*C'è un'ultima questione da risolvere con Kelly. Ed è il momento di farlo anche se Jerry ne è molto inquietato. Ma certe cose si devono fare. Lei è sicuramente la persona più rilevante della sua vita ed è normale che scrivendo di un'ipotetica versione di Jacoby e Jerry insieme, punto molto i riflttori su sua moglie e su tutte le varie fasi con lei, visto che per lui ha sempre avuto molto rilievo. E poi mi piace adattare la realtà alle mie visioni assurde. Osservandoli molto attentamente nel corso degli anni ho notato ad un certo punto uno strano atteggiamento di Kelly attraverso i social, che non aveva mai avuto e che ha avuto per un certo periodo. Ho anche notato che si è ritoccata un pochino (parere personale ma mi sembra abbastanza evidente). E così la mia testolina ha prodotto questa situazione. Buona lettura. Baci Akane*
138. CRISI DI MEZZ’ETÀ
Le prime date fuori USA sono a Maggio, sono una passeggiata, è bellissimo tornare insieme sul palco, insieme a dormire su un bus, insieme sballottati su e giù per gli aerei.
Ed è anche bello vedere che Jacoby non cambia mai e rimane sempre lo stesso imbecille cronico perché come prima cosa pensa bene di perdere il suo passaporto in uno degli scali dagli USA a quaggiù in Colombia e rimanere bloccato con il nostro manager che lo insulta come a distanza sto facendo io.
Certo da solo non può rimanere perché quando perdi il passaporto in terra straniera devi andare all’ambasciata con qualcuno che ti conosce che dichiara al tuo posto chi sei per avere un visto momentaneo per viaggiare.
Insomma, se non si distingue Jacoby non è lui.
La cosa è assurda perché in pratica lui arriva che noi siamo già pronti per entrare sul palco a cantare e c’è la folla che ci aspetta, l’ora è passata e siamo tardi e siamo qua in attesa di lui e non sappiamo se ce la farà o no.
Ha detto che è arrivato e sta correndo qua più veloce che può, di aspettarlo, che sta scaldando la voce e si sta conciando sulla macchina.
Come pensa di cantare così agitato come sarà?
Ormai con lui ho smesso di farmi domande.
Sono incazzato finché non lo vedo, poi lui finalmente arriva, alza il dito in alto come a dire ‘zitti tutti se parlate vi uccido’, ci fermiamo tutti prima di entrare sul palco, lo guardiamo, prende un respiro profondo, chiude gli occhi, scioglie il collo, nessuno di noi respira per un attimo, poi lui apre gli occhi, fa l’ok e si entra.
L’ovazione ed il calore del pubblico ci scaldano subito e appena lo vedo col microfono in mano a sento la sua voce esplodere insieme alla nostra musica, tutto viene cancellato. I miei nervi si rilassano, io sorrido, l’energia da lui fluisce a me e da me al pubblico ed è uno scambio equo perché esplodo con loro, mi lascio andare e mi sento finalmente bene.
Jacoby è qua, siamo insieme sul palco a fare quello che più amiamo, il resto non conta.
Ovviamente il concerto va benissimo, non serve nemmeno dirlo.
Tornare alla vita da tour è bellissimo, anche se sono solo alcuni concerti per ora. Abbiamo tempo di visitare un po’ la città ed andiamo a fare un giro insieme, Jacoby è su di giri e particolarmente allegro, non vedo come qualcosa possa andare male, sinceramente. Sono di quei giorni che ringrazi la vita e non hai niente da chiedere o da dire.
Siamo coi nostri fratelli fidati di cui ormai fa parte anche Antony con mia buona pace, fra noi va meglio che mai, non ci sono donne rompipalle a rovinare tutto, siamo su e giù dal palco a cantare e suonare e non ci sono problemi.
Poi la sera a dormire insieme io e lui, lui che mi salta addosso e che recupera tutto il tempo perso in questo periodo forzatamente separati.
Quando stai bene non ti ricordi quanto male sei stato e non credi che qualcosa potrebbe turbare questo stato perfetto.
Te lo godi e basta. Tutto il bello che c’è.
