I chakra sono strumenti per un riequilibrio profondo del nostro sistema fisico, mentale e spirituale. Quando ruotano alla velocità giusta la nostra crescita personale si manifesta e aumenta. Nell’antica lingua indù, il sanscrito, la parola chakra significa letteralmente ruote o vortici, ma sta anche a indicare i centri di elaborazione dell’energia sottile che nello yoga si chiama prana, un’energia invisibile ma presente, che anima ogni essere vivente e in apparenza inanimato nel mondo e nell’universo.
I chakra possono essere paragonati ai trasformatori elettrici: raccolgono l'energia che scorre nel corpo, la lavorano e la trasformano, per poi ridistribuirla di nuovo.
Nelle tradizioni orientali, il corpo umano è composto da molti livelli di energia, sia fisici che “sottili”. Nei testi sacri buddhisti ricorre il concetto per cui noi siamo creature con un corpo fisico - che usiamo per correre camminare, mangiare, stare al mondo -, ma la nostra esistenza non si esaurisce in questa evidente fisicità.
Abbiamo anche un corpo sottile chiamato “corpo di vajra” (vajrakõya), regolato da flussi di energia sottile distribuiti lungo canali (nadi) e dentro centri energetici (chakra). L'energia che si accumula nei chakra ci consente di avere un'attività intellettuale, emotiva e spirituale.
Aprire un chakra significa attivare il tipo di energia che si può sprigionare dal singolo centro. La meditazione, l'ascolto dell'altro, la vita stessa, le scelte che ci mette davanti, sono tutte vie attraverso cui un chakra può aprirsi. Esiste anche una tecnica che consiste nel concentrarsi sul singolo chakra e visualizzare il colore associato; a ogni simbolo che identifica un chakra corrisponde infatti una tonalità cromatica precisa.
Vengono riconosciuti come principali sette chakra e sono tutti, all’infuori dell’ultimo, collocati lungo il canale principale che trasporta l’energia pranica, Sushumna, che è collocato all’interno del corpo fisico nella colonna vertebrale.
La forza di vita, o Kundalini, viaggia attraverso questi centri, li risveglia e riattiva così che possiamo migliorare noi stessi e la relazione con gli altri e vivere una vita più felice e serena. Quando sono sviluppati bene, i chakra rilasciano energia che diventa potere creativo, piacere sessuale, potenziamento delle proprie doti naturali.
1° chakra, muladhara o “chakra della radice”
Posizione: nella parte inferiore del bacino, tra coccige e pube
Colore: rosso
Ghiandola corrispondente: Ghiandole surrenali
Parti del corpo correlate: Intestino crasso, coccige, denti, ossa, gambe, piedi
Funzione: Sopravvivenza, contatto con la Madre Terra, stabilità, sicurezza materiale
Disfunzioni: Egoismo, aggressività, inerzia, insicurezza. Malattie intestinali, colite nervosa, problemi di peso, emorroidi, stitichezza, sciatica, mal di schiena, vene varicose; disturbi alla vescica, ai reni, alla prostata; malattie delle ossa, sbalzi di pressione arteriosa. Un blocco del primo chakra si traduce in insicurezza, scarsa fiducia in sé stessi e apatia. All’opposto, se iperattivo si corre il rischio di attaccarsi eccessivamente ai beni materiali, di essere troppo rigidi e ostili ai cambiamenti, di indulgere in egoismo e aggressività.
I periodi in cui avvengono grandi cambiamenti nella vita, come un cambio di lavoro, un trasloco, una separazione, mettono alla prova la nostra sicurezza e stabilità. In questi momenti, il primo chakra avrà bisogno di maggiori attenzioni. Se c’è un funzionamento eccessivo di questo chakra, sia i pensieri che le azioni saranno orientate alla soddisfazione ossessiva dei bisogni materiali e della sicurezza personale, con una tendenza alla possessività e all’egoismo. Le reazioni agli ostacoli saranno di aggressività, collera, gelosia, violenza o comunque un atteggiamento difensivo, legato alla mancanza di fiducia, in cui c’è sempre la paura di perdere ciò che dà sicurezza e senso di benessere.
