*Jerry tiene sempre d'occhio Jacoby, ma è più un angelo custode che veglia di nascosto. Non è che sia giusto farlo così come fa lui, passivamente, ma lui è così che fa. Finchè arriva James Michael, uno dei produttori della band che ha più lavorato con loro. Nelle interviste di quel periodo Jacoby parlava molto di lui e ci sono molti video con lui o fatti da lui, come se fosse stato un membro quasi attivo della band. Jacoby ha parlato molto bene di lui dicendo che spesso i testi li facevano insieme e lui riusciva a capire cosa voleva dire e ad incanalare. Poi però ad un certo punto James è sparito e non si è più detto nulla. Così io ho deciso di inserirlo attivamente manovrando la cosa a mio piacimento. Non so se le cose sono andate così come ho fatto, ovviamente è la mia immaginazione. Buona lettura. Baci Akane*
54. GIOCO PERICOLOSO
"Ho un biglietto di sola andata con un treno diretto all’inferno
Senza niente da perdere e da guadagnare
Nessuno mi aveva insegnato a vivere
Mi sento come se fossi perduto
Come se fossi introvabile
Sono impazzito e sto girando intorno"
A volte divento paranoico e mi odio per questo, ma quando lo vedo troppo allegro mi chiedo se sia lui o se sia qualche pillola.
Così mi dico di non farlo, ma va a finire che gli scavo nelle tasche per cercare e con sollievo vedo che non ha nulla. Questo non significa che non l’abbia presa comunque, però almeno non gira con una scorta.
Mi alzo silenzioso dal letto e assicurandomi che continui a dormire, guardo nelle tasche.
Prima era su di giri, ha voluto fare l’attivo ed ogni tanto lo lascio fare, però non so mai come interpretarlo.
Sto diventando apprensivo ed ansioso, non lo sono mai stato. Sono sempre riuscito a vivere tutto in modo sciolto tipo ‘ehi se vuole questo che faccia!’.
Per questo non mi consideravo un suo vero amante, perché in realtà è un impegno anche quello e non voglio investirmi di tale responsabilità.
Lui deve poter fare quello che vuole e comunque lo fa, se io sono il suo amante mi devo sentire ferito dagli atteggiamenti sbagliati. Quando litighiamo va con altre, dopotutto. E poi ha Kelly... mi dico che non voglio impegnarmi con uno con così tanti problemi, ma poi lo vedo e so quanto bisogno ha di tutto e se lo abbandonassi quanto male starebbe?
Così quando durante le vacanze mi cerca io mollo tutto e vado da lui, ci incontriamo nel nostro motel e stiamo insieme. Ho sempre paura che se gli dicessi di no, uscirebbe matto.
Le sue tasche sono vuote e sospiro, poi però mi insulto sentendomi un verme.
Stando con Kelly vuoi che non si faccia? Sta male con lei, dopotutto. Il fatto che lo controlli non significa che lui non trovi il modo di farsi o di bere...
Il fatto che con me stia bene non è indicativo, perché lui l’ha sempre detto che con me non ha bisogno di nulla. Però il suo problema è quando si allontana da me ed io non ci posso essere sempre.
Vado in bagno, faccio quello che devo fare, mi rinfresco e poi torno in camera, mi fermo a guardarlo mentre dorme nudo sotto le coperte che scendono lungo il suo torace pieno di tatuaggi.
Si maschera di continuo, il trucco, i capelli, i tatuaggi. Non sono dimostrazioni di sé, sono un modo per tenere lontani gli altri dal suo vero animo, un animo che mostra solo a me.
Abbandonato sul cuscino, nel sonno cerca sul mio posto e trova il vuoto, così inizia ad agitarsi come se avesse un brutto sogno. Prima che inizi ad agitarsi mi stendo, gli prendo la mano e gliela bacio. Si rilassa subito e sempre dormendo mi cerca e si arrampica sulla mia spalla.
Lo tengo su di me e mi chiedo quanto può andare avanti una persona stando bene solo con un altro e non da solo.
La sessione creativa si riapre di nuovo alla Paramour Mansion, ma arriva un nuovo produttore nelle nostre vite: James Michael.
È più vecchio di 11 anni se non sbaglio, ha una certa esperienza nel settore ed è uno di quegli artisti a 360 gradi, in grado di lavorare bene tanto sulle musiche che sui testi.
È lui che ci affianca nel processo di creazione, questa volta. In realtà non c’è solo lui, c’è anche un altro produttore, Jay, però Jay viene solo in certi momenti, James praticamente vive con noi. Essendo produttore ha anche altri impegni per cui capita che vada via molto più spesso di noi, ma in generale in questi due mesi lui sta qua parecchio.
L’impatto con Jacoby è stato positivo, lui è lunatico, può adorare qualcuno od odiarlo senza motivo, spesso rompiamo dei rapporti professionali per questo motivo. Perché lui litiga.
Beh, l’abbiamo visto con Dave...
Tony entra a tutti gli effetti nella band come nuovo batterista, però è più un esecutore che un compositore per ora. Non ha mai composto ed essendo nuovo non se la sente di intromettersi troppo, sebbene stia con noi e faccia sempre tutto quel che va fatto.
