NOTE: i protagonisti sono Karim, Eden Hazard e Kylian Mbappe. Non so perché ma sono in fissa con questi due con Karim. Dopo la partita di Champions di quest’anno, Real - PSG, non ho potuto non notare tre cose che mi hanno fatto scattare finalmente la fic. 1: Karim dopo il terzo goal corre dritto dritto a bordo campo fra le braccia di Eden che lo stringe felicissimo. 2: Kylian e Karim si erano scambiati la maglia e si erano abbracciati nel tunnel. 3: se seguite i profili di Kylian, mette spesso post con foto sue e di Karim con la scritta KB X KM. Praticamente si shippa da solo. E posso concludere dicendo questo. Io ho una convinzione. Karim se la fa con Eden, ma se la farà molto presto con Kylian. Sono 3 capitoli e ne metto uno a settimana perché è già scritta tutta. Per sapere quando pubblico e cosa scrivo, seguite la mia pagina su FB. Buona lettura. Baci Akane
1. UN CULO DA SCOPATA
Eden gli stava camminando avanti, la sua schiena esile rispetto alla propria era dritta, con le spalle alte e i glutei stretti quasi in bella mostra.
Eden aveva un’andatura di natura particolarmente distinguibile, ma forse lui l’aveva notata grazie al suo fondoschiena.
Decisamente e senza ombra di dubbio il più bello che avesse mai visto.
Alto, sodo, tondo e, soprattutto, invitante.
“Da scopata!”
L’aveva detto ad alta voce la prima volta che l’aveva osservato con cura, durante il primo allenamento.
Eden, praticamente davanti a lui, l’aveva sentito e si era girato per vedere chi doveva scopare chi e Karim, colto in contropiede, gli aveva semplicemente fatto l’occhiolino malizioso. Avrebbe potuto fare finta di guardare qualcun altro e correggere il tiro, non che fosse semplice visto che attualmente non aveva più un amante dopo averne avuti a bizzeffe, però sarebbe di sicuro stato meglio che fargli capire che aveva puntato alle sue chiappe d’oro.
Karim fece lo stesso sorrisino malizioso guardandolo camminare ora verso lo stadio, per il riscaldamento pre partita, il tunnel spazioso era momentaneamente vuoto perché gli altri erano già andati.
O per lo meno a lui sembrava così.
Alzò le spalle, accelerò il passo ed afferrandogli il polso lo tirò verso l’unica porta prima delle scale che li avrebbe fatti salire al campo.
Era la sala medica, l’aprì, si affacciò e mentre Eden si riprendeva dall’infarto avuto per la presa improvvisa, lui controllò che fosse vuota.
Sapeva che normalmente prima degli incontri era vuota e che, eventualmente, si riempiva solo se c’erano emergenze durante la partita, ma di quelle che non si potevano risolvere in campo con uno spray ghiacciato od un massaggio.
Vedendo che quella bella saletta bianca e blu era vuota, tirò Eden dentro e chiuse la porta.
Eden scosse il capo ridacchiando, tentando di lamentarsi.
- Davvero? Ti sembra il momento?
Karim alzò le spalle abbassandosi i pantaloni della tuta solo il necessario per tirarsi fuori l’erezione, iniziò a massaggiare con la mano che si era anche sprecato a riempirsela di saliva per lubrificarsi. Con l’altra prese Eden e senza dire nulla lo spinse contro il lettino delle visite, lo piegò in avanti e gli abbassò i pantaloni dietro, per scoprire i suoi famosi glutei sodi da scopata.
Si mise due dita in bocca che riempì a loro volta di saliva, poi le infilò dritto dritto nella sua apertura.
La risata di Eden passò da divertita a sospiro e quando Karim entrò senza nemmeno mezzo preliminare, si inarcò tendendo la testa all’indietro.
Ogni tanto ci scherzavano su. Se Eden aveva un ‘culo da scopata’, Karim aveva un ‘cazzo da scopata’.