Se invece c’è un funzionamento insufficiente, si avrà debolezza e scarsa resistenza fisica ed emozionale, eccessiva preoccupazione,insicurezza esistenziale, mancanza di punti di riferimento. Ogni fatto della vita quotidiana diventerà insormontabile: perciò si preferirà rinunciare alla sfida, si sogneranno condizioni più piacevoli e meno faticose e si svilupperà un atteggiamento di fuga mentale dalla realtà esistente.
Armonizzazione: Forte energia vitale, sicurezza, capacità di affermarsi, fiducia, prosperità materiale e spirituale. Meditare con regolarità sul Muladhara conferisce fiducia e calma allo spirito e al corpo, stimola un atteggiamento coraggioso ed entusiasta nei confronti della vita. Da un punto di vista fisico, un primo chakra sano favorisce la guarigione, dà ossa e denti forti, un intestino sano e regolare, può prevenire infiammazioni del nervo sciatico e problemi renali, regola la pressione sanguigna.
Paura: Paura esistenziale
Senso: Olfatto
Simbolo: Quattro petali rossi con al centro un quadrato giallo oro inscritto in un cerchio. Il quadrato contiene a sua volta un triangolo, la sillaba LAM e un elefante
Elemento: Terra
Mantra: LAM
Nota: Do
Animale: Elefante, bue, toro: animali associati alla terra per la loro solidità
Divinità: Brahma, signore della creazione, e Dakini, custode della realtà fisica
Pianeta: Mercurio
Pietra: Rubino, corallo rosso, granato, diaspro, onice nero, ossidania
Olii essenziali: cannella, cedro, chiodi di garofano, patchouli, sandalo, vetiver.
Approfondimento: parola d'ordine: “Io esisto”, la radice e il sostegno dell’organismo. È la stabilità psichica nelle diverse situazioni della vita, la capacità di governare gli istinti; poiché ha solo un polo, tende ad essere un po' più grande degli altri chakra. È il chakra con cui vengono assorbite le energie della Terra e scaricate le tensioni eccedenti mediante l'atto sessuale. È collegato all’area del retto, ai nostri bisogni primari di sopravvivenza: come mangiare, dormire, avere un lavoro, una casa. È il chakra che ci radica alla terra, in modo concreto. Forte energia vitale, sicurezza, capacità di affermarsi, fiducia, prosperità materiale e spirituale. Solo se la base è forte l’energia può salire attraverso gli altri chakra, così come solo quando è assicurata la sua sopravvivenza materiale (mangiare, dormire, salute fisica e lavoro) l’essere umano può concentrarsi su attività quali imparare, creare relazioni, coltivare la spiritualità, eccetera. Il primo chakra ci collega al suolo, è associato all’elemento terra e a tutto quanto, come la terra, è solido e stabile. Rappresenta il radicamento, l’istinto di sopravvivenza e il bisogno di sicurezza; coltiva l’abbondanza materiale, ma anche la forza interiore. È qui che si genera l’impulso sessuale.
Riequilibrio: Per riequilibrare il primo chakra, la soluzione più semplice consiste nell'effettuare una meditazione sdraiati a terra, a occhi chiusi e col capo rivolto a nord, appoggiando direttamente i cristalli sulla pelle nuda in corrispondenza dell’inguine e al centro dell’osso pubico. Si possono utilizzare cristalli di rocca per potenziare l’effetto delle pietre, tenendoli in mano o disponendoli in cerchio intorno al corpo, con le punte rivolte al centro. Scaricare e sciacquare le pietre sotto l’acqua fredda dopo l’uso. Esistono anche suoni abbinati al chakra che possono anche essere usati come base musicale per eseguire un massaggio delicato e circolare in senso orario effettuato con 20 ml di olio di sesamo e poche gocce di olii essenziali specifici per il primo chakra. Sono ottimi anche la cromoterapia, il massaggio ayurvedico (pranico keraliano), alcuni esercizi di yoga o di tai chi chuan. Esistono infine esercizi specifici per riportare in equilibrio i chakra; si tratta di movimenti codificati in tempi antichi conosciuti come i cinque tibetani, intrinsecamente collegati alla dottrina dei chakra. Gli asana per sbloccare questo primo chakra sono: Ashvini mudra, Mahamudra e Mandukī mudra.