Lui che ti fa da comodo cuscino e ti scalda con la sua temperatura sopra la norma come ce l’ha di natura, il suo stomaco che brontola dalla fame dopo che avete consumato, la sua risata allegra e contagiosa ed il suo viso teneramente felice, illuminato come vorresti sempre vederlo.
Niente più città o persone che lo rendono isterico, niente più donne che rendono isterico me. Noi, gli amici veri, la musica e la vita che abbiamo scelto e cercato.
Ma si sa come vanno queste cose.
Quelle belle sono tali perché non sono frequenti o per lo meno non sono durature. Sono belle solo se intervallate da momenti complicati, è così che funziona la vita, ormai lo abbiamo imparato e lo vediamo sulla nostra pelle nelle date Americane prima dell’inizio del tour vero e proprio con gli In This Moment.
Questo paio di date a cui partecipa anche Kelly e così vengono anche le altre nostre compagne.
Sapevamo che sarebbero venute, ogni tanto succede perciò si mette in conto.
Non mi piace avere Kelly e Jessica intorno nel nostro mondo perfetto, ovvero la vita da tour, però purtroppo fa parte del gioco.
Basta tenere duro e sopportare, anche se ogni volta che la vedo e respiro profondamente c’è la voce di Jacoby nella testa che mi ricorda di non trattenere. Vorrei sapere come faccio a non trattenere se invece devo farlo.
Kelly e le altre passano prevalentemente il tempo insieme, specie mentre noi siamo dietro alle prove e al soundcheck che magicamente decidiamo di fare noi oggi invece che lasciarlo ai nostri collaboratori.
Loro sono un po’ intorno, ma solitamente in questi casi vanno a fare un giro insieme per la città dove poi noi eventualmente le raggiungiamo dopo le prove o se non abbiamo molto tempo prima del concerto, andiamo un po’ a riposare nelle nostre stanze e ci rivediamo poco prima di salire sul palco, ci danno il buona fortuna e si godono lo spettacolo dalla posizione privilegiata. Poi si festeggia da qualche parte insieme ed il giorno dopo, se non abbiamo altre date ravvicinate, andiamo in giro tutti insieme. La notte, non serve dirlo, si dorme con loro.
La parte peggiore, quella che odio di più.
Comunque non sono tutte le date di tutti i tour, anche perché abbiamo tutti figli e perciò un paio è un conto, ma poi non si può fare sempre.
Pazienta Jerry. Non è di certo la prima volta. Cosa c’è quest’anno di diverso? Perché sei così nervoso all’idea che loro vi girino intorno?
Non ho problemi con Jessica, ma non voglio che si metta a sospettare nulla. Il fatto che Kelly sia strana a detta di Jacoby mi inquieta. Se ha sospettato qualcosa potrebbe convincere Jessica della stessa cosa. La nostra atmosfera familiare è bella, siamo amici che si vogliono bene, lei crede che questo sia amore o meglio quello che si avvicina di più all’amore, ma evidentemente funziona. Qualcuno l’ha detto bene una volta, non ricordo dove l’ho sentito.
Se pensi che lui non sia in grado di amare davvero qualcuno, in quel modo bruciante e pieno di passione, ti accontenti di quell’affetto che ti dà. Pensi che quel tiepido calore che ti concede sia il suo massimo e sei contenta così, perché lo ami e vuoi assolutamente stare con lui, perciò prendi quel che è in grado di dare, quello che credi sia il suo massimo. Ma nel momento in cui ti rendi conto che invece lui sa amare con passione e forza, capisci che quello che ti dava non era niente ed improvvisamente l’incantesimo si spezza e non ti va più bene, stare con lui.
Io credo che con Jessica siamo in questo stato di equilibrio dove lei crede che quel che le dò è il mio massimo, il mio modo di amare, ma non è così e quando lo capirà, se mai succederà, non solo la ferirò a morte ed è una cosa che non voglio, ma finirà tutto ed io non so se sono disposto a farlo. A venire realmente e completamente allo scoperto. Si dice sempre che se dovesse succedere, siamo pronti per superare ogni ostacolo, ma a conti fatti poi la realtà è ben diversa, eccome se lo è.
E adesso sento che c’è qualcosa nell’aria, in questa situazione con la Kelly strana che gira con la mia Jessica.
