NOTE: un’altra breve fic su Jude e Fede che ormai hanno rubato il mio cuore. Questa si colloca subito dopo l’annuncio del ritiro di Toni Kroos ed è ispirata alla rivelazione non shoccante di Mina sul fatto che Fede ha pianto un sacco alla notizia. Ho sempre pensato che in realtà le cose fossero andate così. È una cosina tenera, un pochino divertente e leggera. Sono contenta che ‘Ritorsioni’ sia piaciuta e penso arriveranno altre fic simili a queste. Buona lettura. Baci Akane

VALLE DI LACRIME

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Mentre se lo stringeva a sé cullandoselo sul divano con le sue lacrime che gli allagavano la maglietta, Jude si chiese se avrebbe mai smesso di piangere.
Sinceramente, ne dubitava. 
Fede gli era capitato in casa senza preavviso ormai diversi minuti prima, non sapeva nemmeno più quanti erano, e gli aveva solo gridato in faccia il nome di ‘Toni’ con fare a dir poco melodrammatico, poi gli si era appeso al collo piangendo con una disperazione tale che gli aveva fatto pensare che avesse avuto un incidente grave o che fosse addirittura morto. 
Jude gli aveva chiesto raggelandosi cosa fosse successo e Fede aveva gridato contro il suo petto e coi pugni a stringere la sua maglietta, che Toni aveva annunciato il suo ritiro dal calcio a fine stagione. 
Jude, che lo sapeva già come tutti nel mondo, aveva atteso il resto che giustificasse la sua disperazione, ma Fede aveva solo continuato a piangere a dirotto senza aggiungere altro. Allora Jude aveva capito che era tutto lì. Il motivo del suo dramma atroce era l’annuncio del suo ritiro. 
Ci era rimasto di sasso per alcuni lunghissimi secondi, forse un minuto intero, lì in piedi con lui abbracciato appeso a bagnarlo di tutte le sue lacrime, poi visto che continuava e che non sembrava minimamente intenzionato a smettere, aveva sospirato tirandoselo dentro e chiudendosi la porta di casa alle spalle. L’aveva poi condotto al salotto e si era seduto sul divano portandoselo con sé.
Fede gli si era messo accanto e rivoto verso di lui era rimasto col viso contro il suo petto, sempre ovviamente a piangere senza accennare nemmeno vagamente a smettere. 
Sapeva che Fede era legato a molti membri della squadra, ma non pensava fino a quel livello, specie con Toni. Non aveva mai dimostrato un tale attaccamento per lui. Si vedeva che Toni aveva un rapporto molto stretto con Lucas, ma vedere Fede in quello stato per la sua decisione di chiudere la carriera, l’aveva spiazzato totalmente. 
Jude si teneva Fede fra le braccia da ormai un bel po’ e continuava a cullarselo mentre piangeva chiedendosi come spegnere quel rubinetto che pareva a getto continuo ed anche se cominciava ad avere bisogno di muoversi, non l’avrebbe fatto né sarebbe stato insensibile davanti al suo dolore così sincero ed assoluto. 
Avrebbe pazientato anche tutto il giorno, se ne avesse avuto bisogno. Solo che sperava avrebbe smesso un po’ prima di quella notte, aveva paura di dover andare in bagno e a quel punto sarebbe stato un problema, tuttavia piuttosto che dirgli ‘amore, devo pisciare, ti puoi levare e continuare a disperarti da solo per cinque minuti?’ si sarebbe fatto esplodere la vescica. 
In ogni caso sperava di non arrivare a quel punto. 
Avrebbe voluto farlo parlare, magari sfogarsi a parole gli avrebbe fatto bene, ma Fede era al punto di non essere in grado di mettere due frasi in fila, perciò aspettava solo che i singhiozzi diminuissero, a quel punto avrebbe provato a farlo parlare e spiegargli quell’attaccamento eccessivo ad un altro che non era lui. 
Cioè si rendeva conto di non poter essere geloso di Toni, ma non era sempre bravo a gestirsi del tutto. C’erano volte che gli partiva l’embolo e faceva cose di cui poi si pentiva. Ogni tanto, per fortuna non sempre. 
Adesso si ripeteva che Fede stava male e che doveva essere un fidanzato di supporto e non un rompipalle che gli faceva notare che venti minuti di lacrime per un altro uomo non erano molto accettabili. 
