*Mi è venuta su questa idea probabilmente assurda di Jerry geloso di ogni essere che respira intorno a Jecoby perché lui è come un centro gravitazionale ed inevitabilmente tutti lo adorano, così mi sono divertita un po' a tormentare quel poveretto di Jerry. Se io stessi con uno come Jacoby sarei un po' esaurita ogni tanto. Comunque adoro davvero tanto FEAR, certe canzoni sembra che lui preghi disperato, invece che cantare. È un album incredibile. La cosa della collaborazione con Maria Brink degli In This Moment è andata proprio com ho scritto in questi capitoli (ma dubito che Jerry fosse geloso di loro! AHAHAH!) Buona lettura. Baci Akane*

136. GELOSIE INFONDATE

jacoby jerry

Quando torniamo loro stanno ancora lavorando, ma secondo Tobin manca poco. 
- Stanno lavorando ad un ritmo spaventoso, sono davvero eccezionali e le loro voci sembrano fatte per un duetto! Lei ha quel modo di cantare così... non lo so, oscuro... e fa anche quel cantato particolarmente ritmato, quasi parlato eppure... wow, se non fossi sposato mi innamorerei di lei! - Tobin fa la sviolinata che poteva evitare, così io mi guardo bene dall’andare a vedere come se la cavano, come ridono insieme, come se la intendono!
Ok Jerry, sei riuscito ad essere geloso anche di lei!
Ogni essere che respira intorno a Jacoby. 
- Comunque non hanno solo lavorato, si sono presi anche qualche pausa... è impossibile lavorare sempre! - dice Antony e non capisco bene se dovrebbe tirarmi su. Io alzo gli occhi al cielo schifato dell’idea che parlino anche di altro nelle pause, così mi chiudo in camera e scarico le foto che ho fatto, quelle poche perché mi mancava la mia musa ispiratrice. Quello stronzo perso dietro ad una cantante!
Fanculo stronzo! 