La scruto prima di salutare le donne che ci augurano delle buone prove, lei sorride tutta allegra e forzata e dà un bacio sulla bocca ad un Jacoby che è un po’ rigido, ma sorride e la saluta come sempre.
Gli carezza la guancia, la fa un po’ più lunga, è più appiccicosa, poi quando se ne va con le altre e noi per conto nostro, noto che gli lancia un ulteriore sguardo ed io prima di avvicinarmi anche solo lontanamente a Jacoby, ci penso due volte. Solo quando non siamo fisicamente nello stesso stabilimento sussurro a denti stretti a Jacoby:
- Hai ragione, è strana! - lui si gira di scatto e mi guarda allargando le braccia teatrale.
- Vero? È difficile da spiegare, ma è diversa dal solito! - gli faccio cenno di non gridare mentre camminiamo per i corridoi semi bui.
- È come se marcasse il territorio, non ha mai fatto così. Magari veniva per controllarti, questo è normale. Ha sempre fatto il generale. Però ora... beh, esagera in qualche modo rispetto al suo solito. - non lo so spiegare bene, ma è una sensazione che abbiamo avuto entrambi perché la conosciamo da molto. Poi mi aggrotto realizzando l’altra cosa che ho notato quando l’ho guardata: - Fra l’altro si è tirata o gonfiata qualcosa? Mi pare un po’ meno naturale di come la ricordavo...
Jacoby ridacchia a questo ed annuisce mettendosi la mano sulla bocca che appiccica al mio orecchio.
- Non vuole che lo dica e che si noti, ma sì! Si è fatta un po’ di quelle schifezze, niente di esagerato, ma se la conosci da tanto lo noti. - annuisco inarcando le sopracciglia ed abbassando gli angoli della bocca impressionato.
- Che tipo... - dico ad alta voce meravigliato mentre arriviamo nello stage dove stasera suoneremo, è pieno di gente, nostri collaboratori ben conosciuti, che lavorano sodo montando il palco, luci, attrezzature varie. I nostri strumenti sono già qua e pronti per essere usati. I tecnici del suono vengono richiamati da Tobin che li avverte che ci siamo, così ognuno va alla propria postazione e recupera i propri mezzi, io imbraccio una delle mie chitarre elettriche e lui recupera il microfono che inizia a far girare intorno alla mano fino a che non gli cadrà rompendolo come di consueto.
- Non era tipa da rifarsi, anche se di poco ma l’ha fatto. Sta passando la crisi di mezza età, suppongo. Forse marca il territorio con te per questo, perché non si sente più giovane e bella come una volta ed ha paura che sia tu a lasciarla e non perché sei fatto o cosa... sai, insomma, quelle cose lì! - spiego le mie idee a ruota libera, visto che lui vuole che condivida. Lui ascolta attento, per poco non gli cade il microfono.
- Penso che sia una cosa così. Comunque dovremo stare attenti, è appiccicosa... ma solo quando abbiamo gente intorno. Altrimenti se siamo io e lei soli è normalissima. - mi spiega stranito. Il fatto che Jacoby noti qualcosa su qualcuno che non sia io è incredibile, probabilmente è cambiata molto e non solo di un po’.
- Comunque sono solo un paio di date, non si farà tutti i tour con noi... - dico io cercando il lato positivo. Jacoby ride forte e mi spinge mentre ci uniamo agli altri al centro del palco facendo attenzione ai cavi e agli scotch.
Come da me preventivato, finché ci sono i nostri momenti va tutto bene. E con nostri momenti si intende quando siamo io e lui oppure noi ed i ragazzi. Quando però ci si riunisce a loro, a lei in particolare, la questione è ben diversa.
Non siamo mai stati così tesi in loro presenza, anche se avremmo dovuto, forse. Però siamo sempre stati incoscientemente tranquilli, devo dire.
Da quando abbiamo capito che Kelly ha qualcosa di strano, non riusciamo ad essere molto spontanei ed appena la rivede prima di salire sul palco e lei lo abbraccia cercando la limonata dura davanti a tutti, lui torna ad irrigidirsi per bene.
Impreco fra me e me. Anche a me non piace questa stupida sceneggiata, ma cosa ci dovrei fare? Stiamo per andare in scena, cazzo.
