essere sensato se non fosse che era partito con ‘Ti amo'.
Poi una volta arriva se voglio annegare con lui, mentre era se volevo scopare con lui. Il fatto che siano tutte frasi equivoche non turba nessuno perché è un'idiota.
Un'altra volta 'sei la mia vita voglio vivere con te per sempre e fare dei figli insieme' diventa 'ti odio vattene muori stronzo non ne posso più' ma essendo troppo diversa guardo Tony e gli faccio il dito medio, quando comunico la frase lui si mette a ridere mentre Jacoby si avventa su di lui. Così il telefono senza fili diventa wrestling!
Mentre loro si stanno soffocando per terra, finiscono per tirare giù Antony il quale ovviamente non si tira indietro e visto che tutto quello che fa Jacoby è Vangelo, gli si butta addosso e lo agguanta da dietro come un koala.
La cosa mi urta profondamente il sistema nervoso e faccio per andarmene con la scusa di qualche bisogno, quando mi sento addentare il polpaccio, tiro un urlo e istintivamente scalcio per liberarmi. Questo scatena un altro ululato, più potente del mio.
Quando mi giro vedo Jacoby con la bocca che sanguina.
- Oh fanculo Jacoby! Ti sta bene! Cosa cazzo mi mordi? - lui a quattro zampe si tiene la bocca con la mano, si vede che esce ancora sangue e mugugna cose senza senso. Gli altri ridono mentre Antony si fionda a vedere come sta, seduto per terra come lui. Gli prende il viso fra le mani e gli toglie le sue per vedere. Ok, sanguina. Ora lascialo. Lascialo. HO DETTO LASCIA CAZZO!
Non credo di aver bisogno di parlare, sospiro seccato e me ne vado. Si che Jacoby non c'entra, ma se non chiariamo le posizioni qua un giorno soffoco Antony nel sonno e siccome è il fratello di un mio caro amico mi dispiace.
Sono in bagno quando poco dopo la porta si scardina ed entra Jacoby con una faccia che sembra uscita da un film di Tarantino. 
Sospiro continuando a pisciare, lui infila la faccia nel rubinetto e ride. Lo stupido ride ed io sbuffo. 
- Ecco come rovinare un bel momento divertente! - dopo alzo la gamba e l'appoggio sul water, sollevo i jeans e guardo il segno del suo morso. - Si vede anche il tuo dente storto! - 
Brontolo seccato. Lui ride e mi dà un bacio sanguinolento sul segno, mi pulisco e mi ricopro, poi sospiro per l'ennesima volta. Alla fine accantono Antony e prendo il viso di Jacoby per vedere dove si è fatto male. 
Una smorfia.
- È un bel taglio alla gengiva... Mi dispiace, ma dovevi evitare di mordermi! Sei il solito che fa senza pensare... - lui ridacchia ed alza le spalle.
- Non fa così male... - ovviamente rimane masochista, prendo dell'ovatta e gliela ficco in bocca zittendolo. 
- Vediamo quanto resisti senza parlare! - ovviamente gliel'ho messa perché altrimenti non smette di sanguinare, ma è piuttosto divertente vederlo col cotone in bocca, si mette a sorridere fingendo di essere senza denti e visto che per fare l'idiota non deve sforzarsi, torno a ridere anche io. Gli prendo il viso fra le mani e gli bacio la bocca con il cotone dentro che intanto penso stia fermando il sangue.
- Ti amo, ma Antony mi irrita quando ti idolatra! - 
I suoi occhi sono espressivi, cerca di parlare, mugugna cose senza senso che però io capisco. 
- Lo so che non sa e che non ha quel genere di mire, ma probabilmente è uno di quelli che ci starebbe ed un giorno potrebbe provarci... - altro tentativo di parlare fallito. Scuoto la  testa dubbioso - no, non vorrei dire anche a lui che stiamo insieme, sai... È fidato, ma sta con noi da qualche mese, è un turnista... Insomma, basta aspettare, ormai il tour è finito, per il prossimo vedrò... - non sembra convinto e se Jacoby non è convinto sono guai per me, ma cerco di fare finta di niente. A volte devo fidarmi.