È più James ad aiutare attivamente nella composizione. Ci aiuta molto anche a trovare la chiave giusta per questo album, volendo sempre fare qualcosa di diverso, bisogna muoversi nella giusta direzione, cambiare, ma non snaturarci. Deve essere una sorta di normale evoluzione e per questo album scegliamo un suono più glam metal ed hard rock, ma non rinunceremo alle ballate o a qualcosa di più soft.
Parliamo un po’ dei temi che affronteremo, parliamo di diverse cose, poi il processo creativo comincia.
Inizialmente non ci ho fatto caso, ma lo noto dopo poco.
James non è qua solo per seguirci nel processo di creazione del nuovo album, è qua per controllare Jacoby.
Gli si attacca in modo particolare e sebbene inizialmente potevo pensare che fosse solo perché se entri nelle sue grazie poi il lavoro in generale migliora, poi ho capito che è una cosa che fa di proposito ed in effetti c’entra col lavoro, ma non per poter fare meglio il suo, per far sì che Jacoby faccia bene il proprio.
Dopo tutte le cadute di Jacoby, hanno deciso di tutelarsi e mettergli addosso un baby sitter che provi ad impedirgli di fare cagate e distruggersi per l’ennesima volta.
Probabilmente il litigio con Dave ha preoccupato molto di più l’etichetta e vuole tutelarsi evitando che distrugga l’intero gruppo perché non vuole riabilitarsi in modo serio.
Non so bene come prendere la notizia, sto attento e li studio, Jacoby va a prepararsi da mangiare, James lo segue e con quella di fare un video scherzoso lo riprende e sta lì con lui e lo controlla. Jacoby vuole fare qualcosa per conto suo, James lo segue con un’altra scusa divertentissima.
Jacoby si isola per scrivere qualcosa di complicato, James si siede lì e lo aiuta. Comincia ad aiutarlo coi versi e ad aiutarlo a buttare giù le idee in modo più chiaro.
È da James che viene l’idea di scrivere dei testi che riguardino le sue numerose ricadute, sui motivi per cui lui tornava a farsi dopo che decideva di smettere e cose del genere.
Come se gli facesse fare terapia scrivendo.
Non so come sentirmi, perché penso che obiettivamente gli faccia bene. Se Jacoby non vuole curarsi, allora bisogna curarlo in modo che lui non se ne accorga, però lo conosco e so che se viene a sapere o capisce che l’interesse di James non è spassionato ma ha un doppio fine e quel fine è curarlo e riabilitarlo di nascosto, quello fa una strage.
È un arma pericolosa.
All’ennesimo gioco che tira su per evitare che Jacoby vada a fare chissà cosa da solo dopo una sessione intera bella consistente di lavoro, decido di avvertirlo.
Ha tirato su un festino di mezzanotte davvero bello, ha fatto venire qualcuno dei nostri amici fidati, niente donne a distrarci, qualcuno che lavora all’interno dell’etichetta con cui siamo diventati amici ed andiamo d’accordo. Era tutto a base di musica, bibite analcoliche e cibo spazzatura che però ogni tanto fa bene, se non altro a dare più il senso della festa.
So che il suo intento era dimostrargli che ci si può divertire anche senza sballarsi e penso che abbia funzionato da come ad un certo punto Jacoby mi ballava davanti torturandomi mentre si toccava il pacco e si leccava le dita con quei maledetti occhiali da vista (di vetro perché non hanno gradazioni). Non mi ha toccato o provocato perché non eravamo solo noi.
Mi piace che riesca ad avere questo controllo. Non rinuncia a mettermi al centro dei suoi divertimenti e piaceri, mi provoca molto bene, eppure non mi tocca e quindi non fa scenate sconvenienti, come voglio che faccia insomma. Sono fiero di lui.
E vederlo che si diverte, ride, suda, canta e balla è davvero bello. Abbiamo fatto anche dei giochi imbecilli dove ha dato il meglio di sé. Vederlo che si diverte da sobrio è bellissimo e sono davvero sinceramente contento per lui.
Però poi mentre Jacoby si scatena in una gara di karaoke a cui, grazie al cazzo, vince, con la scusa di andare a prendere qualcosa da mangiare in casa, accompagno James.
Una volta dentro non mi lascio perdere l’occasione, sebbene io detesti sinceramente intromettermi nelle faccende. Però per Jacoby lo faccio.
- È pericoloso quello che stai facendo. - Lui alza la testa sorpreso ridendo.
- Scatenare la bestia? - Dice riferendosi al fatto che Jacoby sta dando il meglio di sé.
Io faccio un mezzo sorriso strano.
- Non hai mai visto la vera bestia. Stai attento che se si accorge cosa stai facendo la vedrai e allora non ti piacerà. - Silenzio. Ha capito che sono serio anche perché di solito non mi metto mai a scherzare se non sono provocato da Jacoby. Si fa serio e decide in un attimo che è il caso di calare la maschera e spiegare una cosa che ho già capito da solo.
