*Abbiamo lasciato Jerry a parlare con Kelly, mentre Jacoby era da solo coi figli in un primo tentativo di riappacificazione così come l'ho immaginato io in un contesto ospedalizzato (anche se poi dubito la convalescenza l'abbia fatta in ospedale davvero). Jerry e Kelly si parlano, amante e moglie. I due sono sempre andati sufficientemente d'accordo, lei non sa nulla, non ha mai sospettato di loro perciò vede Jerry come un prezioso consigliere, uno con una visione ampia e affidabile. Non ha idea di come stanno realmente le cose. Poi ne parla con Jacoby. Parla si fa per dire visto che Jacoby può solo scrivere. Buona lettura. Baci Akane* 


83. L’ATTESA CHE POTREBBE VALERE TUTTO E NIENTE

jacoby jerry

"Camminando attraverso le fiamme
Affronterò tutto e risorgerò
Non smetterò mai finchè non morirò
Gli angeli continuano a cadere dal cielo
Prenderò le tue ali spezzate ed imparerò a volare
Affronterò tutto e risorgerò
Il dolore, il dolore è una benedizione travestita"

FACE EVERYTHING AND RISE

 

Io non vorrei, ma alla fine trovo un’occasione in questa situazione di merda. 
- Vorrei lasciare ancora un po’ di tempo a loro da soli, ci vorrà tempo, ma se non iniziano da qualche parte... - Dice lei intendendo i tre uomini in camera. Annuisco e mi siedo con lei che risponde al resto, un po’ dubbiosa e abbattuta. - Lo so, me lo sono detto anche io. Ma vedo tante cose diverse in lui che mi fanno sperare. Io l’amavo davvero, forse si può tornare a quando andava tutto bene, quando ci si amava e volevamo una famiglia ed essere felici insieme. - Riderei, ma mi trattengo. Come sono bravo a mascherare. 
Se sapesse che non sono mai stati questo. Non è giusto quello che le fa Jacoby, che cerchi di fare il padre per i suoi figli è giusto, ma che illuda Kelly così non lo è per niente. 
- La tentazione di ricostruire quello che c’era è alta, ma spesso le cose che erano non sono più. Quando le cose cambiano, le persone... beh, lo sai anche tu... si va solo avanti, non indietro. Potrebbe essere un nuovo futuro, diverso, bello... ma non com’era prima. Jacoby si sta apprestando a diventare un uomo che non abbiamo nemmeno mai conosciuto. - O per lo meno lo spero. 
Kelly si stringe in una spalla in un gesto femminile e carico di sconsolata speranza. 
- Lo so, però non puoi semplicemente smettere di sperare. Se non ci provassi proprio ora che si sta rimettendo in piedi davvero, non me lo perdonerei mai. Io l’ho amato davvero tanto. E poi ha ragione, i nostri figli meritano tutti i tentativi di questo mondo. Meritano una famiglia o quello che più si può avvicinare. Non voglio che crescendo si distruggano come ha fatto suo padre perché non l’hanno mai perdonato e perché io non sono stata capace di dar loro la pace che meritavano. - I discorsi vanno a ruota libera e mi avvelenano. Sono di troppo, sono la spina nel cuore di questa famiglia. Sono quello che non deve esserci. Non è colpa mia se io e Jacoby ci amiamo, ma nemmeno loro. Soprattutto dei bambini. 
Capisco parlando con Kelly e guardandola che lei non lo ama più, ama il ricordo di quando l’amava. È una cosa ben diversa. E a questo ti arrendi ancor più difficilmente. Del resto lui non l’ha mai amata e se una persona ama ma non viene mai ricambiata sul serio non solo prima o poi se ne accorge e ne risente, ma alla fine smette anche lei. Io penso che con Kelly ormai sia irrimediabilmente finita. Forse potranno trascinarsi e strapparsi ancora qualche anno, illudersi, provarci in tanti modi, anche tramite il sesso che fra loro ha sempre funzionato bene... beh, da sobri li devo vedere... comunque perché no... ma la vedo proprio una forzatura, ed ogni forzatura prima o poi finisce. 
Non so quanto questo mi aiuti a sentirmi meglio o cosa, però quando torniamo in camera Jagger sta facendo sentire al padre qualche nuovo rap e lui ascolta. Makaile è lì ma non partecipa attivamente. Sarà difficile con lui, davvero molto difficile. Jacoby dovrà dare il massimo con lui. 
Poco dopo me ne vado, lui mi guarda contrariato, io scuoto la testa e gli indico che gli scrivo dopo e che va tutto bene. 
Non voglio rovinare l’atmosfera, anche se non mi pare che Kelly sia in grado di essere la moglie che vuole. 
Con l’amante di mezzo penso sia anche peggio.
Non che io e Jacoby siamo effettivamente tornati insieme, ma devo ammettere che siamo su una strada migliore della loro. 