Era grande e della giusta grossezza. Oltretutto passava da zero a cento a piacimento, insomma non doveva penare prima di averlo duro e spesso era quello che faceva la differenza fra l’avere un amplesso coi fiocchi e lo smontarsi.
Il loro incontro era stato quasi un destino, in questo senso ed era stato scontato mettersi a fare sesso.
Le spinte divennero presto più fluide e possenti, fino a che l’eccitazione crebbe in entrambi. Eden corse a stuzzicarsi da solo per raggiungere l’orgasmo, appena Karim trovò il suo punto di godimento.
Il francese capì che il compagno si stava masturbando e cercò di contenersi per permettergli di venire, quando lo sentì tendersi e soffocare un gemito più forte contro l’avambraccio che si morse, allora riprese a muoversi con più intensità e forza, fino a raggiungere a sua volta il godimento.
Non ci avevano messo più di cinque minuti, probabilmente, ma non ne avrebbero avuto di più.
Si concessero qualche istante per riprendere una respirazione regolare, mentre Karim sollevava Eden cingendolo da dietro con le braccia possenti.
Il giovane belga si rilassò contro il suo petto, infastidito come lui dai vestiti che indossavano, ma girò il capo e trovando le sue labbra, lo baciò.
- Andiamo a vincere una partita. - disse Karim strofinando il pollice contro la sua guancia. Eden sorrise dolcemente.
- Dovrai farne tre, stasera!
Karim rise staccandosi e iniziando a ricomporsi per quel po’ che serviva.
- Non sono il mio pane le triplette... bastano due, comunque... - gli ricordò in memoria dell’andata, quando il PSG aveva segnato il loro unico goal.
Eden alzò le spalle con aria divertita.
- Pensi che non segneranno nemmeno un goal stasera?
Il compagno fece il suo tipico broncio realizzando che aveva sicuramente ragione.
- Comunque le triplette non sono così facili, ne ho fatte poche. Ma farò in modo che entrino tutti i goal necessari a passare il turno.
Dopo tutti gli ormoni della felicità in circolo, Karim si sentiva positivo. Per questo si concedeva quelle che volgarmente definiva ‘sveltine’ prima delle partite importanti. Se, ovviamente, aveva un partner con cui farne. Perché entrava in campo con una modalità totalmente differente dal suo solito pessimismo cosmico. Scaricava la tensione e si ricaricava di endorfine che gli permettevano di vedere tutto con chiarezza e lucidità, ma soprattutto di essere positivo e sicuro, elementi essenziali per avere una buona prestazione.
Quel segreto lo conosceva da anni, ma non sempre era riuscito ad applicarlo. Adesso che con Eden c’era quell’intesa sessuale ed entrambi si divertivano senza il minimo impegno, le cose andavano meglio che mai.
- Sono sicuro che stasera invece ne farai una! - disse Eden allegro, seguendolo fuori dalla sala medica che lasciarono aperta senza farci caso.
Una volta fuori, svoltarono a sinistra verso le scale d’uscita e non guardarono a destra, dove dallo spogliatoio del PSG usciva Kylian, tornato dentro a recuperare qualcosa che aveva dimenticato.
Il giovane calciatore francese li guardò uscire tutti allegri e confabulanti e passando davanti alla porta aperta della sala medica, si affacciò senza farci molto caso, con una strana sensazione che nemmeno aveva afferrato bene.
Sensazione che gli esplose in faccia quando vide che non avevano fatto alcun consulto medico, visto che lì dentro non c’era nessun dottore od infermiere e nemmeno un preparatore.
“Che diavolo facevano lì dentro?”
Si chiese ingenuamente, uscendo dietro di loro e scendendo le scale verso lo stadio.
Una volta in campo, li cercò automaticamente e li vide proprio in procinto di iniziare il riscaldamento. Stavano ancora parlando vicini, ridendo insieme. Prima di staccarsi per cominciare, Karim gli toccò il sedere con un gesto che ebbe ben poco di amichevole. Non era il tipico schiaffo d’incoraggiamento fra uomini.