Jacoby è troppo spontaneo ed emotivo.
Capito che lei ha qualcosa che non va non riesce a viversela serenamente come prima.
Accetta il bacio, non che abbia scelta, e poi finalmente quando lei se ne va alla sua postazione con le altre, noi band ci riuniamo come di consueto nell’abbraccio di incitamento prima di entrare in scena.
Io e lui siamo sempre abbracciati vicini, così il mio braccio intorno al suo collo e la mia mano sulla sua spalla stringono in modo particolare, lui lo sente e mi lancia uno sguardo fugace di gratitudine ricambiando la sua presa intorno al mio collo, quasi soffocandomi.
Poi come sempre strilla il nostro stupido motto - Viva la Cucaracha - e tutti carichi a mille alziamo le braccia in alto contemporaneamente gridando in risposta insieme a lui.
Ci sciogliamo e lo trattengo per il braccio, la mano sul gomito mentre gli altri entrano prima di noi dall’altra parte rispetto a dove sono le ospiti speciali.
- Cancella tutto, adesso c’è solo la musica, ok? - gli dico al volo e piano. Lui si ferma, sospira profondamente, annuisce, chiude gli occhi e poi quando li riapre mi fa l’occhiolino e parte in scena, io prendo la chitarra e lo seguo a ruota imbracciandola.
Una volta sul palco il boato del pubblico e le luci che esplodono insieme alla nostra musica, fanno il resto.
Andrà tutto bene ancora una volta. Almeno finché saremo qua sopra.
Anche nel dopo concerto continuiamo a notare la stessa cosa. Più c’è gente e più lei è appiccicosa e fa foto e cose così. E baci, e abbracci, e mani, e carezze. Sembrano la coppia perfetta a guardarli, ma a parte che non lo sono, ma non ha mia fatto così!
Sembra proprio impazzita!
Più la serata va avanti e più la guardo sconvolta mentre conto mentalmente i secondi che restano prima che Jacoby la mandi a cagare. Lui è sdolcinato con me, ma non certo in pubblico. Non è un tipo da scenate del genere. Ogni tanto magari, ma è abituato a tenersi certe cose per sé visto che le vorrebbe fare e non può. Insomma. Va bene tutto, ma qua c’è davvero qualcosa che non va.
- Jess, tesoro... - dico poi piano piano fissando sempre più perplesso Kelly seduta su un esasperato Jacoby, mentre cerca di avere una conversazione normale con altra gente.
- Mmm? - mi fa lei con lo stesso tono perplesso, allora la guardo e vedo che fissa quei due a sua volta.
- Ma cos’ha Kelly? - Jessica così mi guarda shoccata e scuote la testa.
- Crisi di mezz’età? Si è tirata e gonfiata un pochino la faccia e da quando l’ha fatto è diventata così esibizionista con Jacoby... la stavo guardando anche io, penso che sia la tipica crisi di mezz’età. - suggerisce lei poco sicura.
Anche io avevo pensato la stessa cosa, ma non sembriamo convinti.
- Sta dando spettacolo, non è da lei... - rincaro.
- No, infatti. Sono shoccata quanto te!
- Ma non ti ha detto nulla? Magari pensa che lui la tradisca di nuovo? - chiedo continuando le indagini, se non sa lei nulla, nessuno può.
- No, cioè... abbiamo parlato un po’ del motivo per cui si è rifatta. Ha paura di invecchiare. Insomma è evidente, fai quelle cose solo per quel motivo. Ma su Jacoby non ha detto mezza parola. Non so... e poi lui ormai mi sembra così a posto e tranquillo, sospettare ora non avrebbe senso. Dopo tutto quello che hanno fatto per tornare insieme... ora è anche spirituale, come si definisce lui. - ridacchiamo insieme e ci stringiamo nelle spalle, poi sospiro preoccupato della bomba atomica su cui Kelly è seduta.
- Jacoby non durerà molto, non è abituato a certe cose. Essere controllato quando era fuori di sé è una cosa, avere una cozza attaccata ora che è a posto è un’altra. Lo conosco...
Jessica concorda, ma ugualmente nessuno di noi sa cosa sta succedendo, se non che effettivamente sta succedendo qualcosa.