*Fra Jacoby e Jerry le cose vanno molto bene, ma Jacoby ha ancora un piccolo problemino da risolvere... Kelly! Prima riusciva ad andare con lei senza problemi, ma prima lui era sempre fuori di sé per un motivo o per l'altro... adesso le cose sono diverse perché lui è completamente in sé e lei non è scema. Capisce che c'è qualcosa di strano, che Jacoby non la tocca. Come affronterà la situazione? Sicuramente non da solo! PS: è vero che Jacoby ha difficoltà ad urinare e che la fa sempre col rubinetto aperto! Buona lettura. Baci Akane*

108. CRISI MATRIMONIALE

jacoby jerry


A casa ho i figli, il cane, un’amica che non mi dà fastidio con cui passo del piacevole tempo fra una pausa e l’altra. 
A casa ho molte cose che mi piace fare, come le camminate in montagna oppure selezionare le foto che ho fatto, vado in giro con figli e cane, sto con loro e poi ancora facciamo delle cene con gli amici che non vedo quasi mai, sto con i miei. 
È bello, è la vita normale che probabilmente uno come me dovrebbe volere, che mi sta bene fare.
abbiamo bisogno di questa normalità a casa, quando scendiamo dal palco, perché on stage ci sentiamo degli dei e dobbiamo sentirci umani ad un certo punto, per non perderci. 
Questa normalità a casa va benissimo, mi piace. 
Però sebbene mi piaccia ed abbia senso, mi manca qualcosa. Mi manca sempre qualcosa ad ogni ora della mia giornata.
Guardo l’ora e arriccio il naso sbuffando, certo di concentrarmi sul film che stiamo guardando insieme ma finalmente il telefono vibra ed io sorridendo felice mi alzo, prendo il cane e con quella di fargli fare i bisogno serali vado a rispondere fuori infilandomi la giacca per non prendermi un colpo con questo freddo. 
La sua voce mi arriva squillante e fresca ed inizia a raccontarmi di cosa ha fatto oggi e di quanto sia bella la piccola. 
Non mi parlava di niente di quel che faceva a casa, al che gli ho detto: 
- Perché non mi dici niente di casa? - E lui:
- Penso che ti dia fastidio sentire questi discorsi, no? - Un attenzione nei miei confronti. Ho sorriso dolcemente, lui non poteva vedermi. 
- Certo, ma fa parte di te. Se mi racconti in che posizioni tu e Kelly scopate ti tiro un sasso che prima o poi ti arriva, però se mi racconti dei tuoi figli perché no? - Deve essersi stretto nelle spalle, ha fatto una vocina sconcertata ed incerta. 
- Sì beh... è che è una cosa in cui tu non c’entri e penso ti sentiresti escluso e... non so, ho paura di ferirti. - 
- A te dà fastidio quando ti racconto di Amelia? - 
- No anzi! Jag chiede quando facciamo qualcosa insieme che vuole vederla! - Ho ridacchiato. 
- Ci manca solo che si mettano insieme i nostri figli! - Risata rumorosa. 
- Sarebbe una figata! - In qualche modo immagino lo sarebbe. L’ho lasciato ridere, poi quando l’ho sentito più tranquillo e sereno ho detto calmo: 
- Voglio sapere tutto quello che ti riguarda, anche se io ne sono escluso. E se c’è qualcosa di grosso che riguarda tua moglie che hai bisogno di raccontarmi, fallo. Prendo tutto di te, non solo quello che mi va bene. Non voglio zone d’ombra. Voglio entrare in tutte le tue stanze. - Non penso che gli dia fastidio avermi intorno, anzi. È bello che però abbia pensato a non farmi male. 
Così da quella volta...
- E poi Kelly mi ha detto ‘Coby, perché non mi tocchi più?’ Ed io mi sono soffocato con l’acqua che stavo bevendo. Cosa cazzo le dico? - Scoppio a ridere e mi copro la faccia. 
