*Jacoby è molto provato da tutto il priodo di composizione dell'album proprio per il luogo in sé, si aggiunge l'incompatibilità con Kane e si considera che al momento della registrazione lui era già oltre il limite. Per quanto abbia lavorato su sé stesso e le meditazioni nel deserto di notte aiutino, lui resta comunque una bomba a orologeria. Che decide di scoppiare. Buona lettura. Baci Akane*
131. DI TANTO IN TANTO
Le meditazioni nel deserto gli fanno bene, ogni tanto ci andiamo di sera perché di giorno muori, non lo possiamo fare proprio sempre e dopo un po’ che saltiamo Jacoby diventa nervoso e inizia a rispondere male. A volte mi chiedo se mai avrà un lungo periodo di rilassamento senza problemi.
A casa ha Kelly che lo innervosisce o non lo fa stare davvero bene, con la band c’è sempre qualcuno che gli rompe le palle. Capisco che questo significa che è lui incapace di stare al mondo, ma perché con noi va tutto bene?
Con me e con gli altri della band?
Sarà particolare, come si dice in questi casi, ma è una persona. Quanti problemi può avere una sola persona nell’arco della sua vita intera?
Le interazioni con Kane sono comunque tendenzialmente rivolte alla composizione dell’album, per il resto non sta proprio sempre con noi per fortuna.
Adesso che le parti scritte sono fatte, si passa alle modifiche, alle rifiniture e a sistemare bene tutto in studio con gli strumenti, qua Tony diventa attivo finalmente e smette di farci da assistente. È paradossale che perfino Antony, che non è tecnicamente un membro reale del gruppo, sia più utile di Tony mentre facciamo le canzoni.
È un eccellente batterista, ma è più un esecutore che un creativo come noi altri.
Con gli strumenti in mano è tutto molto diverso e meglio, ci piace di più farlo in studio in questo modo piuttosto che come prima, alla leggera, in acustica.
Le canzoni prendono più forma e spessore e la voce di Kane insiste a farsi sentire attraverso il vetro che ci separa ed isola, lui al di là della finestra ci osserva e ci ascolta e con il suo altoparlante ci dà le sue dritte ed i suoi consigli. Kevin ha partecipato anche alla parte creativa, ma di meno rispetto a Kane, comunque c’è stato sempre a sentire i pezzi finiti e spesso ha detto la sua.
Non si lavora male con lui, è molto più professionale di Kane il quale è bravo ma...
- Jerry tesoro che ne dici di metterci un assolo qua? Io in questo punto farei qualcosa di particolare con la chitarra, che ne dici? - diciamo che è dispersivo, ecco. Cosa serve chiamarmi ‘tesoro’ per dirmi di fare qualcosa con la chitarra?
Jacoby lancia uno sguardo a Kane attraverso il vetro, stringe il microfono oltre che la bocca e penso che per la fine lo scaglierà contro il divisore!
Parto con la chitarra seguendo un po’ il senso del resto della canzone, musicalmente parlando, e questo distrae Jacoby che si perde ad ascoltare e chiude gli occhi come se avesse un’orgasmo.
Quando finisco i due in coro ai rispettivi microfoni e postazioni:
- Amico, rifallo ti prego...
Non serve dirlo che Jacoby torna a guardare male Kane il quale se la ride divertito.
Io li fisso spaesato.
- Andava bene?
- Scherzi? Era perfetto! Ti è venuto così al primo colpo... sei un re con la chitarra! - mi lusinga Kane.
- La chitarra acustica è una cosa, ma con quella elettrica lui mi fa venire sempre degli orgasmi, lo faccio suonare tantissimo per rilassarmi!
Jacoby lo specifica come se dovesse marcare il territorio. È vero che mi fa suonare tanto quella elettrica perché lo ipnotizza.
Ridacchio ed alzo le spalle imbarazzato per i troppi complimenti, odio stare sotto i riflettori.
- Andava bene anche secondo me, comunque... - aggiunge Tobin come a sottolineare che esiste anche lui. Ridendo guardo Tony per vedere che ne pensa e lui mi fissa senza capire cosa voglia.
- Andava bene?
Lui alza le spalle e fa l’aria spaesata.
- Sì, che domande! Qualunque cosa esca dalla tua chitarra è perfetta!
E così decidiamo di inserirla.
Dopo aver lavorato sulla base e sugli strumenti e stabilito cosa e come e quanto, si passa a registrare. Solo dopo Jacoby lavorerà sulla voce, è l’ultima cosa perché di solito lui è uno stacanovista e ci sta non tanto, molto di più. È una sorta di autistico quando si mette a lavorare sulle parti vocali, parlo di quelle definitive. Per lui non va mai bene, le farebbe all’infinito.
Di solito lo lascio lavorare per un po’, poi vengo e lo obbligo ad incidere e a piantarla. Mi ascolta quasi subito. Se non lo fa lo minaccio dicendo che non gli darò niente del mio corpo. Quello funziona meglio.
Quando registriamo gli strumenti è sempre strano perché non ho la sua voce ad accompagnarmi e a darmi i tempi, è il mio punto di riferimento. Dovrebbe esserlo la batteria, ma per me è lui, però chiaramente dopo tutto questo tempo lo faccio.
