*Fede casca nella piccola innocente trappola di Jude come un tenero pero cotto, una trappola in cui tutti vorremmo cascare ben volentieri. Fede ha ormai i giorni contati, non ci piò fare niente. Resisterà o cederà? Premetto che non conosco minimamente lo spagnolo ed ho usato i traduttori online, oltretutto non avevo idea di quale film fosse quello che vedevano, sapevo solo che genere fosse. Ma penso che film così esisteranno. Buona lettura. Baci Akane*

3. MANIPOLAZIONE

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E Fede lo sapeva sì, l’indirizzo di Jude. Era andato davanti casa sua diverse volte con l’impulso allucinante di suonare il campanello e vedere se era lì. 
Quella sera no, era rimasto sul divano a guardare la tv. O meglio, aveva mantenuto la tv accesa, cosa ben diversa dal guardarla. Ciò su cui era la sua attenzione si era posata in realtà, dopo che la sua famiglia intera era a andata letto, era stato il suo telefono su pornhub e sulla ricerca di video gay con ragazzi mulatti. Aveva cercato una certa carnagione specifica ed una certa fisicità, poi aveva selezionato con cura il tipo di video ed infine aveva avuto un glorioso orgasmo con la mano e la propria immaginazione. 
Poco dopo gli aveva scritto proprio l’oggetto della sua fantasia erotica. 
Per poco non si era strozzato con la saliva. Aveva fissato shoccato il telefono convinto di vedere male, ma pensando che poi magari si mettesse a dormire e potesse perdere un’occasione per chiacchierare con lui, gli aveva risposto subito. 
In poco tempo, avevano intavolato un discorso del tutto insulso che era terminato con la proposta di vedere un film insieme, a quell’ora, a casa di Jude. 
E certo, perché nella propria c’erano 3 persone che l’avrebbero inibito. 
Fede si lasciò cadere di ginocchio giù dal divano, per poco non si ruppe le rotule, guardò da lì a carponi le scale verso la zona notte su di sopra e si fermò un secondo mordendosi le labbra, frenando un attimo la propria eccitazione salita alle stelle. 
“Che faccio? Vado o non vado?”
Alla fine se l’era chiesto, ma si era anche risposto. 
“Certo che vado, è solo un film con un amico, perché non dovrei andarci? Quello è in fissa con Vini! A proposito, sono usciti a guardare la partita, perché non è con lui? Pensavo avrebbero trombato, stasera. Per questo mi sono sparato questa sega colossale. Pensando a Jude che scopava, mi è venuto un duro allucinante. Evidentemente non è andata bene. Vuoi vedere che Luka ha ragione e quell’idiota non ha sessualità?”
Qualunque cosa significasse. 
Dopo quel lunghissimo minuto, Fede scosse il capo, mandò tutto al diavolo e si alzò con un salto solo. In pochi istanti era già pronto. 
Non doveva farsi film, non ne era capace, non si era mai fatto film in vita sua, non era uno che pensava alle cose. Per niente. Faceva e basta. 
Per un secondo ci aveva pensato, ma di fatto era vero che non sapeva cosa stava andando a fare. O meglio, in teoria dovevano guardare un film, come poteva sapere se c’erano altri progetti dietro e se la serata si sarebbe evoluta in altri modi? Non aveva mica una sfera di cristallo. Non era uno che si faceva programmi, non aveva nulla in mente.
Doveva solo andare da Jude a vedere un film e spiegargli lo spagnolo. 
Sì sì, gli avrebbe ben spiegato lui la lingua. Proprio quella. 

Come diavolo fosse finito a guardare un film spagnolo gay e soprattutto porno, con Jude sul suo divano, per Fede era un mistero. 
Ad ogni modo se l’era rigirato così bene che aveva dovuto acconsentire. 
Jude fermò la scena che stavano guardando e la mandò indietro, era l’ennesima volta che lo faceva per poter capire meglio. 