- Mi hai detto quanto caga tua figlia e di che cosa puzza la sua merda e non mi dici che Kelly sta mangiando la foglia? - Lui non capisce proprio cosa ci sia che non va e così mi risponde schietto: 
- Sì perché? - 
Sospirone. 
- Perché niente, sei fatto a modo tuo. beh, se non vuoi venire allo scoperto devi accontentarla ogni tanto. Non hai mai avuto problemi ad andarci a letto... - Il freddo fa condensare il mio fiato che diventa una nuvola ogni volta che espiro, si disperde nel buio della sera, cammino calmo per col quartiere guardando distrattamente il cane che fa i suoi bisogni scodinzolando felice per la passeggiata. Un rito. Passeggiata cane e chiacchierata telefonico con Jacoby. Nemmeno non lo vedessi da secoli! Un mese, poi abbiamo la nostra luna di miele ed un concerto. 
- Sì, lo so... è che... - Comincia a cincischiare e la cosa mi lascia sospettoso, così capendo al volo che ha qualcosa, figurati se lo nasconde bene, chiedo: 
- Ma di cosa si tratta, scusa? - 
- Mi sembra di tradirti, ora. - Silenzio. Mi fermo, il cane si ferma, mi guarda interrogativo con le sue orecchie alte. - Je, ci sei? - Amo quando mi chiama così, ma ora sono sotto shock. 
- No. - 
- Come? - 
- Jacoby, hai davvero detto che ti sembra di tradirmi con tua moglie? - Penso che si stringa nelle spalle grattandosi la testa con fare infantile mentre anche lui fa pisciare il cane nel quartiere. 
- Beh, ma è così... prima era diverso, io ero diverso, i nostri rapporti erano diversi. Ma comunque lei è sempre stata la copertura per te, prima c’eri tu, prima ci sei sempre stato tu e... ed ora che ci siamo, come dire, sposati... insomma, ora è diverso, no? E mi sento in colpa a trombare con lei solo perché siamo sposati e... - 
Comincia a sproloquiare e sembra me mentre cerco di rispondere alle interviste. Rido sonoramente piegandomi sulle ginocchia, il cane pensa che io stia giocando con lui e scodinzolando mi lecca tutta la faccia con la sua lingua gigantesca, mi lava per bene riempiendomi di bava. 
Il mio adorabile gigantesco cagnone!
Rido ancora anche per questo, abbraccio Max così la smette di lavarmi e torno a Jacoby. 
- Beh, io non mi faccio tutti questi problemi eh? Non sono mai stato uno molto focoso, non abbiamo mai fatto molto sesso in realtà io e Jessica, ma ogni tanto capita. È sempre lei che cerca per prima e quando lo vuole fare non la mando via. So che la nostra è una situazione un po’ strana, che le nostre mogli sono venute per coprire la reale relazione, però abbiamo preso degli impegni anche con loro e a meno che non la vuoi rendere partecipe di come stanno le cose, dovresti sforzarti ogni tanto. Kelly ti conosce bene, sta mangiando la foglia. - Jacoby prima sospira, poi sbuffa ed infine impreca. 
- Fanculo, tu mi hai tradito così facilmente? Sono solo io ad avere una coscienza, ora? - Continuo a ridere mentre riprendo a camminare con Max. 
- Non dire stronzate. Sai che io riesco a fare le cose senza il cuore, in quei casi è come non fare nulla. Conta quando ci metto il cuore ed il cuore lo metto con te. Abbiamo dei doveri, ci siamo messi in una situazione complicata, ma le dobbiamo portare avanti, ormai abbiamo figli e li amiamo e non è giusto che le nostre mogli soffrano se riusciamo a renderle felici lo stesso. Se tu non ci riesci con Kelly allora parlale con sincerità e vedi cosa succede... - La metto giù facile, ma so che non lo è. 
Lui sospira insofferente. 
