2. ULTIMI E PRIMI TENTATIVI
Era stato come scoperchiare una scatola chiusa ermeticamente, una volta guardato dentro era diventato impossibile per lui ignorarne il contenuto e quel che c’era gridava a gran voce che il caro Fede stava per conoscere un nuovo lato di sé.
Per i giorni successivi non fece che pensare a quell’amico del passato che gli era piaciuto tanto al punto da fargli dubitare della propria sessualità.
Principalmente perché era stato perfettamente consapevole che gli piaceva da un punto di vista sessuale, la sola cosa che l’aveva ‘salvato’ era stata che lui non l’aveva mai ricambiato. Non aveva mai dato cenni di interessarsi a lui in quel modo, così la cosa si era poi spenta senza nessun approfondimento.
Poi si era innamorato di Mina e aveva archiviato la questione. Fino all’arrivo di Jude era stato quasi del tutto cancellato, poiché poi si era ritrovato nelle stesse identiche condizioni, ma non essendo un razionale che si perdeva dietro mille ragionamenti, bensì un impulsivo uruguaiano come ce n’erano molti, si ritrovò molto semplicemente a vivere la cosa dopo averne preso atto.
Gli piaceva Jude, bene. Pazienza.
Lui era sposato e Jude era interessato a Vini, perciò la questione non gli avrebbe cambiato la vita.
Era questo ciò di cui era saldamente convinto, fino al giorno in cui si mise a fare degli euro-goal e stuzzicare a dir poco l’attenzione preziosissima di Jude.
Dopo uno dei suoi soliti e tipici gran goal dalla distanza, Jude l’aveva preso per il collo stringendolo forte ed indicandolo con orgoglio e ammirazione. Questo aveva scatenato una reazione a catena in Fede, tanto che in poco tempo ne fece un altro uguale per dimostrare che lui era assolutamente in grado di segnare così, che non era stato un caso.
Insomma, doveva mostrare le proprie carte e visto che una di quelle era il calcio, c’era poco da fare.
Gli toccava segnare a modo suo!
Aveva funzionato visto che Jude l’aveva addirittura baciato sulla fronte, dopo averlo abbracciato ed indicato come se fosse una divinità.
Avere la sua ammirazione era una cosa meravigliosa, ma ancora di più lo era avere la sua bocca sulla fronte.
Dio, com’era carnosa quella bocca.
Chissà come sarebbe stato averla sulla propria e perdersi in essa?
Nell’esatto momento in cui l’aveva pensato, si era reso conto che era fregato e che qualcosa era scattato irreversibilmente in lui.
Ci mise pochi istanti a considerare il tutto, ma non si soffermò perché ormai sapeva di cosa si trattava.
Oltretutto sì, stava alimentando la sua passione per Jude ma non era una cosa con qualche tipo di sbocco perché a prescindere da sé stesso, era Jude a non volere. Però che male c’era a godere un po’ delle sue fantastiche attenzioni? Spalmarsi sul suo corpo forte e alto, lasciarsi prendere dalle sue braccia, dalle sue mani, sentire la sua bocca addosso.
E via che l’erezione partiva di nuovo, proprio com’era successo in partita.
“Dannazione!”
Fede si guardò le parti basse che aveva appena scoperto per farsi la doccia con gli altri. Il suo amichetto stava avendo un’impennata mica da poco, peccato che non potesse nascondersi e sfogarsi.
La prima cosa che fece fu coprirsi con l’asciugamano, la seconda fu guardarsi intorno per assicurarsi che nessuno l’avesse notato.
Con sua fortuna vide che Jude parlava con Vini e gli altri con cui tendeva a fare gruppo, fra cui Cama, Rodry ed Aurie. Il suo bellissimo viso splendeva di un sorriso meraviglioso.
Fede sospirò sognante, non era stato notato, ma lui aveva notato Jude ridere. Bella mossa. Con una piccola smorfia, si alzò e si guardò ancora. Non accennava proprio a scendere. Avrebbe usato un po’ di acqua fredda, solitamente funzionava. Bastava mettersi lontano dalla fonte del disastro e non guardarlo.
Beh, per essere lontano, era lontano. Peccato che era nettamente di fronte.