Gli chiedeva la traduzione o la spiegazione di certe parole e poi rivedeva le scene. 
Peccato che finché lo faceva con momenti generici era un conto, quando lo faceva con quelle porno era un altro. 
- Qua che significa? - chiese tornando indietro ad un momento specifico, proprio quando i due ragazzi stavano iniziando a darci dentro. 
Fede a quel punto sbottò non facendocela più. 
- Oh, dai! - fece infatti esasperato con l’eccitazione a mille. Si era messo un cuscino sul bacino abbracciandolo con la scusa che era abituato a tenere qualcosa quando era sul divano, ma non sapeva come sarebbe potuto alzarsi. 
- Che c’è? - chiese Jude apparentemente innocente, sembrava proprio non capire cosa ci fosse di male in quella domanda. 
- Pensavo non capissi solo qualche parola, non TUTTE| - sbottò sperando di non apparire troppo esaurito. In realtà sapeva di esserlo, ma magari non era chiaro il vero motivo.
Jude fece occhioni e buttò infuori il labbro inferiore, con aria da cucciolo ferito. 
“Oh mio Dio, adesso gli salto addosso!”
- Beh, guardare qualcosa in un’altra lingua è diverso... pensavo di essere meglio anche io... 
- Ma ok, ma qua trombano, che vuoi capire? 
- Ma cosa significa questa frase? 
Fede alzò gli occhi al cielo sbuffando, poi rispose senza rifletterci più come per togliersi da quell’imbarazzo affrontando la frase incriminata: 
- Dammi il tuo cazzo! Insomma, non è difficile, dopo mezz’ora di scene porno gay che diavolo vuoi che significhi polla? Avrai capito che è cazzo! Pito, polla, pica, carajo, verga sono tutti sinonimi di cazzo, ok? 
- E va bene, ma il contesto, la frase, insomma, una scena non è eccitante se di tutto ciò che dicono capisci solo cazzo. Cazzo, come? 
- Cazzo in culo, cazzo in bocca, succhiami il cazzo, toccami il cazzo, - sciorinò in spagnolo. - Sono queste le frasi che puoi trovare in un porno gay, il resto è superfluo! Che vuoi che ti faccia, un disegno? Una traduzione simultanea di tutte le frasi? 
Fede era esploso e questo perché era fortemente eccitato oltre i limiti mai mantenuti. 
Aveva bisogno di andare in bagno e bagnarselo con l’acqua gelida, ma non era il caso. 
- Oltretutto credevo fosse un film gay normale, ma questo è porno! - aggiunse poi sul piede di guerra. Dopo essere esploso si fermò a guardarlo pentendosene, si voleva rimangiare tutto quello che aveva detto temendo che Jude potesse prendersela e rimanerci male. 
Tuttavia lui stava ridendo e sembrava molto divertito, sicuramente non offeso. 
Questo lo rilassò fungendo anche da accelerante. 
L’eccitazione si indurì. 
Benedetto il cuscino! 
- È erotico! Mi piace il genere erotico! Se fatto bene è un bel genere.  
Voleva chiedere perché proprio gay, ma temeva di scavarsi la fossa da solo. 
- Ma così non me lo godo... - non che questo invece fosse meglio. La pressione era salita tutta d’un colpo dopo che aveva cercato di trattenerla, ma esplodere forse l’avrebbe aiutato. Ora si sentiva un po’ meglio.
Aveva ancora la sensazione che gli sfuggisse qualcosa, ma non sapeva bene cosa. Non riusciva a pensare con tutto quel testosterone fra le gambe che pulsava. 

Quel che gli sfuggiva era che Jude l’aveva pianificata per bene e che lo stava facendo apposta per provocare una sua reazione.
Era delizioso, assolutamente delizioso.
Il suo visetto era bordeaux, gli occhi spalancati nel dramma più totale e si vedeva che quel cuscino nascondeva un’erezione da paura. 
Non vedeva l’ora di vedergliela. Sapeva che Fede era al limite, doveva solo premere ancora un pochino. 
