*Arriva il compleanno di Jerry e sono ancora in piena fase creativa, così decidono di fare una festa invitando famiglie ed amici. Per Jacoby non sarà facile e Jerry farà di tutto per far andare bene le cose, ma a volte c'è da stupirsi. Dopotutto sono più in equilibrio di quel che pensavano, ma è anche vero che la prospettiva è di tornare a stare soli ed isolati per dell'altro tempo, dopo quella serata, perciò è sicuramente diverso. Buona lettura. Baci Akane* 

59. UNO STRANO COMPLEANNO

jacoby jerry

"Sogno americano
Oh, che modello di ruolo
Buttandosi, facendo scena
Come se non ci fosse un domani
La puttana di Hollywood
Trapassata nel pavimento"

HOLLYWOOD WHORE

Solo quando arrivano Kelly e i piccoli capisco da cosa derivasse il suo umore nero. Da loro. 
E si odiava perché proprio il giorno del mio compleanno lui era così girato male e si sforzava di essere felice come doveva, ma non ci riusciva e stava ancora peggio. 
E poi nel mio compleanno devo vedere Kelly? 
Sorrido e gli spettino i capelli quando lo sento brontolare per il suo arrivo, gli scocco un bacio sulla guancia e gli dico: 
- Hai un cuore così grande che non sai nemmeno gestirlo! - Da qui non capisce cosa intendo, ma brontola ancora allora aggiungo: - Il mio regalo più bello è che tu oggi sei qua con me e non sei ubriaco o strafatto. - Così sembra rilassarsi e quasi l’umore gli cambia diametralmente. Quasi... 

Con tutta la gente non è facile, ma James sembrava convinto. Sai quando inviti gli amici è una cosa, quando inviti le famiglie è diverso. 
Jessica è la sua rivale, Kelly è un elemento strano nella sua vita, non so bene cosa pensava dovesse fare. Farlo sentire amato quando finiva la sua vita da rock star? Diciamo che non sta andando esattamente come pensava. 
Per fortuna Amelia e i suoi figli sono amici e giocano insieme, si perdono insieme, anche con la figlia di Tobin. 
La festa è diversa da quella dell’altra sera, ma ci sono anche amici ed apriamo la casa ad alcuni privilegiati. In poco la musica irrompe insieme a cibo e bevande, tutte cose estremamente sane e buone. 
Rivedere Jessica e Kelly con Jacoby mi fa sempre uno strano effetto, ma diciamo che riesco a compartizzare, cosa che Jacoby fatica, per cui gli sono sempre molto dietro e quando lo vedo che si tende e comincia a maltrattare Kelly, lo chiamo con qualche scusa. 
Per lui vederci tutti insieme è atroce, da una parte c’è Jessica che mi abbraccia e bacia di continuo, dall’altro lui ha Kelly a cui sa dovrebbe dare delle attenzioni, da un altro ha i figli. 
I figli. 
C’è un certo momento in cui comincia a litigare e rispondere male a tutti, lo vedo che è in una fase pericolosa, tipo esplosione atomica. 
Così onestamente non so se faccio bene, ma arrivo e gli metto la mano intorno al collo, faccio una smorfia e lo giro verso uno che ha la macchina fotografica e fa foto. 
Jacoby vedendo che sono io che lo abbraccio davanti a tutti si ferma di botto e si rilassa facendo la stessa smorfia. La foto viene bene. Dopo annuncio a tutti che io e lui abbiamo un impegno serio e lo trascino via. Kelly e Jessica ci guardano perplesse, ma quando vedono che lo porto nella sezione bambini, sorridono e si rilassano. 
È un disastro e sto peggiorando le cose? 
Lo vedremo a breve. 
Quando vede che lo porto a giocare coi bambini, lui si tende di nuovo e fa per tornare indietro, pianta anche i piedi in effetti. 
Ma io gli carezzo la schiena e gli indico con la testa di venire, così lo fa seppure spaventato e riluttante.
Finalmente mi faccio un’idea di come si comporta con loro. 
Si vede che ha una sorta di fobia, non so bene come posso aiutarlo, ma se scappa da loro è peggio. 
Così ci mettiamo a giocare, io sono abituato perché gioco tanto con Amelia, ogni tanto anche Jacoby riesce a giocare bene coi suoi. Voglio fargli capire che non li sporca e non li contamina, che non deve averne paura. 
Da un primo approccio capisco che è proprio sacro terrore, ne ho sentito parlare, ma non l’avevo mai visto. 
Il terrore dei figli, capita se non si instaura un legame nei primi tempi. Poi i fantasmi di Jacoby non sono pochi. Dopo che mi ci metto io, però, sembra sciogliersi e così abbiamo la geniale idea di giocare a Un Due Tre Stella. 
Il divertimento di questo gioco è che dopo che chi sta ‘sotto’ conta uno due tre stella e si gira, quelli dietro devono stare fermi, e se si fermano in modi strani è più divertente. 
Jacoby dà finalmente il meglio di sé tanto che ad un certo punto faccio l’errore di guardarlo e senza che mia figlia me lo comunichi, sono fuori perché scoppio a ridere. 
Jacoby vedendo che io mi diverto, si rilassa ulteriormente e nel farlo si diverte anche lui. Divertendosi dà il via alla vera festa. 
Dopo questo si gioca a nascondino, i posti per nascondersi che si inventa sono demenziali e viene sempre beccato. 
Dopo di questo c’è il famoso karaoke  e per non farci mancare niente anche la gara di ballo. Lui è sensuale come un camionista, però mi usa come palo e non mi faccio problemi ad assecondarlo come se fossi il solito passivo che subisce. 
Tutti ridono e si divertono e lui vede che possiamo stare bene insieme anche in mezzo agli altri. Questo con non poco mio sforzo, perché non è da me e non sono abituato e mi sento anche male a fare queste cose davanti a tutta questa gente, a meno che non mi metti una chitarra fra le mani. 
Ma a lui piace, Kelly e Jessica ridono quando Jacoby si china davanti a me strofinando il sedere davanti al mio bacino, così ad un certo punto sentendo che reagisco troppo bene, prendo Kelly e la metto al mio posto. 
A questo punto ci dà dentro ancora di più, ma non perché sia lei, perché sa che mi ingelosisco. 
Quel che conta è che si diverta e sto bene, il resto ormai non conta più. 