Il locale delle docce degli spogliatoi era una grande stanza quadrata piastrellata di bianco con motivi blu e gli stemmi del real strategicamente messi in giro. Tanti bocchettoni per le docce erano disposti lungo tre pareti, mentre la quarta era aperta.
Per andare lontano da Jude gli si era messo davanti ed i suoi occhi non volevano saperne di staccarsi da lui, dal suo corpo splendido assolutamente perfetto e quella pelle di un colore così meraviglioso che veniva voglia di leccarla.
Per non parlare di come era ben dotato.
Scendendo con gli occhi al suo inguine, sentì uno schiaffone sul coppino, dietro la nuca. Il rumore dell’acqua che lo ricopriva fece un enorme ‘splash’ che fece voltare tutti e Fede si girò di scatto, in tempo per evitare di mostrare il suo enorme danno fra le gambe.
- Ti sei rincretinito? Ti metti a fissarlo nudo? A momenti ti inginocchiavi per succhiarglielo! Fede, siete davanti a tutti, ricordati che hai una faccia da mantenere!
La voce sibilante di Luka arrivò a sgridarlo bonariamente, ma per la verità rideva mentre sussurrava quelle cose per altro giustissime
Fede guardò l’amico con aria melodrammatica.
- Sta peggiorando... faccio di tutto per farmi notare da lui e lo fisso come un maniaco... guarda qua...
Con questo si indicò l’erezione dritta e dura e Luka ridacchiando aprì al suo posto il rubinetto freddo, chiudendo quello caldo. In pochi istanti il gelo ricoprì la sua pelle facendogli subire uno shock termico non da poco.
A stento trattenne un urlo che soffocò sul braccio, ma vedendo che il proprio pene si ritirava a vista d’occhio, sospirò e riaprì l’acqua calda.
- Grazie, sei un amico... - sussurrò piano con aria disperata mista a gratitudine.
- Fai di tutto per farti notare segnando e giocando alla grande? Allora quest’anno si vince la champions! - disse Luka scherzando, questo fece ridere Fede che riuscì a distrarsi e finire di lavarsi senza sembrare di nuovo un maniaco.
Jude sapeva ciò che aveva visto e non era stupido.
Dopo tanti anni aveva sviluppato un radar per quelli a cui lui piaceva e da un paio di giorni aveva captato segnali inconfondibili da Fede.
In realtà non era il solo a cui piaceva ed ormai era così abituato che sebbene l’apprezzasse, ci faceva anche poco caso.
Se ne beava senza però andare oltre quella fantastica sensazione gratificante che gli arrivava dal piacere agli altri.
Quando però realizzò che Fede stava avendo un’erezione fissandolo, gli capitò qualcosa di insolito.
Iniziò ad eccitarsi a sua volta.
Fino a quel momento aveva avuto occhi e speranze solo per Vini, ma il fatto che non gli avesse mai dato veramente corda in quel senso l’aveva solo intestardito.
Non riuscire nel suo solito gioco di conquista era snervante. Aveva capito di piacere a Vini come amico, ma non dava minimamente segni sessualmente parlando e questo lo irritava molto.
Da un certo punto di vista rendeva la situazione più interessante poiché aveva sempre ottenuto chi voleva abbastanza in fretta, ma con lui la partita era davvero dura e a volte se ne scocciava.
Eppure lì, nel capire che nella lunga lista di persone a cui lui piaceva c’era anche Fede, qualcosa scattò in Jude.
Qualcosa che lì per lì non seppe spiegarsi, ma fu distinto il piacere nel capire di essere la sua mira.
Non fece nulla e gestì il principio d’eccitamento piuttosto facilmente, senza comunque distogliere gli occhi attenti e scrupolosi da Fede, il quale invece ebbe molta cura di non guardarlo più nemmeno per sbaglio.
- Credo che sia il primo fra le seconde scelte! - disse vittorioso al suo amico appena fu in macchina diretto verso casa.
Quel povero cristo del suo amico era così abituato a sentirsi gli aggiornamenti delle sue conquiste, che se per un po’ non gli diceva nulla se ne preoccupava.