- Eddai, dammi una mano. Così una volta che imparo bene lo spagnolo potrò guardarmi tutto quello che voglio da solo...
- Film erotici belli ce ne sono anche in inglese, eh? - proseguì con la vena polemica, ma questa volta un po’ più spenta. 
- Sì, ma quelli spagnoli sono più belli. - concluse vittorioso, capendo che l’aveva vinta lui. 
Fede sospirò e tornò a guardare il televisore fermo sui due ragazzi con i visi vicini e le lingue fuori in procinto di toccarsi. Un fermo immagine da premio oscar, se l’avesse calcolato di proposito non gli sarebbe riuscito. 
Tornò ad avvampare e a sgranare gli occhi. 
- Sei pudico, Fede? O ti danno fastidio i gay? 
Altra provocazione perfetta.
Fede tornò a voltare il capo e guardarlo alla penombra del suo enorme attico. Le luci della città notturna arrivavano da fuori, mentre da dentro c’era solo lo schermo gigante, per il resto era tutto spento. Tuttavia vicino com’erano si vedevano benissimo. 
Fede era veramente al limite. 
- No, non ho problemi coi gay, che sciocchezze. - rispose subito senza esitare, un po’ seccato che potesse pensarlo. 
- Allora sei pudico. - dedusse quindi. 
- Ma che dici, non ho problemi! 
- E allora traducimi le frasi! 
E così l’aveva fregato.
Quel film lo conosceva a memoria, sapeva benissimo di cosa si trattava e cosa dicevano, l’aveva visto in inglese, ma sapere che esisteva una versione in spagnolo l’aveva mandato al settimo cielo. Recuperarlo era stato facile, era bastato chiedere a quel santo del suo amico e glielo aveva spedito. 
Fede sbuffò, si morse il labbro e con un’espressività fin troppo chiara, scosse il capo tornando a guardare il televisore annuendo. 
- E va bene! Non ti facevo così furbo! 
Jude stava per riattivare il film quando si fermò col telecomando a mezza via. 
- Furbo? - chiese convinto d’aver capito male. Non poteva aver davvero detto quello. Fede però sogghignò mutando improvvisamente modalità. Da imbarazzato e allucinato a malizioso e consapevole. 
- Sì, alla fine tanto hai fatto fino a che hai ottenuto cosa volevi. 
Ma non specificò di cosa si trattava, probabilmente era chiaro anche se poteva non esserci ancora arrivato. Quello era un segnale, ma non era realmente decisivo, perciò pensò di prendersi ancora del tempo e proseguire la visione. 
- Oh, non sai tante cose di me! 
Fede con un sorrisino malizioso fece un cenno sconcertato e poi indicò di avviare la scena. Jude premette play e il film ripartì. 
Le lingue dei due ragazzi si incontrarono, si intrecciarono e poi sparirono dentro le bocche che si unirono, per fortuna non parlarono fino a che uno dei due, scivolando a leccare il suo corpo, non disse la famosa frase ‘dammi il tuo cazzo’, che Fede non dovette ripetere perché l’aveva appena spiegata. 
Purtroppo la scena proseguì coi due che continuavano a sussurrarsi sconcerie che Fede dovette ripetere in uno stato evidentemente sempre più allucinato. La sua voce era sottile e tremava, sentiva palpabile tutta la sua tensione mentre ripeteva quello che dicevano i protagonisti in modo meravigliosamente volgare. 
- Dammelo, dammi il tuo cazzo, lo voglio sentire dentro... - Fede ormai ripeteva quasi ipnotizzato, sebbene non fossero frasi difficili da capire e avrebbe potuto pretendere che le conoscesse. 
- Vai più in dentro. Ne voglio di più. - ma ormai sussurrava automaticamente e non riusciva nemmeno a smettere. Jude vedeva che si premeva il cuscino sul bacino, voleva toglierglielo e scoprire la sua erezione, voleva farlo, lo sentiva allucinato, era un libro aperto, facilissimo da leggere. 