“Che poi quante ne ha? Voglio dire... le lacrime si esauriranno, no? Forse ci si disidrata ad un certo punto... “ pensandolo per tenersi occupato sperando di non sembrare troppo insensibile, Jude realizzò che la disidratazione sarebbe stato un problema per il suo ragazzo e raddrizzandosi con la schiena, cercò di spostarselo di dosso per andare a prendergli un bicchiere d’acqua. 
E magari un calmante. 
Tuttavia appena fece il gesto per muoverlo, Fede si aggrappò ancor di più alle sue braccia impedendogli di fare qualsiasi cosa, sollevando addirittura le gambe e mettendogliele di traverso sulle sue in una sorta di imprigionamento ulteriore. In altre parole l’aveva inchiodato al divano sotto di lui. 
Jude tornò ad appoggiarsi e mettersi comodo, consapevole che sarebbe stata più lunga di quanto già pessimisticamente immaginato. 
“Morirò qua con lui, ci troveranno quando verranno a fare le pulizie. Lui morto disidratato, io con la vescica esplosa. Perché prima o poi dovrò pisciare comunque!”
Ovviamente appena lo pensò per l’ennesima volta, lo stimolo ad urinare arrivò puntuale come un sadico. 
“Merda.” pensò infatti Jude mordendosi la bocca e facendo una smorfia mentre guardava in alto esasperato. 
- Amore, così ti disidrati, devi bere, oltre che piangere, o sverrai! 
Anche se leggermente stufo, Jude era comunque seriamente preoccupato per lui e gli dispiaceva realmente per la sua tristezza e voleva aiutarlo in modo più concreto che raccogliere le sue lacrime con la maglietta. 
Fede scosse il capo continuando a singhiozzare e tirare su col naso, Jude non sapeva come interpretarlo, ma attese ancora paziente e dopo qualche minuto ancora, finalmente, come per magia, il pianto iniziò a placarsi. 
“O è svenuto davvero, o ha smesso...” ma aveva paura a scoprirlo. 
- Fede? - chiamò piano. Nessuna risposta. 
Doveva preoccuparsi? 
Jude cercò di guardare il suo viso ancora appiccicato al proprio petto dove la maglietta doveva essere letteralmente lavata dalle sue lacrime e forse dal suo muco, ma in quello Fede scivolò con la testa verso la sua spalla ed il suo braccio che lo resse di riflesso. Finalmente riuscì a guardarlo e poté constatare che presumibilmente dormiva, o forse era effettivamente svenuto. Ma quanto meno aveva smesso di piangere.
Il suo viso era rosso soprattutto sugli occhi gonfi e chiusi ed in effetti era un autentico pasticcio, ma era il suo adorabile pasticcio. 
“Ma non avrà un po’ esagerato a piangere così tanto per il suo ritiro? Insomma, mica si arruola in guerra. Smette solo di giocare. Insomma, va in pensione a godersi i soldi!”
Nonostante i pensieri pieni di perplessità e forse insensibilità, il suo sguardo carezzava il volto congestionato di Fede e gli reggeva la testa col braccio, ora scivolata ancor più verso il lato come fosse un bambino addormentato durante una festa. 
Jude scosse il capo sospirando arrendevole, pensando solo “Che tipo!”, poi con altrettanta dolcezza infilò l’altro braccio sotto le sue ginocchia ancora piegate sopra le proprie gambe e alzandosi lentamente, l’accompagnò tenendolo come una principessa. Non lo sollevò del tutto dal divano, si limitò a girarlo a 180 gradi mentre si liberava per poi stenderlo e metterlo più comodo rispetto a come gli si era accartocciato addosso. 
“Sì, sarà esagerato, ma è il mio adorabile esagerato. Lo adoro anche per questo!”
Pensandolo, sorrise e accucciato davanti a lui rimase a contemplarlo per un po’ pulendogli il viso con un fazzoletto proprio come avrebbe potuto fare con un figlio. Dopo la delicata operazione estremamente dolce, gli lasciò in cambio un tenero bacio sugli zigomi gonfi e rossi. 
- Sei decisamente uno che rivoluziona la vita degli altri. - sussurrò poi piano ancora chino su di lui a contemplarlo per capire se stesse bene sul serio. - Ed io sono decisamente fottuto.