- Perché, hai pure delle seconde scelte? Io non ho nemmeno delle prime!
Jude rise alla sua battuta accelerando per le vie di Madrid.
- Devo organizzare qualcosa col suo gruppetto! Non so con chi gira, ma me ne bastano due o tre, non serve un gran numero... - Jude già progettava la prossima mossa da predatore travestito da preda.
- Hai già cambiato mire? Sei volubile, amico! - lo prese in giro l’amico. Jude alzò le spalle piegando le labbra all’ingiù guardando distrattamente le strade sfrecciargli accanto.
- Lo sai che quando decido qualcosa la devo fare subito!
- Sì questo lo so, ma fino a prima della partita brontolavi che Vini non ti cagava in quel senso ma solo come amico...
Jude ci rimase un po’ prima di rispondere, riflettendoci. Non aveva torto, lo sapeva che aveva ragione. Aveva mollato in fretta, ma non gli era nemmeno mai capitato un esemplare asessuato. Sapeva che non poteva esserlo, naturalmente, ma non riuscire ad avere la minima presa su chi voleva era assurdo e oltremodo snervante. Non poteva consumarsi dietro un’impresa impossibile quando aveva già pronto uno splendido rimpiazzo.
- Sì, ma annuso un colossale fallimento. Credo che sta uscendo il mio spirito di auto conservazione...
Questa era una spiegazione molto probabile, infatti il suo amico convenne con lui senza discutere.
- Ti piace abbastanza, Fede? Perché se è solo per far ingelosire Vini, sappi che tu gli piaci tanto e in quel caso sai che non è bello, no?
Ogni tanto doveva fare la vocina della sua coscienza, perché Jude tendeva a correre troppo senza considerare alcuni innocenti dettagli.
Non era una persona cattiva, solo molto egocentrico.
Jude aprì bocca per rispondere impulsivamente, ma poi si rese conto di non sapere cosa dire, così la richiuse e sospirò riflettendoci un po’ di più.
- Non lo so, l’ho appena capito. Stavo agendo d’impulso.
L’amico rise dall’altro lato del telefono.
- Allora fermati e pensaci prima di fare qualche cazzata. La tua bellezza ed il tuo carisma non ti proteggeranno sempre, prima o poi ti prenderai un inculata che ti farà sanguinare!
Quella predizione fece rabbrividire Jude che impensierito da ciò che gli aveva detto, lo salutò decidendo di pensarci un po’ meglio.
Non poteva buttarsi a capofitto, forse aveva ragione lui. Doveva capire il motivo per cui lo voleva fare.
Se voleva buttarsi improvvisamente su Fede perché era una splendida seconda scelta oppure se era per stuzzicare Vini. Perché c’erano diversi scenari, in quella opzione.
Vini poteva comunque non interessarsi ugualmente ed a quel punto il suo piano non solo falliva, ma finiva per ferire Fede. Un altro scenario poteva essere che Vini invece si svegliasse e si interessasse a lui in quel senso, iniziando finalmente a corteggiarlo, ma avrebbe comunque ferito Fede.
“Devo capire che voglio effettivamente da Fede. Non basta capire che voglio farmelo. Perché se Vini entrasse in gioco, che farei, poi?”
Jude si perse a guidare per le strade di periferia con la sua auto fiammante sperando di trovare qualche risposta, ma così non fu.
L’unica cosa che capì era che fra tutte le corti del Real Madrid di quel momento, quella di Fede era fra le sue preferite.
Aveva puntato tutto su quella sera.
Erano usciti un paio di loro a vedere la partita di basket della squadra del Real Madrid, posti privilegiati in prima fila. Lui seduto rigorosamente accanto a Vini, gli altri tutti intorno.
Si era detto che se non succedeva quella sera, poteva metterci una pietra sopra.
Non pretendeva che capitasse chissà cosa, ma sicuramente un segnale concreto da parte di quell’asessuato lo voleva.
Perché nessuno era realmente asessuato. Non poteva essere. Doveva solo trovare il tasto giusto e non era possibile che lui non ne avesse.
Sapeva di essere un bel ragazzo anche perché faceva di tutto per esserlo.