Inizialmente ero anche geloso, pensavo che a James piacesse Jacoby e stesse cercando di conquistarlo. Poi ho capito.
- Lo faccio per lui. Non si curerà mai da solo, ma ne ha bisogno, così lo faccio senza che se ne accorga. Sono tutte cose che gli fanno bene... - Annuisco.
- Lo so, non gli stai facendo del male, anzi. Ma non lo fai in modo disinteressato come potrei fare io. Lo fai perché non vuoi che mandi a puttane il gruppo e quindi tu perda un prezioso bancomat! - Il paragone calza. Fin tanto che Jacoby farà musica e concerti, farà sempre guadagnare ai suoi produttori. Se non dovesse più farcela sarà la fine per loro. È Jacoby il motore di tutto.
- E allora qual è il problema? Non importa il motivo, importa che lo aiuti e gli fa bene questo! Lo seguo, controllo che non si faccia di nascosto, gli faccio fare terapia coi testi, gli dimostro che ci si può divertire anche senza stordirsi come idioti... e poi non è un peccato che uno col suo talento smetta di fare musica perché nessuno può più lavorare con lui o perché è troppo fatto e finisce in overdose? - Il sangue mi sale al cervello per un momento, è un istante dove sento il bisogno di colpirlo, mi era capitato con Dave. Stringo i pugni, ma mantengo la mia espressione gelida.
- Non è un tossico, lui si fa per tenere a bada altri problemi, ma riesce a tenere sotto controllo le cose. Il suo problema non sono le pillole o l’alcool, anche se sembra. - Lui non capisce cosa intendo.
- Cosa dici? E quale problema sarebbe? - Scuoto la testa e alzo le mani.
- Lascia perdere, il punto è un altro. Tu non lo conosci bene come lo conosco io, non sai praticamente niente di lui, credimi. Stai facendo una cosa buona per lui, anche se non per scopi nobili. Ma lo capisco, fai i tuoi interessi, è normale. Ma sappi, io ti avverto e non mi intrometterò più. Che se lui dovesse capire cosa stai facendo, che gli fai da baby sitter per curarlo a sua insaputa, solo per fargli fare più dischi e concerti possibili, lui è capace di ucciderti. Credimi che non vuoi vedere quella bestia che tiene a stento a bada ed io non so se sarò ancora in grado di placarlo. - Con questo prendo una ciotola di patatine ed esco.
Può essere un successo od un disastro, in ogni caso è meglio che resti sempre nei paraggi.
Quando torno fuori, Jacoby mi si attacca e per poco non mi fa cadere tutto. Mi prende la ciotola, la mette giù e decide che è ora di gareggiare con me a karaoke.
- Ma non hai le palle piene di cantare? - Lui alza le spalle.
- Che c’entra, ora canto le canzoni degli altri... e poi è divertente sentirvi! - Aggrotto la fronte senza capire, ma in un istante mi ritrovo con il microfono in mano a cantare qualcosa con una certa decenza. Io non sono egocentrico ed accentratore come lui, odio quando mi fissano se faccio qualcosa con la mia voce, mi sento più a mio agio con la chitarra.
- Posso avere la chitarra? - Chiedo mentre la canzone inizia.
- NO! - Strilla al suo microfono assordando tutti.
- Ma con la chitarra canto meglio... - Mi lamento.
- HO DETTO NO! CANTA! - E così comincio senza scelta. Ho scelto una canzone che conosco piuttosto bene e che non richiede grosse doti vocali, però me la cavo abbastanza bene anche se in certi punti vado fuori e lui ride come uno scemo. Il problema si presenta quando lo guardo che fa un pompino al microfono e si è rimesso i famosi occhiali, solo quando deve provocarmi! Continua a leccare il microfono fino a che qualcuno dice che quell’affare non lo toccherà più nessuno e così rido e non riesco più a finire la canzone.
Jacoby è convinto di aver vinto la competizione, ma ci mettiamo tutti insieme per vendicarci e così mentre lui fa la sua canzone, che tanto quello stronzo può scegliere la canzone che vuole, la fa sempre bene, gli altri cominciano a fargli qualsiasi dispetto possibile, mentre io mi limito a stargli davanti e a fissarlo dritto negli occhi con aria di sfida. Non sarebbe certo da me fare sceneggiate, ma c’è gente che gli lecca qualunque cosa, uno gli tira le mutande da dietro e mentre canta fa un urlo accompagnato da un insulto pesante. In generale non va male fino alla fine, quando mi limito a fargli il dito medio. E poi a succhiarlo.
No, non sono bravo in queste cose, ma imparo abbastanza bene.
Jacoby prende proprio una bella stecca ed alla fine si butta a terra con gli altri che gli si buttano sopra.
Io rido, mentre dal grumo di corpi emerge il suo braccio tatuato col suo dito medio rivolto a me. È una bella serata ed una bella festa, gli fa di certo bene staccare e capire che ci si può divertire senza farsi di qualcosa.
Però mi auguro davvero che James sappia cosa fa. Lui pensa di aver già gestito quelli come lui, ma Jacoby è diverso. È molto, molto diverso.