‘Perché sei andato?’ Mi scrive dopo quando probabilmente sono andati via. 
‘Ho avuto una strana conversazione con Kelly’ Non risponde subito. 
‘E...?’ Scrive poi, si percepisce il tono seccato e ridacchio.
‘Mi ha detto che vuole riprovarci in nome dei vecchi tempi, quando ti amava. Spera che tu possa tornare a quando si è innamorata di te.’ È così normale, questo.
‘E tu cosa ne pensi?’ Davvero me lo chiede? Sospiro e scuoto la testa mentre do un’occhiata a Jessica che si guarda il film nel suo angolo di divano, io mezzo steso nell’altro, Amelia addosso che dorme andrò fra poco a metterla a letto. 
‘Che il passato non si cambia, ma non torna nemmeno. Le cose cambiano, le persone cambiano. Quel che è stato non si può replicare.’ Criptico e schietto, la mia auto terapia sta andando molto bene. 
‘Non posso rifiutarle questa prova. Esaudirò ogni suo desiderio, i miei figli meritano tutto. Se dovessi tornare indietro pregherei affinché mio padre rinsavisse e facesse questo per mia madre, per avere una vera famiglia normale.’
È prolisso anche con i messaggi, tanto che ad un certo punto gli dico di passare alle mail perché a questo punto ha più senso. 
Così poi riprende il discorso per mail, io metto a dormire Amelia e poi rimango alla scrivania con il computer dove lavoro alle mie cose, fra cui spesso le mie foto sotto chiave. Come tutto il mio account. 
‘So che è meschino da parte mia, ma in realtà non cambia nulla da prima, perché tu sai che io le ho sempre voluto bene, ma mai amata. Ma non posso dirle che non cambierà nulla per me perché non l’ho mai amata.’
‘È lei che vuole vedere se riesce ancora ad amarti, non so se ha mai sentito davvero il tuo amore. Dopo un po’ che non viene ricambiato muore, infatti nel suo caso ho l’impressione che sia irrimediabilmente morto. Non potrà mai essere quello che voleva, che desiderava. Il sogno di una donna è questo, una vita felice accanto alla persona amata. Ma per lei...’ Non finisco e spedisco la mail, poco dopo risponde. Sta diventando veloce a scrivere a pc, so che preferisce a mano, infatti i testi li fa a mano, ma ormai sta diventando pratico anche di computer. Un po’ per forzatura ovviamente. 
‘Non posso negarle nulla, l’ho sempre usata dall’inizio, non voglio ferirla ancora di più, non è giusto. Sono stato un bastardo, le ho rovinato la vita e basta, il minimo è che mi impegni a migliorargliela. Se riesce ad essere ancora felice accanto a me, se riesco a farle credere d’amarla come desidera, penso che sia mio dovere farlo.’ Sta maturando davvero molto. Ogni tanto mi chiedo cosa racconta al suo pastore, non accetterebbe certi discorsi. Sicuramente sta cercando di far fare terapia di coppia ai due, ma sono appena tornati insieme, sono in rodaggio. Per le terapie c’è tempo. 
‘E sessualmente parlando? La cosa più classica che si fa per aggiustare un matrimonio rotto è fare figli, li si cerca di proposito. Se lei te lo chiedesse tu l’accontenteresti nonostante tutto?’ 
Mi guardo bene dallo specificare, però sa cosa intendo. 
‘Lo farei senza esitare. Non sarebbe frutto d’amore, ma l’amerei come la mia vita. Non importa che queste cose non funzionano mai, sono stato immondo con lei. L’ho sposata solo per avere qualcuno a casa che mi amasse quando tornavo, per avere una casa, per avere una devota a me che nutrisse il mio ego, la mia mente malata. Non l’amavo, c’eri già tu. Però l’ho fatto ed il risultato è che l’ho sempre trattata come una pezza.’