Quando la porta si apre io non mi volto, sono seduto sul letto a gambe incrociate, il macbook davanti a me ed io che visiono e lavoro sulle foto fatte, l’aria dura, non alzo gli occhi per vederlo anche se con la coda dell’occhio so che è lui. 
Jacoby appena mette piede dentro comincia a parlare a macchinetta entusiasta: 
- Cazzo, è eccezionale! Abbiamo praticamente finito, domani i Churko vedranno se c’è qualcosa da sistemare, ma probabilmente poco e nulla. Comunque abbiamo parlato molto, abbiamo molte cose in comune, anche lei ha un vissuto devastante che vive nelle sue canzoni e nel modo di cantare, ne parla per esorcizzarlo, se lo racconta in tutti i modi significa che non ne ha paura, è come faccio io che racconto sempre i miei cazzi nelle canzoni... Je? Mi stai ascoltando? 
Io fingo di non essere per nulla interessato con il mento appoggiato alla mano, il gomito sul ginocchio. 
- M-hm... 
Ok, non devo fingere, davvero non sono interessato, ma spero lo capisca. 
- Jerry, guarda che abbiamo parlato in qualche pausa fatta, per il resto abbiamo solo lavorato... oh, andiamo, e quando avremmo potuto fare altro? Non siamo mica stati mai soli! 
E qua mi parte la vena. 
- Le occasioni uno se le crea. - la vena che pulsa, quella pericolosa. Di solito me la mangio, la mia vena, ma pare che sia meglio aprirla per bene invece. 
Visto che me lo dicono tutti, allora li accontento. 
Lui batte le palpebre e mi guarda perplesso non aspettandosi una reazione del genere. Acido e diretto. 
Torno seccato al computer come se capissi che cazzo sto facendo. Lui si siede nel letto con me, al contrario rispetto me per guardarmi in viso. 
- Jerry? - chiama ancora con un tono più basso e sorpreso. - Sei geloso? Sei geloso anche di lei? Andiamo, non è possibile essere gelosi di tutti, lo sai? 
E qua alzo gli occhi al cielo e sbuffo. 
- Non è che se pensi che uno sia geloso e gli dici una cosa del genere poi lo aiuti, eh? Fai solo peggio! 
Lui si ferma e cerca di capire il senso di quel che ho detto velenoso, poi realizza spontaneo: 
- Allora sei geloso davvero! - sbuffo esasperato e chiudo il computer mettendolo nel comodino per potergli dare le spalle, metto giù i piedi dall’altra parte del letto rispetto a dove è lui. 
- Oh, andiamo... - striscia fin dove sono io, mi si piazza dietro con le gambe sotto di sé ed appoggia il mento alla mia spalla sbucando come un cucciolo di Labrador che ne ha combinata una e vuole impietosire. Io mi concentro per non guardare il suo maledettissimo sguardo da pietà. 
- Devi dirmi se sei geloso, sai? 
- Ok, sono geloso. - è la primissima volta che lo ammetto perché fino ad ora le volte che lui sosteneva io lo fossi, ero convinto di non esserlo e non l’ho mai ammesso sul serio. Ora lo sono e lo ammetto. E non ci sono santi che tengano. 
Mi sento un completo idiota a dirlo, però alla fine è vero. So che sono uno scemo, non ha senso essere gelosi di tutti, come faccio, dannazione? Conosciamo un sacco di gente... 
- È una sciocchezza, tu non hai colpa, mi fido ciecamente di te, non ti sto accusando di nulla, non mi verrebbe mai in mente, ma sono geloso del modo in cui vi siete trovati subito. 
- Lei è stata violentata, odia il contatto fisico di qualunque genere. Se lo concede è solo con certe persone e di un certo tipo. 
Non so perché me lo dice, ma è come se staccasse una spina e mi copro la faccia capendo che siamo ad un livello di idiozia assurda. 
- Siamo dei presuntuosi convinti che tutti quelli che ci ruotano intorno abbiano mire su di noi. 
Anche se poi io lo sono per lui e lui per me. Beh, lui è stato geloso solo di Kane, ma perché lo irritava di proposito. 
- Lo so. Però questo non cambia. Non abbiamo fatto niente, né mai voluto! Lei non ci ha mai provato con me, non siamo mai stati soli, Antony te lo confermerà! 
Alzo gli occhi al cielo e mi giro di scatto verso il suo viso ancora appoggiato alla mia spalla. 
- Se quel ragazzino non la pianta di starti appiccicato, io giuro che... - e lui ridendo mi tappa la bocca con la sua. Ad un certo punto non c’è proprio niente da dire, no? 
No. 
E credo che goda molto nel vedermi geloso ed io sto scoprendo un lato di me che non avrei mai pensato. 
Geloso. Geloso marcio. Sempre e di tutti. Più lui sboccia, più io sono incontrollatamente geloso. Ridicolo! 
Ma la sua bocca sulla mia mi calma molto e mi rilasso lasciandomi andare. La sua lingua gioca ed io gli vado incontro lasciandolo fare. 
Cazzo, oggi mi era maledettamente mancato. Le sue mani dai fianchi scivolano davanti sulla mia pancia, si infila sotto la felpa e trova il contatto diretto con la mia pelle, sale e trova i capezzoli con cui gioca fino a che scende sotto i pantaloni e prende possesso con le mani di un altra mia parte particolarmente sensibile che reagisce immediatamente a lui.
Secondo me riconoscerei il suo tocco deciso e prepotente anche ad occhi chiusi e senza sapere che è lui.
- Sei eccitante così geloso... non immaginavo lo fossi tanto... - mormora scendendo dalla bocca al mio collo. I brividi si aggiungono a quelli del mio inguine già verso la via dell’eccitazione. Io mugolo piegando la testa di lato per lasciargli spazio. 
- A me non piace essere geloso invece... - rispondo con un sussurro forzato perché vorrei solo sospirare di piacere. Lui ridacchia e mi mordicchia. 
- No ti prego, non trattenerti, sei adorabile quando sei geloso! - così rido e mi giro interrompendo il suo lavoro su di me, infatti lo spingo giù stendendolo nel letto, gli salgo sopra, gli sollevo di forza la felpa e prendo possesso del suo corpo morbido e caldo e pieno di tatuaggi che adoro. Lo amo così com’è, lui i suoi chili di troppo, la muscolatura che ora sta mettendo su perché fa molta più palestra di prima, la sua pelle disegnata in ogni centimetro. Amo tutto. 
Ed amo scendere con la bocca aperta, respirarlo, leccarlo fin giù, fino alla sua erezione che aspetta solo me, aspetta la mia lingua delicata che lo tortura fino a che non impreca ed io me lo prendo e lo faccio mio.
Ti piaccio geloso, eh? Non avevo mica dubbi!
Ci divertiremo in questo tour, non so perché ma qualcosa mi dice che ci divertiremo. 
Ormai hai superato molti dei tuoi demoni, i peggiori sono praticamente sotto controllo, le paure sono gestibili, non ti paralizza più niente. Sarà probabilmente il miglior tour della nostra vita. Un Jacoby così libero da tutto e per niente perso in dipendenze o terrori vari. Tu e basta. Tu al cento percento. Non vedo l’ora!