Mi preoccupa vederlo al di là del famoso vetro vicino a Kane, ma non è solo lui, c’è anche Kevin ed i tecnici del suono.
Iniziamo la nostra parte, mi concentro sulle mie parti alla chitarra, siccome avevamo già provato diverse volte questa viene piuttosto bene, se non che ho la malaugurata idea di alzare lo sguardo per cercare Jacoby, cosa che di norma mi rilassa e mi dà conforto.
Che bella idea.
Sbaglio completamente la nota mentre lo vedo discutere con Kane, il tecnico del suono con le cuffie alle orecchie indica che ad un certo punto Kevin se ne è andato e Kane e Jacoby si sono messi a discutere.
Ovviamente dobbiamo fermarci per rifarla, Tobin mi guarda sorpreso del mio errore ed io alzo gli occhi al cielo e sospiro stanco, così mi avvicino al microfono e gelido sbotto:
- Se non la piantate di discutere come dei mocciosi comincio a spaccare gli strumenti!
Non è normale ovviamente e non lo farei mai, ma appunto per questo tutti mi fissano straniti e spaventati, almeno si fermano e Jacoby sta per scusarsi al microfono, ma Kane glielo ruba parlandogli sopra.
- Scusate, non volevamo distrarvi...
Jacoby alza gli occhi al cielo dietro di lui perché gli ha rubato il microfono e detto quello che voleva dire lui. Oh cazzo ma sono davvero due bambini.
Braccia conserte, aria imbronciata, fissa di lato. Il tecnico ci dice da dove ripartire e conta con le dita per darci il via, noi ripartiamo da poco prima del mio errore ed ognuno fa il suo.
Tengo volontariamente gli occhi fissi solo sul mio strumento e andiamo dritti fino alla fine come treni.
Antony, che ha registrato le tastiere che in questo album useremo molto, indica il famoso vetro malefico e perplesso annuncia:
- Dobbiamo preoccuparci?
Quando noto che Jacoby e Kane sono spariti e che in compenso è tornato Kevin, mi viene il cuore in gola.
Impallidisco e comincio a tremare impercettibilmente.
Quello ora fa un disastro me lo sento, vorrei solo poter correre ma non c’è verso, non posso.
- Ok ragazzi, batteria e basso sono perfetti, vorrei lavorare ancora un po’ sulla chitarra, aggiungerei qualcosa anche con le tastiere. Vi va?
Kevin è il boss, ma chiede sempre ed è piacevole, non oserei mai dirgli ‘no devo correre a vedere che fine ha fatto Jacoby!’ Così sospiro ed annuisco senza dimostrare la mia maledetta preoccupazione.
Con gli occhi cerco Antony e Tobin, i due capiscono e Tobin così dice:
- Lavoro io con le tastiere, Antony vai a dare un’occhio a quello scoppiato di Jacoby!
A volte sembra il suo baby sitter. Sì, perché io invece sono suo padre, più che il suo moroso. Per gli altri, almeno.
Antony lascia la postazione ed annuisce uscendo, Tony invece si ferma lì con Kevin e l’altro tecnico, facciamo ripartire tutto il pezzo e poi Kevin ci dice cosa vorrebbe e cosa vedrebbe bene e dove. Così anche se la mia testa è decisamente da Jacoby e dentro di me inizio a pregare i santi in cui non credo, sperando che non l’abbia mandato a cagare, devo concentrarmi su quel che mi dice il mio produttore.
Cazzo.
Voglio sparare, datemi un fucile che faccio una strage. Comincerò con Jacoby e Kane! L’idea che sia andato Antony mi rode, speravo ci andasse Tobin ma lui ha una capacità d’imporsi pari a zero, Tony si sarebbe messo a mangiare i popcorn guardando. Che cazzo!
Alla fine riusciamo a concludere, Tobin rimane con Kevin ed il tecnico, Tony è sparito ed io mi precipito alla ricerca dei tre che voglio uccidere.
Il cuore in gola, il nervo non scoperto, ma proprio esploso già. Sento la testa battermi come lo strumento di Tony, mi duole come non mai, penso d’avere la pressione alta, ho lo stomaco stretto in una morsa di ferro e voglio vomitare. Sono stanco, stressato, ho bisogno di respirare aria pulita, distrarmi, staccare la spina ed invece sto per litigare, perché io lo so che sto per litigare.
Quando li trovo sono nel cucinino intorno al tavolo ed Antony è aggrappato al braccio di Jacoby come se fosse una liana mentre Jacoby ha le mani sul bordo del tavolo, stringe la presa e tira i muscoli come se dovesse ribaltarglielo addosso da un momento all’altro. Kane ha quella faccia ironica e strafottente da psicotico fatto. Conosco quel genere di sguardo e conosco quello furioso di Jacoby che per inciso ci sta discutendo. Anzi, litigando.
- Tu stai facendo un gioco pericoloso Kane!
- Io non sto giocando, non sto facendo niente, sei tu che ce l’hai con me e non posso fare niente!