Un metodo è praticare l'ascolto di un amico in difficoltà, ascoltare problemi altrui senza dire nulla aiuterà a deconcentrarsi da sé stessi.
Un esercizio è sedersi e praticare dei profondi respiri lenti. All'inspirazione ti concentri sulle tensioni e all'espirazione le lasci andare, immagina di essere circondata da una luce, pensa a piccole radici che escono dai tuoi piedi. Visualizza il rosso ed un'immagine che in te suscita equilibrio ed armonia, può essere un ricordo, un passaggio di un libro o film, una canzone, una persona, qualunque cosa.
2° chakra, svadhistana o “chakra splenico”, chakra dell'ombelico o sacrale
Posizione: basso ventre, poco sopra il pube
Colore: arancione
Ghiandola: gonadi
Parte del corpo correlate: Ovaie, genitali, sistema circolatorio, reni, vescica, prostata. Inoltre, la parte inferiore della schiena e le ginocchia
Funzione: La creatività, intesa sia in senso fisico che mentale e spirituale. Stimola creatività, sicurezza di sé e vitalità. Da un punto di vista fisico, un secondo chakra forte aiuta a prevenire i disturbi mestruali, le malattie degli organi sessuali, i dolori ai reni, l’impotenza. Collegato al sangue e alla linfa, il chakra sacrale dà energia a tutte le funzioni corporee ed è essenziale per il benessere generale dell’organismo.
Disfunzione: Debolezza, crisi creative, senso di impotenza, paura, ossessività, gelosia. Disturbi mestruali, impotenza, frigidità, problemi renali, circolatori o di milza, della vescica e del basso ventre, rigidità alla regione sacrale e coccigea. L’energia sessuale affluisce eccessivamente o in modo insufficiente e può dar luogo a gelosie, paure, desideri inappagati e ossessivi, ansia, attacchi di panico, problemi alla prostata, nefrite, disturbi ai reni e alla circolazione, dolori lombari. Se c’è un funzionamento eccessivo di questo chakra, si manifesteranno ipersensibilità e sbalzi d’umore improvvisi associati a pianto e/o minzione frequenti, mentre il rapporto con l’altro sesso provocherà forti tensioni e insicurezze e si limiterà spesso allo sfogo sessuale, al riparo da ogni coinvolgimento emotivo. Se invece c’è un funzionamento insufficiente, si avranno disfunzioni sessuali, gonfiori, introversione, tendenza alla solitudine, paura, senso di colpa. perdiamo totalmente il controllo delle nostre emozioni, diventando eccessivamente schiavi dell’istinto e della rabbia, e lasciandoci trascinare dai sentimenti negativi che ostruiscono la strada a logica e ragione. Il nostro umore diventa altalenante e spaziamo da momenti di euforia ad attimi di profonda apatia, lasciandoci andare ad atteggiamenti dannosi per noi stessi e per gli altri.
Armonizzazione: Consapevolezza del proprio corpo, vitalità, creatività, energia, facoltà riproduttiva, gioia di vivere, passionalità. Meditando su questo chakra si acquista il dominio sull’acqua, la capacità di vedere e comunicare con il mondo astrale e il potere di governare l’attività sessuale. Favorisce un buon rapporto con il Sé, con il proprio corpo e con la sessualità, con tutte le conseguenze positive sullo sviluppo interiore. Meditare sul secondo chakra ci incoraggia a capire noi stessi nella nostra unicità, a sviluppare il nostro potere creativo, la capacità di nutrire e amare.