Jude ormai guardava la sua mano che schiacciava il cuscino, dimenticando totalmente il film che tanto conosceva bene. 
- Ecco, lì... - ripeté poi con tanto di sospiro che gli scappò senza rendersene conto. 
A quel punto non riuscì a resistere e gli prese il cuscino sfilandoglielo via. 
Quando lo fece, Fede guardò prima lui e poi sé stesso, infine nel panico e rossissimo in viso, imprecò in spagnolo e si alzò di scatto andando verso una delle porte chiuse, pregando di beccare il bagno.
Ovviamente beccò la camera e rimanendo seduto ben soddisfatto dell’esito della situazione, sorrise vittorioso. 
Adesso mancava poco, molto poco. 

Fede era a dir poco nel panico, oltre che totalmente eccitato ed allucinato insieme.
Non si era minimamente accorto d’aver espresso anche a voce il proprio stato interiore. Preso dalla scena di sesso gay, si era fatto assorbire dal suo compito e traducendo aveva anche fatto i gemiti senza accorgersene. 
Quando Jude gli aveva tolto il cuscino, si era  reso conto che stava per venire, ma non era quello il peggio. Il peggio era che lui se ne era accorto.
Per un attimo aveva pensato l’avesse fatto apposta, che fosse stato tutto un gioco suo per spingerlo a scoprirsi a quel modo, ma quando beccò la camera al posto del bagno imprecò di nuovo battendo il piede per terra. Girò sui tacchi per andare nella seconda porta chiusa individuata, ma si scontrò con Jude, accorso chiaramente a vedere di lui. 
Il suo petto si parò innanzi al viso e quando gli occhi si sollevarono sul suo viso, lo videro del tutto calmo e sereno. 
Le sue mani si posarono sui propri fianchi, questo contatto lo mandò a fuoco e Fede spinse le proprie sul suo torace andando indietro di scatto, in tempo per evitare di fargli sentire lo sperma o macchiare anche lui, fortunatamente i pantaloni scuri coprirono l’incidente, ma se l’avesse toccato se ne sarebbe accorto.
Jude, sorpreso, rimase con le braccia aperte non aspettandosi di essere respinto così. 
- Scusa... - fece Fede di mille colori. Sentiva il viso andargli in fiamme e di riflesso, nella consapevolezza di ciò che era accaduto, sentì gli occhi riempirsi di lacrime. 
Non era il quasi tradimento a Mina, ciò che lo stava gettando tanto nel panico, e nemmeno la sua famiglia.
In quel momento aveva fatto proprio come aveva predetto Luka.
Aveva compartimentato. 
Essere con lui significava esclusivamente essere con lui, non c’era altro. 
Ma gli veniva da piangere per la figura di merda che stava facendo, come un bambino alla prima esperienza sessuale. Non voleva esporsi, non voleva rovinare tutto. Sapeva che a Jude piaceva Vini e soprattutto sapeva che avrebbe ora avuto solo la sua pietà. Una gentilissima ed umiliante pietà. 
Fede si voltò di nuovo verso l’interno della camera per dargli le spalle, la mano sulla bocca nel tentativo di domarsi e controllarsi .
Non l’aveva programmato, né cercato. Come sempre aveva fatto tutto d’impulso ed ora ne avrebbe pagato le conseguenze. 
Non sapeva che dire, la testa era totalmente vuota e c’era solo il panico, il panico che lo bloccava lì in piedi fra il letto e Jude. 
Jude che si avvicinò lentamente alle sue spalle. 
Non lo toccò per non provocare un’altra reazione inconsulta, ma non aveva idea se avesse capito che era venuto. 
Tuttavia percepiva la sua vicinanza, lo sfiorava col suo corpo, sentiva il suo torace contro la sua schiena, il suo bacino sul fondoschiena. E poi la bocca sul suo orecchio. Non lo toccava, ma era come se l’avvolgesse.