La nota più stonata è quando si appartano a farlo, non so bene dove vada, ma un po’ lo immaginavo perché lui è Jacoby ed è arrapato e se non si fa sua moglie tutte le volte che la vede poi lei si insospettisce. È il suo ruolo. Dovrebbe cercare di uscire dai suoi modelli per stare meglio, ma che l’avrebbe fatto l’avevo messo in conto. 
Solo non avevo considerato che potesse farlo in camera nostra. 
Quando li vedo uscire da lì, lo sguardo che gli lancio è a dir poco paralizzante, ma lui mi fa l’occhiolino e senza farsi vedere da sua moglie, mi dà uno schiaffo al sedere. Io non faccio niente, mi limito a squadrarlo. 
Vedrai vedrai dopo, caro. Te la sei cercata, pezzo di stronzo. Vedrai! 

Ad un certo punto c’è la consegna dei regali, tutti mi hanno fatto un pensiero e così c’è il giro più imbarazzante, odio essere al centro dell’attenzione. 
Mi arrivano regali di tutti i tipi, più o meno classici, poi mi giunge in mano un pacchetto, erano tutti radunati insieme per cui non so di chi sono. Mentre lo scarto chiedo di chi è, al silenzio alzo gli occhi mentre continuo a scartare alla ricerca del proprietario e proprio mentre l’interno della scatola si mostra nelle mie mani, la vociona orgogliosa di Jacoby si ode sopra le altre. 
- Quello è mio! - E un attacco di tosse mi colpisce vedendo di cosa si tratta: manette di pelo rosa apposta per non far male. Più che altro apposta per il sesso! 
Una risata fragorosa si leva da parte di tutti, vorrei ucciderlo perché onestamente ora sono obbligato a dirlo: 
- Tesoro, abbiamo un suggerimento... - Dico rivolto a Jessica. Lui assottiglia lo sguardo, lo vedo, così mentre lei ride dicendo che non vede l’ora maliziosa, io mi rivolgo a Jacoby: - Se non avessi te che ci indichi la via per spezzare la monotonia, non so come farei! - Che poi un regalo così è proprio da lui e non mi stupisce. Lui ride:
- Lo so che se non ci fossi io tu saresti depresso! - Ribatte alzandosi con me, gli do uno schiaffo amichevole sulla nuca e poi lo bacio per ringraziarlo del regalo. Jacoby si prende abilmente anche l’abbraccio e quando lo fa appiccica la bocca sul mio orecchio mormorando facendomi rabbrividire: - Se lo usi con lei ti ammazzo! - 
- Guarda che sei tu quello che deve essere punito e sai bene perché! - Riesco a rispondere svelto mentre mi separo. L’aver flirtato così davanti a tutti, mogli comprese, ci eccita entrambi e ci piace, i suoi occhi brillano e si anima. Sono contento che riusciamo a farla funzionare anche così, davanti a tutti. Davvero molto felice. 
Lo scambio di sguardi è parecchio eloquente, gli do un altro schiaffo, poi torniamo ai nostri posti.
Alla fine arriva il regalo di Jessica, che è molto bello: è una medaglietta da mettere al collo in oro bianco, è la J perché è l’iniziale di entrambi i nostri nomi. Piace a tutti ed è un tipico regalo da moglie. La bacio sulla bocca e fino all’ultimo ho sentito gli occhi di Jacoby penetrarmi, o forse li immaginavo, ma quando mi separo lo cerco inevitabilmente e lo vedo fugacemente che mi fissa storto. Non ha niente da rimbeccarmi, non è stato carino scopare con sua moglie nel nostro letto. 
Proprio dopo arriva la torta con il 34 in candeline che colano cera su quel che dovremmo mangiare. 
La mettono davanti a me e da una parte c’è Jessica con Amelia, dall’altra non so cosa ci faccia Jacoby. Questo risulta un pochino imbarazzante, però con una faccia da poker tipica mia non esprimo nulla se non stupore ed una finta commozione. In realtà non mi importa molto del mio compleanno. 
- Per prima cosa esprimi il desiderio. - dicono un po’ tutti in coro, così mi fermo e so che Jacoby da vicino mi fissa, come tutti gli altri in realtà. L’imbarazzo è parecchio, ma mi concentro e penso a questo desiderio. 
Che Jacoby non si uccida mai e che ce la faccia a rimettersi in piedi. So che è un desiderio assurdo, però per me è quello che più di tutti conta. 
Dopo soffio, e soffio, e soffio. Perché le candeline non si spengono, così alla fine si decidono a darmi tregua e stanno spente. 
Il taglio della torta, la consegna a tutti e poi Jacoby prende il piatto con la mia fetta e me lo passa, io sto per prenderlo senza farci caso e da che ce l’ho in mano a che ce l’ho in faccia. La risata di Jacoby mi accompagna in giro per la casa ed in men che non si dica, mentre gli altri sembrano divertirsi molto, io lo sto inseguendo con un’altra fetta direttamente nella mia mano. Lo becco tagliandogli la strada, gliela spalmo per bene e finiamo ridendo. 
- Te la sei cercata! - Ed è un doppio senso che lui sa bene. 
- Tu no invece, eh? - Così lo guardo torvo senza capire, ma gli altri si stanno divertendo con noi e non possiamo approfondire questo breve dialogo, ma il suo viso tutto sporco come il mio ride ed è luminoso come i suoi occhi azzurri che spiccano nel bianco della panna. Scuoto la testa e gli circondo il collo col braccio in direzione della foto che ci scattano. 
Sono felice perché non è una forzatura, non è una delle sue follie dovute dalle circostanze e dal fatto che gli altri si aspettano che lui faccia così. 
È una follia spontanea perché è felice di stare qua con me a festeggiare, nonostante tutta la gente, le famiglie e persone che non devono sospettare e che di solito lo innervosiscono. Ha superato quella fase ed è riuscito a divertirsi con me lo stesso. Sono molto felice di questo, chissà, forse il desiderio sarà soddisfatto. 