Paura:
Senso: Gusto
Simbolo: Un loto a sei petali color arancio, al cui centro è una luna crescente e un fiore di loto
Elemento: Acqua
Mantra: VAM
Nota: Re
Animale: Coccodrillo, pesce, animali marini
Divinità: Vishnu, che unisce creazione e distruzione, e Rakini Shakti, "la divinità che beve il nettare del settimo chakra"
Pianeta: Luna
Pietra: Opale bianco, ambra, corallo, tormalina rossa, corniola, cristallo di rocca, selenite, topazio, quarzo citrino
Olii essenziali: ylang-ylang, gelsomino, bergamotto, petitgrain
Approfondimento: parola chiave: IO SENTO. è il piacere, la gioia di vivere, la sessualità espressa al massimo delle sue potenzialità. Ha a che fare con la creatività, la procreazione, la sessualità e la relazione; è il regno delle emozioni e del movimento esplorativo della vita attraverso i sensi. È connesso anche al cibo. Nella consapevolezza degli altri nasce il desiderio di unione. È il centro della gioia, dell’alleanza, della fiducia, dell’accettazione di “ciò che è”. È connesso con il desiderio di unione sessuale con l’altro e di riproduzione, sovrintende il bisogno di socializzare e di espadere la nostra personalità, l’equilibrio tra il dare e l’avere. Le qualità che lo caratterizzano sono la sensibilità e la creatività.
Riequilibrio: la soluzione più semplice consiste nell'effettuare una meditazione sdraiati a terra, a occhi chiusi e col capo rivolto a ovest, appoggiando direttamente i cristalli sulla pelle nuda tra l’ombelico e l’osso pubico. Si possono utilizzare cristalli di rocca per potenziare l’effetto delle pietre, tenendoli in mano o disponendoli in cerchio intorno al corpo, con le punte rivolte al centro. Scaricare e sciacquare le pietre sotto l’acqua fredda dopo l’uso. Esistono anche suoni abbinati al secondo chakra che possono anche essere usati come accompagnamento per la meditazione e/o per eseguire un massaggio delicato e circolare in senso orario con 20 ml di olio di sesamo e poche gocce di olii essenziali specifici per il secondo chakra. Sono ottimi anche la cromoterapia, il massaggio ayurvedico (in particolare il pranico keraliano), alcune tecniche yoga o di tai chi chuan. Esistono infine esercizi specifici per riportare in equilibrio i chakra; si tratta di movimenti codificati in tempi antichi conosciuti come i 5 tibetani, intrinsecamente collegati alla dottrina dei chakra. Consigliati anche la meditazione zen o la kundalini. L'asana che sblocca il secondo chakra è Bhujangasana
Un metodo è ascoltare il rumore dell'acqua. Il modo migliore per mantenere aperto e bilanciato il secondo chakra è essere aperti alla creatività nella vita quotidiana, mantenere una vita sessuale sana e onorare e rispettare il nostro corpo, ma soprattutto entrare in contatto con le proprie emozioni e verificare se ci sono dei sentimenti che stiamo stiamo reprimendo, impegnandoci per elaborare quelle emozioni nel modo più sano e meno deleterio possibile. Un esercizio : stando seduto a gambe incrociate o nella posizione del mezzo loto, con le mani sulle ginocchia inizia a muovere il busto come a formare dei cerchi, cambiano direzione dopo 5 o 6 movimenti.
3° chakra: manipura o “chakra del plesso solare”
Posizione: situato nella zona del plesso solare, tra l’ombelico e lo sterno.
Colore: giallo
Ghiandola: Pancreas
Parte del corpo correlate: Tutta l'area attorno all'ombelico, compreso il plesso solare; muscoli. lo stomaco, il pancreas, il fegato, la cistifellea, la milza e l’intestino tenue, denti e unghie.