- Cazzo, sapevo che Kelly era un grande scoglio da risolvere. Non so cosa cazzo devo fare, io non riesco a fare le cose senza cuore. Se non ci metto il cuore, non le voglio fare. - 
- Quando ti facevi tutti, lei compresa, non avevi il problema del cuore... - Lui mi manca a cagare inalberandosi mentre io ridacchio. 
- Fanculo, non è così... ero fuori come un balcone, non avevo mai idea di che cosa facevo a parte quando ero con te. forse. - Forse. 
Lascio che si lamenti ancora un po’, poi alzando le spalle e sempre tranquillo e pacato, concludo davanti al cancello di casa a giretto finito. 
- Senti... stai sereno e agisci d’istinto. Io ti sosterrò comunque. Se glielo devi dire, diglielo. Puoi anche dirle una mezza verità, del tipo che non provi più quello che provavi prima, ma tralasci me e le chiedi di poter vivere insieme come amici, conviventi ma ognuno può fare la propria vita. Ci sono miliardi di coppie così. - Provo a dargli qualche suggerimento che coglie con interesse. Più di così non posso fare onestamente. Lui beve ogni mia parola, annuisce, mi ringrazia e dice un vago ‘mah, vedrò...’ dubbioso. 
Spero di non ritrovarmelo in casa con la valigia in mano fra un’ora. 
Ridacchio all’idea. 
Lo adotterei volentieri. 
Entrando nel cancello che cigola mentre lo richiudo, guardo Max e gli parlo allegro: 
- Ehi, amico, ti va un fratellino? beh, nel suo caso sarebbe un fratellone! È un labrador, ti piacerebbe un fratello labrador? - Così dicendo me li immagino a giocare insieme con palline ed acqua ed entro ridendo come un idiota. Jessica mi vede così e mi chiede cosa sia successo ed io mi invento prontamente qualcosa. 
Mentire è sempre facile, da un lato mi dispiace, ma dall’altro la felicità è relativa. A volte senza compromessi non la raggiungi. Nel suo caso è felice nella finzione che le presento, ma se le dessi la realtà dei fatti sarebbe triste. Il punto è che tutti vogliamo essere felici, non tristi. Per cui so che sono egoista, ma da un certo punto di vista, piuttosto che scaricarmi la coscienza e renderla infelice, tanto vale tenermi la coscienza com’è, ovvero sporca, ma renderla felice. 
Non è questo, dopotutto? Ammettere il tradimento, non è forse un atto di egoismo personale travestito da onestà e rispetto? 

Non avevo di certo in mente questo quando immaginavo Jacoby davanti alla mia porta con le valige in mano che mi chiedeva ospitalità. 
Insomma, di sicuro non lui con tutta la famiglia al completo per passare una giornata insieme. 
Alzo gli occhi al cielo quando me lo ritrovo davanti con la faccia da idiota che strilla ‘SORPRESA!’ 
Voglio ucciderlo. 
- Jacoby, anche nelle vacanze? Davvero? Ti vedo nel processo di creazione, nei tour e pure nelle feste della band ed ora anche nelle vacanze? Mi spieghi che ho fatto di male? Posso stare qualche settimana senza vederti? - Mi lamento apposta, si vede che scherzo, però Kelly ed i figli ridono e mentre Jecoby fa la faccia arrabbiata e mi spinge, Kelly entra spingendo la carrozzina e sorridendo mi dà un bacio sulla guancia. 
- Colpa mia e di Jes, non prendertela con lui. Volevamo fare una giornata insieme come si deve senza omaccioni intorno e un casino che non possiamo sentirci. - 
Faccio una faccia composta, ma in realtà non so se devo essere felice di vederlo o allucinato perché stiamo per passare una delirante giornata insieme con mogli, figli e amanti! 
- Sì, ma potevate avvertirmi... - Kelly ride rumorosamente. 
- Non te l’ha detto Jes? - Mi giro mentre vedo anche Mak e Jag che entrano salutandomi divertiti come se fossi loro zio. Mi chiamano zio in effetti, penso che sia così. Hanno delle teglie di qualche sfornato pronto da mangiare.