Capisco il suo punto di vista, è anche giusto oltre che maturo, però c’è una cosa che non considera.
‘Così le precludi la possibilità di avere una vita vera, con qualcuno che l’ami sul serio come desidera, come merita. Tu le vuoi bene, ti senti responsabile d’averla usata e rovinata, però alla fine... Jacoby, alla fine non l’amerai mai come merita sul serio. E se farai questo splendido teatrino a vita lei non avrà mai quello che dovrebbe avere e tu rischi di scinderti di nuovo fra dovere e volere e sai cosa succede quando lo fai.’ 
‘Impazzisco.’ 
Guardo la sua risposta super breve, sospiro e scuoto la testa. 
‘Ma ci proverai lo stesso e farai tutto quello che devi lo stesso.’
‘Deve essere una sua scelta. Io le darò tutto quello che le posso dare e mi impegnerò, se deciderà alla fine di tutto di andarsene, non la tratterrò. Ma sia per lei che per i nostri figli, io devo tentare tutto.’ 
Per me comunque non funzionerà. 
‘Le donne non sono stupide. Prima o poi capirà che ti sforzi di amarla e di fare il marito perfetto, ma non lo sei. Ci si sente amati, ricordalo.’ 
Pausa.
‘Tu ti senti amato da me nonostante tutto il casino che ho sempre fatto?’
Non penso abbia mai contemplato questa cosa. Sentirsi amati? Ci si sente amati?
‘Tu non ti sei mai sentito amato da me?’
‘Te l’ho chiesto prima io.’ Ridacchio. 
‘Io so che mi ami.’
‘No, ti ho chiesto se ti senti amato.’
‘Mi sento protagonista di un casino micidiale. Sento che tu non hai idea se puoi amarmi come vorresti oppure se devi reprimerlo. A volte ti lasci andare e lo sento. Sento il bisogno che hai di me, sento l’adorazione che hai per me, sento che vorresti proteggermi e darmi tutto. Altre sento il tuo terrore nel farmi male, nel non potermi dare quel che merito. Sento la tua lotta ogni volta. L’ho sempre sentita. Tu in mezzo a tutti i tuoi casini. Però c’è sempre stata questa calamita fra noi. Questa incapacità di reprimere. Mi sento amato da te? Chiunque ti sta vicino sente al cento percento tutte le tue emozioni perché tu le vivi tutte al massimo. Sento il tuo amore per me? Sento la pace che provi quando sei con me. E sento il tuo desiderio di cancellare tutto e tutti per essere solo noi due.’
Alla fine continuo la terapia scrivendo, è diverso dal parlare, ma esterno molte cose e mi fa bene. Non ho mai avuto una corrispondenza cartacea con Jacoby né nessuno, è strano ma anche bello. 
Jacoby ci mette un po’, poi mi risponde.
‘Mi hai fatto piangere brutto stronzo. Non credo di meritare tutto questo. Ho fatto l’egoista, ho fatto soffrire tutti. Ho appena parlato di Kelly con te, non è una cosa carina da fare con chi ami.’ Rido, vorrei sapere se siamo già tornati insieme o no! ‘Non so cosa fare con te, ma so che ti amo e so che mi ami ed hai ragione quando dici che ci si sente amati. Si sente l’amore di chi hai vicino. Tu hai sempre detto di non essere bravo ed esprimere, ma io ho sempre capito tutto di te. Non hai mai avuto bisogno di parlare, ma ora che lo fai lo trovo bellissimo. Sono contento che tu lo faccia. Ti amo, il tuo mondo è meraviglioso, i tuoi sentimenti lo sono. Sei una persona speciale. Non mi sono mai sentito tanto amato che con te, mi sarei ucciso se tu non fossi esistito nella mia vita. Molto prima di quando ho provato a farlo mesi fa. Vorrei darti il mondo, ma ho dei doveri portati dai disastri egoisti che ho combinato. Devo  rimediare a quel che ho rotto.’ Per un momento penso sia un lasciamoci, non posso fare tutto, rischio di rovinare di nuovo ogni cosa. Vediamoci il meno possibile e solo per suonare insieme. Il cuore si mette a battermi mentre stringo convulsamente il brodo della scrivania, la stanza dove sono seduto è buia, solo la luce del computer. Gli occhi corrono veloci, terrorizzati e scorrono frenetici le righe che ha scritto. ‘Però non posso farlo da solo. Se tu non ci fossi io cadrei ancora e ancora. Ho Dio nella mia vita che mi dà una forza che prima non avevo, mi accompagna e fare le cose in nome di una Forza più grande mi aiuta, forse è solo un trucco psicologico, ma funziona. Però io so che senza di te non basterebbe. È egoista chiederti di sopportarmi mentre rimetto in piedi la mia vita e faccio cose che ti fanno soffrire. Però non posso lasciarti come volevo. Non posso amarti da lontano per proteggerti. Ho bisogno di te vicino, più vicino che puoi. Ho bisogno di te davvero. Farò quello che devo con tutti, ma non senza di te.’ Sorrido e sospiro, gli occhi mi brillano mentre bruciano, stupide lacrime. Se viene Jessica ora come glielo spiego? ‘Perdonami, ma ti amo troppo per proteggerti da me.’ 
Sorridendo rispondo subito sdrammatizzando.
‘L’accendiamo? Possiamo considerarci di nuovo una coppia? Posso saltarti addosso senza rischiare una crisi psicotica?’ 
‘Brutto idiota!’ Rido forte. ‘Dammi il tempo dell’ospedale, quando esco e riprendiamo la nostra vita normale col gruppo sarò lucido e sicuro al cento percento senza alcun rischio di cambiare di nuovo idea. Il silenzio, la solitudine, un fottuto ospedale, non sapere se tornerò a parlare mi stanno facendo impazzire. Non voglio rischiare altri colpi di testa. Dammi ancora il mese che resta e ti darò questa risposta e giuro su Dio che non la cambierò più.’ 
A questa promessa ci credo perché ha messo in mezzo Dio, cosa che chi ci crede non fa mai. 
È stato onesto, poteva dire ‘sì vieni subito che trombiamo, non c’è nessuno di notte’. Ma sa che con lui le cose possono variare, ma so anche che quando starà meglio e non avrà altri problemi di mezzo se non magari la famiglia e basta, sarà ancora più sicuro di noi. 
Un po’ mi spaventa quest’attesa. Vederlo in questa via di mezzo fra lo stare insieme (comunque sempre di nascosto) e l’essere solo amici speciali ma senza benefici mi innervosisce, ma è sempre meglio di quando mi aveva escluso del tutto per poi tentare di uccidersi. 
Non avrò rimpianti alla fine della mia vita. Farò sempre di tutto per ottenere quel che voglio, è questo il Jerry che voglio essere. Ho vissuto fin qua solo con rimpianti, facendo solo quello che potevo e non quello che volevo. Zitto e a testa bassa ad annuire. 
Adesso devo pensare a quando i miei giorni finiranno, quanti rimpianti voglio avere?
Questa attesa non mi piace sul serio, ma è necessaria a Jacoby per prendere quella decisone solenne che farà la differenza fra una felicità strappata a certi momenti ed una felicità assoluta e stabile. 
Un’attesa che potrebbe valere tutto e niente. Ma lo farò, per lui, per noi. 
‘Quando tromberemo di nuovo sarà epico!’ La mia risposta è una tipica sua, la risposta è una risata di una riga, me lo immagino illuminato a ridere seduto al portatile nel suo letto d’ospedale. E poi 
‘Puoi giurarci, baby!’ Sorrido e gli do la buonanotte. 
Speriamo. Che posso dire? Speriamo e basta.