Funzione: Centro del potere personale e dell'impegno, capacità di affrontare la vita con determinazione. è collegato infatti ai nostri sogni, desideri ed ambizioni. Espansività, consapevolezza della vita, azione, volontà e piacere
Disfunzione: Problemi digestivi, ulcera, debolezza visiva. Diabete. Ira, senso di superiorità, superbia, egoismo, iperattività, timidezza, scarsa energia, incapacità di realizzazione. Quando non vi è equilibrio nel terzo chakra, non ascoltiamo i nostri impulsi verso ciò che ci dà piacere e che ci interessa: possiamo vivere in uno stato di insoddisfazione e rabbia perenni, come se ci fosse un “fuoco” che ci consuma e che ci può condurre alla disperazione. Oppure siamo concentrati su noi stessi, calpestiamo e comandiamo gli altri senza prestar loro ascolto: in questo chakra, se non armonico, c’è la possibilità di nutrire un Ego smisurato, che ci impedisce di far salire l’energia verso il chakra del cuore, tenendoci prigionieri della parte più materiale di noi stessi. Il suo funzionamento eccessivo o insufficiente è causa di problemi legati alla digestione e al fegato, depressione e iperattività. Può portare problemi al sistema digestivo (ulcera, gastriti), ernia iatale, ai denti e alle gengive, diabete, depressione, cirrosi, iperattività, aggressività ed egocentrismo. Se c’è un funzionamento eccessivo di questo chakra, dal punto di vista psicologico si manifestano prepotenza e ipercriticismo, si è dominati dalla competitività e dalla sete di potere, si cerca di controllare e di manipolare gli altri. La determinazione a essere sempre al centro dell’attenzione porta a ricoprire un ruolo di leader in ogni situazione con autoritarismo. Le emozioni tendono a bloccarsi per poi esplodere all’improvviso, si perdono di vista i valori familiari e amicizia. Se invece c’è un funzionamento insufficiente, si manifesta isolamento, scarsa fiducia nelle proprie possibilità, sentimento di impotenza, inadeguatezza, nervosismo. L’individuo vede un ostacolo in qualunque evento ma non fa il minimo tentativo per superarlo. La prima reazione è un senso di smarrimento, un desiderio di fuga per mettersi al riparo dal rischio e una tendenza alla depressione. Il soggetto avrà come obiettivo principale l’essere accettato e benvoluto dagli altri e per raggiungere questo scopo negherà se stesso per conformarsi al pensiero delle persone a cui desidera piacere.
Armonizzazione: Forte volontà e determinazione, capacità di raggiungere un obiettivo, carisma, efficienza, capacità di affermarsi. Le qualità che lo caratterizzano sono la sicurezza, la spontaneità, l’individualità e la collaborazione.
Paura: Paura di agire e di scelta
Senso: Vista
Simbolo: Un fiore a dieci petali gialli su cui sono scritte le lettere Dam, Dham, Nam, Tam, Tham, Dam, Dham, Nam, Pam e Pham, con al centro un triangolo rosso del fuoco, la sillaba radice Ram e un'ariete (tradizionale messaggero del Signore del fuoco, Agni)
Elemento: Fuoco
Mantra: RAM
Nota: Mi
Animale: Ariete
Divinità: Lakshmi, Agni, Rudra, Vishnu
Pianeta: Marte
Pietra: Ambra, topazio, quarzo citrino, occhio di tigre, pirite ferrosa
Olii essenziali: Arancio dolce, finocchio dolce, geraneo, menta, citronella, pompelmo, ginepro, zenzero
Approfondimento: è la capacità di agire energicamente, la volontà, l'autostima e l'autonomia personale. In senso spirituale è l'essenza attiva di cui siamo stati dotati. Governa l’area attorno all’ombelico e con essa le qualità di energia, vitalità, il potere fisico e la forza di volontà e determinazione. È chiamato anche il centro del comando. È in questo centro di elaborazione energetica che l’essere umano può trovare la forza, la determinazione e la volontà per affermare le proprie scelte rispetto al mondo che lo circonda: un forte terzo chakra gli fornisce la possibilità di sostenere tutte le sfide che ogni giorno presenta. Qui ha la sede la nostra volontà, la nostra determinazione, la capacità di non mollare un obiettivo e di perseguirlo fintanto che non lo abbiamo raggiunto. Impariamo a usare il nostro potere, scegliendo e dando una direzione alla nostra vita concretamente, in allineamento a quello che desideriamo per noi. “Io voglio, io posso” è l’affermazione di questo chakra. Il suo è un potere radioso, splendente come quello del sole. L’emozione più potente ad esso collegata è la rabbia. È associato alla nostra comprensione intuitiva di ciò che siamo e al modo in cui ci rapportiamo agli altri e all’ambiente in cui viviamo, all’accettazione dei nostri bisogni.