Jacoby sbatte la mano sul tavolo, fortuna che non glielo ribalta, Antony torna a prendergli il braccio.
- E NON PRENDERMI PER UN COGLIONE! SO COSA STAI FACENDO! CI STO PERFETTAMENTE CON LA FOTTUTA TESTA, CAZZO!
Kane rimane fastidiosamente calmo e fastidiosamente con la sua aria di scherno, quel sorrisino da damerino che io per primo vorrei cancellargli.
- Sono solo problemi tuoi, io ti posso assicurare che non sto facendo niente, sono naturale, sono fatto così! Mi dispiace che ti irrito e non andiamo d’accordo perché io invece ti trovo maledettamente interessante, ma non posso proprio fingere di essere chi non sono per piacerti! -
- Non me ne fotte un cazzo che tu mi piaccia ed ancora meno che io piaccia a te! Voglio solo che la smetti e sai, cazzo, sai di cosa parlo!
Kane alza le mani, Antony si appende alla sua spalla allarmato e disperato.
- Mi dispiace, per me tu hai le visioni, sicuro di essere a posto? Che non ti fai più, che non bevi o non hai, che ne so, psicosi varie?
Questo è un colpo mancino, deve aver scoperto certi problemi che non dovrebbero essere di dominio pubblico, ma fra produttori si scopre tutto.
Cerco di intervenire in tempo, ma Jacoby spinge il tavolo contro Kane con una forza e velocità impressionanti, per fortuna non glielo ribalta contro. Supera la presa di Antony che non è proprio un fuscello anche se non è un omaccione ben piazzato. Kane non si fa male, ma fa dei passi indietro investito dal tavolo, io mi precipito, afferro Jacoby da dietro, per la vita, e lo porto via senza dire nulla. Antony rimane lì perplesso, shoccato, incredulo. Non capisce. Non può del resto. Non sa molte cose.
Se Jacoby non mi avesse occupato così tanto, avrei scaraventato il ragazzino dall’altro lato della casa.
Lui si fa portare via senza sapere che sono io, ma sbraita una serie di ‘fanculo’ fino a che lo chiudo nella nostra camera dall’altra parte della cucina.
Questo è un appartamento adiacente al loro studio, un appartamento con diverse camere di loro proprietà che forniscono ai musicisti con cui lavorano per non farli andare a casa se non sono di Las Vegas.
Perciò Kevin per fortuna non ha sentito tutto questo.
Appena chiudo la porta, lo lascio e lui girandosi comincia a battere il piede per terra come se potesse schiacciare la testa di Kane.
- LO AMMAZZO, CAZZO! LA DEVE SMETTERE! MI TRATTA COME UN PAZZO! LUI SA, JE! LUI SA! ED È CONVINTO CHE SIA PAZZO E VUOLE DIMOSTRARLO O FORSE SOLO DIVERTIRSI E VEDERE COME SONO I PAZZI! NON SO PERCHÉ MA LO FA PER QUESTO! VUOLE VEDERE UNO DEI MIEI ESAURIMENTI! IO NON CE LA FACCIO!
E a questo punto muovo un passo, alzo il dito verso di lui e gelidamente furioso sibilo esasperato, guardandolo dritto negli occhi.
- Certo che ce la fai invece, ce la fai eccome cazzo! Perché lui è il nostro produttore e tu non sei qua da solo, i Churko lavorano bene, stiamo facendo un ottimo lavoro e non me ne fotte un cazzo se non andate d’accordo, non mi fotte un cazzo di cosa fa! Tu sei adulto ed hai superato a pieni voti la fase della follia incontrollata, perciò vedi di piantarla con queste sceneggiate e di ricordarti che lui è il nostro fottuto produttore del cazzo! Non sei qua da solo! Finiamo questo fottuto album e poi non lo vedremo più! Ma giuro che se mandi tutto all’aria perché ti tira scemo dovrai cagare cactus prima che io torni a parlarti!
Chiaramente non lo lascerei mai, ma spero che questo lo blocchi.
Beh, lo blocca in effetti, ma non nel modo che speravo.
Sgrana i suoi occhi azzurri che mi uccidono ogni maledetta volta, allarga le braccia teatrale e piega la testa di lato con aria effettivamente da pazzo.
- Perciò ti schieri dalla sua parte? Complimenti! Sai una cosa, non sono io quello che deve cagare cactus! Fanculo! Fanculo tutti davvero!
E così dicendo mi supera senza toccarmi, esce e sbatte la porta che quasi si rompe.
Qualche istante e poi quella di fuori sbatte allo stesso modo. Chiudo gli occhi. Cazzo.
Esco di corsa e vedo Tony che indica la porta.
- Un toro imbizzarrito è corso via inseguito dal torero.
- Antony spero... - commento, fra i due è il male minore anche se fra cinque minuti roderò di gelosia perché so che quando litighiamo poi lui tromba con gli altri. Cioè il vecchio Jacoby lo faceva. Questo non dovrebbe, ma era davvero furioso, è all’estremo della sopportazione perché odia questa città, odia Kane ed ora odia me. Che palle, perché deve essere sempre difficile ad intervalli regolari?
Perché il destino non la pianta di rompere le palle? Perché?