In bagno non ha tempo di chiudere la porta a chiave che lo spingo di schiena e inizio a leccargli la guancia, scendo sul mento e glielo succhio assaggiando finalmente la mia maledetta torta. 
- Mmm... - Mugolo di piacere perché il gusto è comunque parecchio buono. 
Lui sorride con una faccia estremamente beata. 
- Ti piace la torta? - Chiede rilassato mentre gira la testa dandomi l’altra guancia sporca di panna e creme varie. 
- Soprattutto il piatto da cui la mangio... - Rispondo succhiandogli la punta del naso e poi in mezzo agli occhi. Lui continua sorridendo, gli occhi chiusi che si lascia completamente fare e allora la mia lingua va giù sulla sua bocca dove in realtà non ce n’è molta, ma è comunque la parte migliore lo stesso. 
Uniamo le nostre bocche e intrecciamo le lingue, giochiamo insieme fino a che scivola fuori e tocca a lui assaggiare la torta. 
- In effetti è buona... - Concorda poi leccandomi bene la guancia e succhiando il mento. 
La sua lingua poi scende anche dove sono perfettamente pulito, per esempio sotto i vestiti. 
Mi alza la maglia e succhia il mio capezzolo come se fosse sporco di torta. 
- Jacoby... - Cerco di ricordargli che non è il momento, ma non è facile perché sono io a spingerlo giù in ginocchio. - Non abbiamo tempo per questo... - E poi lui apre i pantaloni ed io gli attiro contro il mio inguine la sua testa. Lui ride malizioso. 
- Mi pare che il tuo corpo invece il tempo lo trovi... - la sua bocca si sta chiudendo sulla mia erezione quando da fuori bussano. 
- Tutto bene? Vi state scartavetrando le facce? - La voce di mia moglie mi fa venire un colpo e lo spingo brutalmente facendolo rovinare a terra di schiena, come un insetto col guscio. 
- Fanculo, dopo me la paghi anche per questo! - Brontola facendomi il dito mentre si alza. Io vado di corsa al lavandino e mi lavo. 
- Guarda che sono io a dovermi vendicare! Hai trombato con Kelly nel nostro letto, bastardo che non sei altro! - Lui ridendo mi ruba il rubinetto lavandosi a sua volta. 
- L'ho fatto perché sapevo il regalo che ti avevo fatto... - E così rido anche io. 
- E certo che lo sapevi, l’hai fatto tu! - 
- Vedrai se non sarai felice di vendicarti! - Ed in effetti lo sono già.