Riequilibrio: La relazione con il mondo va gestita con modestia e moderazione, gli eccessi di avidità alterano l’equilibrio, compromettono la funzionalità dell’organismo e manifestano la malattia. Il corretto funzionamento dello stomaco prevede la capacità di accogliere, di proteggere se stessi e di esprimere l’aggressività in modo costruttivo. Se si “digeriscono” i sentimenti verso l'interno piuttosto che verso l'esterno siamo in presenza di un processo autodistruttivo che corrode le pareti dello stomaco.
Per riequilibrare il terzo chakra, la soluzione più semplice consiste nell'effettuare una meditazione sdraiati a terra, a occhi chiusi e col capo rivolto a sud, appoggiando direttamente i cristalli sulla pelle nuda nella zona tra l’ombelico e lo sterno. Si possono utilizzare cristalli di rocca per potenziare l’effetto delle pietre, tenendoli in mano o disponendoli in cerchio intorno al corpo, con le punte rivolte al centro. Scaricare e sciacquare le pietre sotto l’acqua fredda dopo l’uso. Esistono anche suoni abbinati ai chakra che possono anche essere usati come accompagnamento per la meditazione e/o per eseguire un massaggio delicato e circolare in senso orario con 20 ml di olio di sesamo e poche gocce di olii essenziali specifici per il terzo chakra. Sono ottimi anche la cromoterapia, il massaggio ayurvedico (in particolare il pranico keraliano) e alcune tecniche yoga o di tai chi chuan. Esistono infine esercizi specifici per riportare in equilibrio i chakra; si tratta di movimenti codificati in tempi antichi conosciuti come l'esercizio dei 5 tibetani, intrinsecamente collegati alla dottrina dei chakra. L'asana che sblocca il terzo chakra è il Agnisāra Kriyā
Il modo migliore per mantenere aperto e bilanciato il terzo chakra è spendere le nostre energie per migliorare l’immagine che abbiamo di noi stessi, a partire dall’esterno (vestirci bene, curarci, praticare sport) fino alla sfera emotiva e intellettuale (riconoscere i nostri successi, tenere un diario delle cose portate a termine, porsi degli obiettivi per migliorare la propria vita). Coltivare le nostre abilità e talenti, magari iscrivendoci a qualche corso o buttandoci in un nuovo hobby che ci aiuti a distrarci, è sempre consigliabile. Un altro esercizio molto utile è quello di trovare conferme delle nostre qualità nelle parole altrui – coinvolgendo amici, familiari e conoscenti per farci aiutare ad estirpare i nostri dubbi e avere un parere esterno su come realmente veniamo percepiti da chi ci sta vicino.
4° chakra, anahata o “chakra del cuore”
Posizione: All'altezza del cuore, nel centro del petto
Colore: verde
Ghiandola: timo
Parte del corpo correlate: Polmoni, cuore, sistema circolatorio e respiratorio
Funzione: Centro del perdono, amore, compassione., pazienza e umiltà. Siamo spontanei e diretti nella comunicazione, capaci di trasmettere emozioni e sentimenti, sensibili a ciò che è bello, giusto, equilibrato.