Maria va via indolore, penso d’averla scampata se devo essere sincero.
Razionalmente so che non ho niente di cui preoccuparmi con lui, ma penso sempre che anche se lui non farebbe niente con nessuno, non è detto che gli altri siano sulla stessa linea. 
Sono sempre convinto che qualcuno possa allungare la manacce, lui è un mega orsacchiotto sexy che ti fa morire dal ridere o attira in ogni modo la tua attenzione perché ha questa incredibile capacità di... non so, prendere tutti!
Anche se è furioso per qualcosa attira l’attenzione. 
- Jacoby è incredibile! - se ne esce Kane, sto bevendo e soffoco molto spontaneamente. Lui non pensa minimamente che le due cose siano collegate così dopo avermi dato delle pacche sulla schiena, torna a ripeterlo guardandolo attraverso il vetro, qua con noi anche Kevin e il fedele ‘dottore del suono’ come lo chiamiamo noi. 
- Sapevo che era bravo come cantante, non avremmo mai accettato onestamente, però vederlo all’opera... non si trattava solo di una canzone od una giornata, ormai sono già un paio ed è così per tutte quelle che incide e che rifinisce. Non si esaurisce mai con un microfono in mano... ma nei concerti come fa? Non cala mai l’intensità? 
Beh, anche se fa complimenti a Jacoby non significa che gli salterebbe addosso, piantala Jerry. 
- Siamo io e Tobin ad insistere per fare delle scalette con delle pause strategiche... sai, gli alti ed i bassi, mettiamo apposta almeno due canzoni calme di fila in modo che lui tiri il fiato e si calmi, per lui questa cosa non ha importanza, dice che può fare anche tutto una tirata, ma noi sappiamo che ne ha bisogno... 
Kane ride. 
- E sarebbe capace di tirare tutto senza i momenti lenti? - alzo una spalla. 
- L’età si alza anche per lui ed anche senza tutte le dipendenze che ha avuto, non potrebbe comunque continuare come un treno, come faceva prima... 
- So che quando era fatto spesso saliva sul palco già andato e non faceva performance brillanti... - odio quando uno parla di quel periodo. Gli sono sempre stato immancabilmente vicino, ma non era facile sopportarlo in quelle condizioni. Le stecche che prendeva, gli errori clamorosi, la voce che non riusciva minimamente a gestire... 
- Se... - tossisco guardando Jacoby attraverso il vetro, mentre si distrugge con le lacrime agli occhi registrando War over me che fa da brivido. - Se non teneva con la voce, teneva col corpo. Non si è mai fermato davanti a niente. Comunque era un esplosione continua, coinvolgeva il pubblico, si buttava su di loro, andava al massimo anche se non ne aveva... 
Kane annuisce con un sorrisino mentre mi mette una mano amichevole sulla spalla. Si vede che quel periodo è il mio punto debole evidentemente. Se Jacoby vedesse questo gli lancerebbe il microfono. 
- Questa canzone è incredibile. - si intromette Kevin. - Era di questo che parlavo quella prima cena insieme, ricordi? - mi dice mentre annuisco. - Ha fatto un testo sconvolgente e lui ora la sta cantando con una tale disperazione... interpreta in un modo che... nell’ambito del rock non è sempre scontato trovare un bravo cantante che riesce anche ad interpretare, a volte semplicemente si canta bene, sai... e nel rock è sufficiente. Ma quando uno riesce anche a dare spessore, anima come dà lui... 
Kevin è più innamorato di Jacoby di Kane, ma siccome è adulto e potrebbe essere suo padre, mi va bene. Sorrido orgoglioso.
- È questo che mi ha sempre colpito di lui. Bella voce, grande talento e soprattutto potenziale... ma metteva l’anima e lui modulava quell’anima... 
Questo mi scappa e mi scappa anche: - per non parlare del cuore... 
Non li guardo, il silenzio parla da solo. So che sorridono ebeti alla mia dichiarazione più che evidente. 
- Insomma è eccezionale. - concludo secco sperando di non essermi esposto troppo. Poi ci ripenso. Ed anche se fosse che male c’è? Da quanto sono con lui professionalmente parlando? Dal 1993 che ci siamo incontrati. Siamo nel 2014. Penso che sia ovvio che sono innamorato in qualche modo di lui visto che nel mezzo ce ne ha fatte passare di tutti i colori fra dipendenze, tentati suicidi e casini vari. 
Eppure siamo tutti ancora qua. Io e Tobin, io più di Tobin perché lui è arrivato qualche anno dopo. 
E sono maledettamente contento di ogni sopportazione e stretta di denti che ho fatto. Ne valevano tutti la pena. Tutti per questo momento, per sentirlo cantare così: non solo meglio di tutti gli altri album precedenti visti i miglioramenti tecnici che ha continuato a fare negli anni, ma anche per l’anima che ci mette. Sempre più anima, senza paura di denudarsi. 
- Sembra che preghi, in quest’album. Più sento le versioni definitive, più ne sono convinto... questa qua, Devil, Fallin Apart... - Kevin elenca alcune fra quelle più disperate ed ha ragione. 
- È davvero un onore lavorare con voi, ragazzi! 
Kane alla fine si dimostra umano e lascia andare l’aria da stronzetto, mi volto verso di loro e sorrido ringraziando dei complimenti. Sono felice che sia così, alla fine. Le cose sono andate bene nel finale. Non è stato facile, ma sicuramente è stato così perché Jacoby aveva il terrore di questa città, perciò era suscettibile su tutto. Kane non ha aiutato, ma alla fine possiamo dire che ce la siamo cavata bene. 
Fra poco finiamo l’album e si torna alla nostra vita fino all’inizio del tour. Non molto ancora e ci divertiamo sul serio!