- No, lei... non mi ha detto... niente... - Rispondo con la voce che mi muore in gola. 
Ok, forse cederò all’allucinazione. Rimaniamo solo io e Jacoby uno davanti all’altro davanti alla porta di casa e penso che sto per svenire. Ho gli occhi spalancati e penso di essere pallido. Lui mi guarda stringendo le labbra ed alzando le spalle, allarga le braccia e fa l’aria da bambino:
- E questo è quanto! - Così alzo il dito con un raptus omicida ricordandomi di ieri sera. 
- Tu... tu... brutto... brutto manipolatore... ieri sera sapevi e non mi hai detto niente! - 
Sto per mettergli le mani al collo ma alza le sue in segno di resa incondizionata e si preoccupa di specificare: 
- No no no giuro! Stamattina mi ha buttato giù dal letto all’alba e mi ha ordinato di prepararmi che andavamo da Jes ed io ‘Jes chi?’ E lei ‘Jes!’. Sai quanto ci ho messo a capire che Jes era Jessica e che venivamo da te? Ero in bagno e stavo pisciando dopo le mie solite difficoltà, ho anche aperto il rubinetto, e poi ho capito e dallo shock mi sono mosso pisciando e l’ho fatta fuori! - 
Ogni tanto facciamo giornate così, ma siccome loro possono raggiungerci nel tour quando gli è più comodo e che noi appunto durante l’anno viviamo praticamente insieme, cerchiamo di evitare e di farne poche. Magari alle feste siamo tutti insieme, ma è diverso. C’è tanta gente ed io posso nascondermi. In giornate così è un delirio perché Jacoby diventa idiota, cioè più idiota del solito, mentre devo gestire mogli e amante e insomma, è allucinante. E così cerco di prepararmi psicologicamente in anticipo, ma così improvvisamente io... 
Jacoby mi mette le mani sulle spalle dopo il suo racconto sconclusionato che però io riesco a capire e non so come. 
Poi mi fa l’occhiolino ridacchiando: 
- Dai, andrà tutto bene! - Mormora piano. Io alzo gli occhi in alto depresso e rassegnato. 
- Lo sai che sarà un disastro. - la sua risata risuona nelle mie orecchie e mi distrae la luce con cui ride. Così il terrore passa, sospiro rassegnato e lo faccio entrare. Jacoby chiude la porta e mi circonda le spalle con un braccio parlottando basso. Non parlottarmi basso con quella voce da linea erotica brutto bastardo. 
- Comunque penso che sia stata un’improvvisata anche per lei. Credo voglia fare terapia di coppia, ha detto ‘Coby, abbiamo un problema, così non va bene. Se non me ne parli di tua spontanea volontà io userò i miei metodi!’ E pensavo che mi avrebbe legato e violentato, pensavo ‘ok, immaginerò Jerry e poi farò una maratona purificatoria di un giorno interno’ ma... ma questo... penso che parlino spesso di vita di coppia fra di loro e penso che pensi che voi due siete la coppia perfetta da cui prendere esempio perché nonostante anche voi vi vedete poco per essere sposati, sembrate andare benissimo! - Jacoby ha un potere di parlare che non ho mai visto in nessuno, sebbene lo conosco da una vita non so davvero come faccia. 
Camminiamo piano per l’atrio, arriviamo al guardaroba e mi faccio dare la sua giacca mentre vedo che Kelly ed i ragazzi hanno già fatto da soli. Cincischiamo mentre sistemo le sue cose. 
- Ma è solo perché io so fingere meglio di te. E non mi sono mai comportato diversamente da ora, sono sempre stato coerente con... il personaggio! - Concludo facendo le virgolette in aria su ‘personaggio’. Mi sento bastardo, però è inutile girarci intorno. Chiaramente non lo convinco e so che saranno i minuti più intensi dell’intera giornata. A volte gestire Jacoby nel panico è più difficile che gestire due mogli, cinque figli ed un amante!