Stare con Vini era una delle cose più belle e divertenti che gli fosse mai capitata. Rideva un sacco, fino a piangere, ed era ben contento di avere sempre la battuta pronta e avere tanti scambi brillanti con lui.
Su quel punto di vista le cose andavano benissimo, attirava totalmente la sua attenzione, non aveva voce per nessun altro e quella sera fu proprio così.
Nonostante fossero con altri loro compagni, quelli con cui giravano sempre, loro due non si staccavano un secondo.
Era bello e divertente e tutto perfetto, proprio come Jude se l’era figurato, tranne che per un dettaglio.
Poteva parlargli all’orecchio quanto voleva e riempirlo di sguardi ravvicinati di tutti i tipi, ma non sembrava avere la minima reazione. Nemmeno mezza tensione sessuale, nulla.
Era un asso nel captare quel genere di segnale, anche minimo, ma lì da captare non c’era proprio nulla.
In quel senso Vini era morto come un carro funebre.
“Bene, che vada a fanculo, se non mi vuole ne ho mille fra cui scegliere! Non mi taglierò di certo le vene, cazzo!”
E mille ne aveva, alcuni proprio lì con loro quella sera.
Tuttavia appena decise che era ora di andare con qualcun altro e smetterla di umiliarsi così, un solo viso affiorò nella mente.
Era un volto sorridente con grandi occhi eccitati e pieni di ammirazione per lui.
Più di tutti gli altri, quelli di Fede parlavano al posto della sua bocca e non servivano conferme.
Ecco i segnali che voleva.
Anche se di quelli poteva averne anche da altri, lui aveva già stabilito la sequenza delle sue conquiste, primo fra tutti Vini, secondo Fede. Non aveva un terzo, perché sapeva perfettamente che con Fede sarebbe andato tutto bene.
Quando quella sera Vini non volle salire a casa sua perché era tardi ‘e poi gli altri erano già andati tutti via’, Jude lo seppellì con una certa furia da imperatore offeso. Anzi.
Faraone.
Un’entità mezza umana e mezza divina che non può accettare i rifiuti poiché li vive come degli affronti inenarrabili.
Da incazzato solenne voleva tagliarlo fuori e fargliela pagare, fargli capire cosa significava non corteggiarlo, perché se non poteva averlo nel suo letto, non poteva nemmeno altrove.
Tuttavia appena fu in casa, vide nella chat di gruppo a cui era stato incluso da diverso tempo, un suo messaggio.
‘Ragazzi è stato troppo divertente, bisogna rifarlo!’
Non erano tipi che uscivano sempre insieme anche se a calcio facevano gruppo e andavano d’accordo. Quella era stata forse una delle prime occasioni e aveva avuto l’impressione che l’avessero fatta più per lui, che per stare insieme fra di loro. Per quello aveva sperato in qualcosa da parte di Vini, ma quando aveva visto che infine non accadeva nulla, si era detto che probabilmente interessava a qualcuno degli altri.
“Certo che interesso a qualcuno degli altri. A tutti. Tranne Vini, a quanto pare! L’unico che non mi considera in quel senso e non vuole portarmi a letto!”
Dopo di quello, prima di togliersi le scarpe e mettersi comodo nel suo splendido attico di lusso, si appoggiò col sedere al mobile d’ingresso leggendo i messaggi uno più demenziale dell’altro che finirono per farlo ridere comunque.
Era a terra, dopo di quello non c’era molto da intestardirsi, non c’erano armi e strategie che funzionassero. Nemmeno sfilando nudo davanti a lui o succhiandoglielo a forza, avrebbe ottenuto reazioni da Vini. Ma non era comunque un’opzione che uno come lui avrebbe mai preso in considerazione.
Spingeva gli altri a corteggiarlo, ma non corteggiava nessuno per primo. Mai.
Li seduceva, ma solo dopo aver ricevuto segnali positivi.
“Probabilmente interesso particolarmente ad uno di loro, l’unico che avrà avuto il coraggio di farsi avanti, e gli altri non intendono rovinargli la piazza. Vini invece è semplicemente senza pisello, non lo so! Sarà sicuramente convinto di dover aiutare chissà chi di loro a mettersi con me, ma possibile che non gli interesso? Anche agli altri interesso, lui è l’unico!”