Disfunzione: Problemi digestivi, ulcera, debolezza visiva, problemi cardiaci e respiratori, pressione alta e insonnia. Diabete. Rimpianto, dipendenza, tristezza, dolore, cercare di soddisfare le aspettative altrui, indifferenza, abbandono. Diventiamo esitanti, in preda a rimorsi e panico, in balia delle dualità; interiormente chiusi, rigidi e innaturali, ci è difficile rapportarci con gli altri (abbiamo paura del rifiuto). Nelle relazioni di coppia possiamo esagerare, diventando troppo presenti e soffocanti. Un eccessivo funzionamento mostra un investimento emotivo talmente esagerato da provocare ansia: il desiderio di dare è intenso, ma non è mai completamente disinteressato. Si tende ad amare gli altri in funzione dei riconoscimenti e della gratitudine che si possono ottenere in cambio. Il funzionamento insufficiente mostra una persona che tende a essere dispiaciuta per sé stessa, paranoica, indecisa, che ha paura di lasciarsi andare o di farsi male, si sentirà indegna di amore e piena di dubbi sulle proprie capacità. Il primo sintomo di una carenza di Anahata è quello di abbattersi senza motivo, il secondo è il rifiuto di farsi toccare, di ricevere manifestazioni d’affetto. Chiuso, all’apparenza freddo, indifferente, ma in fondo estremamente vulnerabile, l’individuo appare sempre sulla difensiva: vorrebbe dare amore, ma il terrore di essere respinto lo blocca, facendolo sentire ancora più inadeguato.
Armonizzazione: Comprensione, felicità, auto-accettazione, motivazione alla vita.
Paura: Paura di impegnarsi, del tradimento e della solitudine, di essere vulnerabile e di seguire il proprio cuore
Senso: tatto
Simbolo: Loto a dodici petali, con all’interno una stella a sei punte
Elemento: aria
Mantra: YAM
Nota: fa
Animale: antilope
Divinità: Isha (benefico dominatore della parola) e Kakini (simboleggia la sublimazione dell’amore romantico verso la spiritualità e l’amore universale)
Pianeta: venere
Pietra: quarzo rosa. Tutte le pietre rosa e verdi, per esempio: agata verde e rosa o muschiata, amazzonite, avventurina, calcedonio ramato e rosa, calcite verde e rosa, crisocolla, crisoprasio, tormalina.
Olii essenziali: cipresso, legno di rosa, melissa, meroli, verbena, pino, rosa damascena
Approfondimento: 'Io amo'. è il ponte di trasformazione da corpo a spirito, è “il centro del perdono”; è la fonte del vero amore e di ogni sentimento; si nutre di affetti e di appartenenze; è connesso alle relazioni personali. Rappresenta il punto di svolta tra una vita dedicata al soddisfacimento dei desideri terreni e una rivolta al cielo e all’immortalità. Si ottiene il potere emotivo, si diventa capaci di amore incondizionato. La verità sacra che si conosce grazie al chakra del cuore è “accettare l’altro per quello che è, senza cercare di cambiarlo.” È associato alla nostra capacità di entrare in sintonia a livello empatico con tutto ciò che esiste e di coglierne la bellezza e la perfezione, nonché di sapersi prendere cura di se stessi e degli altri.
Riequilibrio: si consiglia una dieta vegetariana a foglie verdi; cantare in un coro; cercare sempre ciò che unisce; cercare di perdonare e perdonarsi; innamorarsi, in ogni senso. Il cambiamento può avvenire soltanto in noi stessi, quando avremo riconosciuto tutti i nostri aspetti, liberato il cuore dalle sue cicatrici, dai traumi affettivi emozionalmente repressi, e intrapreso un percorso di guarigione e di crescita personale.