Aveva una carica sensuale da paura. 
Era vero, non era venuto lì con un piano preciso in mente, ma ora sembrava chiaro che se fosse rimasto un solo minuto, gli sarebbe saltato addosso ed era ancora molto convinto che Jude l’avrebbe respinto. Non poteva accettare un rifiuto, non in quel momento. 
- Va tutto bene... - sussurrò piano Jude. Il brivido del suo fiato sul suo orecchio sensibile lo fece scattare col capo di lato, ma non si mosse. Si morse il labbro chiudendo gli occhi. 
Doveva riprendersi. Ormai aveva capito cos’era successo, doveva tirare fuori le palle e affrontare la cosa, non poteva fare ancora la parte del ragazzino alla prima esperienza omoerotica. Tanto più che lui non aveva fatto assolutamente nulla. 
- Non... non me l’aspettavo... è la prima volta che succede. - era chiaro che aveva capito, non serviva specificarlo. - Puoi fare finta di nulla? 
- Solo se mi guardi e mi sorridi ancora. 
A questa risposta spiazzante, Fede si girò di scatto per capire se fosse serio. Gli importava tanto del suo sorriso? Era imbarazzato, come poteva pretendere lo facesse? 
Ma lui invece sorrideva con una tale dolcezza da fargli capire che forse aveva ragione. Andava tutto bene. 
Rimase a tu per tu davanti a lui a sfiorarlo col suo corpo, ora finalmente nella pace dei sensi. Sentiva i pantaloni e i boxer macchiati e sperava solo che non si notasse, ma per fortuna indossava una tuta comoda nera. 
Forse si poteva salvare, se non accendeva la luce. 
Il viso di Jude era bello da far male e osservandolo così da vicino, si rilassò rischiarandosi come d’incanto. 
Non era successo niente di male, forse aveva ragione. 
Andava tutto bene davvero, se poteva vederlo così da vicino sorridergli in quel modo dolcissimo. 
Il suo viso, in quel momento, era tutto per sé. 
- Rimarrà fra noi? - chiese prima di trovare la forza di sorridere come voleva. 
Jude gli prese il mento fra indice e pollice, delicatamente, ed annuì. 
- Mi sorridi? 
Che modo di fare era quello? Gli sembrava di essere totalmente sotto il suo controllo, gli parve di essersi perso e fino a che non sorrise, non tornò in sé.
Quando lo fece, shoccato ed ebete, Jude accentuò il proprio e Fede si rischiarò. 
Non aveva capito cosa era successo realmente, sapeva solo che era capitato qualcosa, ma qualunque cosa fosse, era meglio andarsene prima che le cose degenerassero.
Aveva un’impressione fulminea, in quel momento in piedi davanti a lui nella sua camera da letto. 
Che fosse stato tutto un disegno di Jude per portarlo a quel punto, ma poi la conversazione sentita di quel giorno tornò a tuonargli nella mente. 
“È gay o comunque gli piacciono i ragazzi, ma è Vini la sua mira. L’ha detto chiaramente. Perciò io non c’entro nulla. Smettila di vedere cose che non esistono, vattene e sotterrati!”
- Adesso vado che è meglio. - sussurrò poi provando a sfilare via da lui. Passandogli accanto Jude gli prese il polso e lo trattenne girandolo di nuovo verso di sé.
- Mi prometti che non ci saranno problemi fra noi? - chiese poi mite e gentile. Quegli occhi da cucciolo. Un cucciolo bello alto e dannatamente sexy, con un fisico perfetto. Una combinazione deleteria. 
Di persone perfette ne nascevano una ogni cento anni, quella volta doveva essere capitato a Jude Bellingham. 
Fede si leccò le labbra, si fece coraggio e sorrise annuendo. 
- Assolutamente. 

Ma ormai era successo. 
Quel qualcosa di strano, ormai era avvenuta e non l’avrebbero cancellata. 
Il piano di Jude era destinato ad avere successo.