Rimase a rimuginarci per un po’, fermo lì in piedi vicino all’ingresso, con le scarpe ai piedi e la giacca addosso.
Poi sbuffando scosse il capo e scrisse a Fede.
‘Che fai?’
Era inutile rimanere attaccato a qualcuno che scappava così. L’umiliazione era dietro l’angolo e se era vero che c’era uno dei suoi amici di mezzo, Vini probabilmente non avrebbe comunque mai accettato di fare nulla con lui per principio. Sapeva che era un buon amico, lo vedeva.
Con Rodrigo era molto protettivo, per esempio.
Pensando a lui si illuminò il campanello.
“Ah beh, come minimo è Rodry. Fra tutti è l’unico gay dichiarato del loro gruppo, perciò può benissimo essere. Agli altri piaccio di nascosto e non potendolo dire non possono avanzare pretese nei miei confronti!”
Stava continuando con le elucubrazioni da divinità offesa, quando Fede gli rispose nonostante l’ora.
Non era veramente tardissimo, ma non era scontato che fosse sveglio. Oltretutto sapeva che aveva moglie e figli.
‘Guardo tv!’
‘Cosa guardi?’ scrisse subito per fargli capire che era a casa solo e si annoiava.
‘Niente di che...’
Jude alzò un sopracciglio.
“Niente di che? E allora perché lo guardi?” pensò infatti.
‘Sei solo?’ chiese invece.
‘Gli altri dormono tutti’
Anche Fede rispondeva subito, ma non aveva dubbi su quello, almeno lui gli dava soddisfazioni. Di segnali c’erano in abbondanza ed erano tutti belli chiari. Fede era una persona genuina e spontanea ed anche sicuramente impulsiva, da quel po’ che aveva potuto capire di lui.
Jude sorrise soddisfatto sentendosi inebriato da quella sensazione che da troppo tempo gli mancava. Il corteggiamento di qualcuno che gli interessava.
‘Ti va di vedere qualcosa insieme?’
Fece quindi aspettando col sorrisino malizioso sulle labbra. Già si immaginava la sua faccia, sicuramente stava strabuzzando gli occhi e soffocandosi.
‘Adesso?!’ fece Fede prendendo tempo. Jude accentuò il sorrisino, rimanendo sempre fermo all’ingresso per capire se sarebbe uscito lui di casa.
‘Sì, non ho sonno e non mi piace guardare la tv da solo... così tu mi spieghi le cose in spagnolo che non capisco!’
Jude in realtà lo parlava già abbastanza bene lo spagnolo, ma approfittava dei suoi colleghi madrelingua per capirlo meglio.
Fede ci mise più di prima a rispondere, probabilmente gli stava venendo un infarto. Se lo immaginava mentre spalancava la bocca, gli occhi e gli veniva il cuore in gola. Probabilmente correva silenziosamente per la casa cercando di non svegliare gli altri.
‘Ma vengo io da te perché qua vige il silenzio assoluto. Se si svegliano le belve è finita!’
Jude completò il sorrisino sfoderandone uno vittorioso. A quel punto si tolse le scarpe e le ripose nella scarpiera, poi mise la giacca nell’armadio lì accanto.
‘Ti aspetto.’
Non gli scrisse l’indirizzo apposta, sicuramente sapeva benissimo dove abitava.
Note Finali: la partita di basket che il gruppetto di Vini e Jude guardano è vera, da quella sera sono arrivate tante bellissime foto di Vini e Jude che parlavano e ridevano un sacco. Adoro il ruolo di complice di Luka, ma da qua in poi il piccolo uruguaiano dovrà cavarsela da solo. Che combinerà solo a casa di sera con Jude? Capirà qual è il suo piano? Forse ho dipinto Jude un po' diabolico e manipolatore, ma le mie intenzioni erano sempre positive, nel senso che ho davvero un'ottima considerazione di lui e proseguendo la lettura scoprirete dei lati suoi che smentiranno totalmente questa apparenza da progettista e conquistatore. Le foto usate sono quelle a cui mi sono riferita all'interno del capitolo. Grazie per la lettura. Baci Akane