Sapeva bene cosa aveva visto, qualcosa che quadrava perfettamente e che dava un senso al loro uscire da una sala medica vuota.
Kylian si perse il lancio della palla che lo colpì in faccia ridestandolo malamente. Ma non si girò verso il presunto colpevole.
Rimase a fissare shoccato Karim ed Eden che iniziavano la corsa a scatti.
“Stanno insieme!”
Quella che Karim aveva fatto al fondoschiena di Eden era stata una carezza, non uno schiaffo o qualunque altra cosa amichevole.
Una carezza.
Intima.
“Quelli trombano!”
Si ripeté come se avesse appena avuto una visione.
“Ma allora a Karim piace il cazzo! O meglio il culo, visto che sicuramente è attivo!”
Ed improvvisamente il giovane attaccante del PSG, a quella rivelazione mistica, trovò un entusiasmo insolito che lo aiutò a giocare un primo tempo da favola, con due goal annullati ed uno valido, portando la sua squadra in vantaggio.
All’intervallo erano sopra di 2 a 0 in totale, contando anche il punteggio d’andata. In quel momento erano loro a passare il turno.
In quel momento.
Kylian aveva giocato come sempre benissimo, eppure quel primo tempo l’aveva fatto particolarmente bene grazie ad un’idea o meglio ad una consapevolezza.
Se Karim era uno che scopava coi ragazzi, lui sicuramente sarebbe stato uno di quella lista se non proprio il prossimo.
Era ovvio, insomma.
Non era strano che giocatori si divertissero con compagni di squadra nonostante avessero famiglia. Era molto più normale di quello che pensava la gente, che comunque si fermava all’apparenza di uomo virile, sposato e con figli. Quello bastava a convincere del fatto che uno fosse etero, la gente era semplice e bastava poco a rigirarla.
La verità era che magari uno faceva una famiglia perché desiderava averne una o per coprire i propri peccati ed i veri divertimenti, ma nulla gli impediva di fare ciò che realmente voleva. E tutti, ma proprio tutti, avevano una doppia vita.
Per lo meno lì nel settore che gli competeva, ovvero quello calcistico. Nella sua esperienza di calciatore aveva appurato questo. Per lui al momento c’era comunque solo calcio e divertimento, non c’ero famiglia, figli e coperture di vario genere.
Si era divertito moltissimo con Neymar, con cui aveva instaurato immediatamente un’intesa da sogno. E con cui era maledettamente facile scopare.
Ma adesso la minestra era cambiata e realizzare che Karim era uno di quelli che se la faceva coi ragazzi, era stato come l’apparizione della Madonna che converte il peggiore dei criminali.
Adesso per Kylian era chiaro il suo prossimo scopo.
Oltre che andare a giocare per il Real Madrid ed essere il compagno d’attacco di Karim, sarebbe diventato assolutamente anche il suo nuovo trombamico!
Non c’erano minimamente dubbi in merito.
L’unico ostacolo poteva essere che a Karim non piacesse il cazzo, non tutti i giocatori ovviamente erano bisessuali, ma constatato che invece il suo nuovo idolo lo era, niente l’avrebbe fermato.
O così aveva pensato fino al settantesimo minuto della partita.
Quando Karim aveva iniziato il suo show personale iniziando a segnare goal come se piovesse, come se fosse facile, un’autentica passeggiata.
Dopo il primo aveva baciato il pallone.
Dopo il secondo i suoi compagni l’avevano abbracciato.
Dopo il terzo era corso dritto dritto da Eden, come un proiettile. L’aveva stretto, perfettamente ricambiato e avevano dimostrato una specie di amore sconfinato.
Aveva sentito Eden dire ‘te l’avevo detto!’
Dopo di questo Kylian era andato in crisi, realizzando che forse non sarebbe bastato andare nella sua stessa squadra, per diventare il suo prossimo scopamico. Non se Karim dopo il goal della vittoria correva in quel modo verso Eden, parlando di cose che sapevano solo loro ed escludendo tutto il mondo.