Per riequilibrare il quarto chakra, la soluzione più semplice consiste nell'effettuare una meditazione sdraiati a terra, a occhi chiusi e col capo rivolto a est, appoggiando direttamente i cristalli sulla pelle nuda nella zona dello sterno. Si possono utilizzare cristalli di rocca per potenziare l’effetto delle pietre, tenendoli in mano o disponendoli in cerchio intorno al corpo, con le punte rivolte al centro. Scaricare e sciacquare le pietre sotto l’acqua fredda dopo l’uso. Esistono anche suoni abbinati ai chakra che possono anche essere usati come accompagnamento per la meditazione e/o per eseguire un massaggio delicato e circolare in senso orario con 20 ml di olio di sesamo e poche gocce di olii essenziali specifici per il quarto chakra. Sono ottimi anche la cromoterapia, il massaggio ayurvedico (in particolare il pranico keraliano) e alcune tecniche yoga o di tai chi chuan. Esistono infine esercizi specifici per riportare in equilibrio i chakra; si tratta di movimenti codificati in tempi antichi conosciuti come l'esercizio dei 5 tibetani, intrinsecamente collegati alla dottrina dei chakra.
L'asana che ci aiuta a sbloccare il quarto chakra è il Khatu Pranam.
5° chakra, vishuddha o “chakra della gola”
Posizione: gola
Colore: azzurro
Ghiandola: tiroide
Parte del corpo correlate: Gola, collo, bocca, orecchie, laringe, spalle
Funzione: comunicazione
Disfunzione: Dominanza e manipolazione del prossimo, intolleranza. Timidezza, inibizioni, incomunicabilità, disturbi del linguaggio. Mal di gola, torcicollo, tonsillite, dolori cervicali, disfunzioni tiroidee, problemi di udito. Sul piano psicologico ed emotivo ci ritroviamo invece in difficoltà nell’ascolto del prossimo e nella comunicazione delle nostre idee: Tendiamo a fuggire dalle interazioni sociali, a chiuderci in noi stessi e lasciarci divorare dalla timidezza, dall’introversione e da un perenne senso di inadeguatezza. Non riusciamo a riporre fiducia in noi stessi, nelle nostre idee e nelle nostre capacità, e spesso ci opponiamo al cambiamento. Se funziona troppo, siamo vittime di irrequietezza e di eccessiva autostima, spesso ci mangiamo le parole, o ancora parliamo troppo veloce ed in modo troppo impulsivo. Veniamo percorsi da rabbia, orgoglio, fanatismo e falso senso di superiorità che ci portano a degradare i nostri rapporti con gli altri.
Armonizzazione: Capacità di comunicare, apertura mentale, capacità di apprendimento e concentrazione, pensiero razionale, eloquenza, musicalità, personalità ben sviluppata. Un chakra libero si traduce in una voce armonica, vie respiratorie libere e muscoli della nuca rilassati. Un chakra vishuddha ben attivato conferisce infatti doti di persuasione, grande eloquenza, capacità di apprendimento e di concentrazione. Un chakra forte rende consapevoli della propria autenticità e aperti verso le opinioni altrui. Costituisce un collegamento tra il chakra del cuore e quelli della testa, un ponte tra sentimenti e pensieri. Il quinto chakra quando è in equilibrio dona una voce dolce, un atteggiamento diplomatico e tatto nell'avvicinarsi alle persone con considerazione e generosità: tutto ciò che dice va dritto al cuore e l'individuo acquista carisma e magnetismo.
Paura: Paura del giudizio altrui
Senso: udito
Simbolo: Un loto a sedici petali di colore blu chiaro, con al centro un triangolo. Al centro del triangolo, un cerchio bianco che include la sillaba HAM e un elefante bianco
Elemento: etere
Mantra: HAM
Nota: sol
Animale: elefante
Divinità: Shakini e Ardhanarishvara, divinità femminile e maschile che rappresentano il dominio sui cinque elementi
Pianeta: Mercurio
Pietra: Lapislazzuli, acquamarina, sodalite, zaffiro, turchese. Tutte le pietre azzurre, in particolare il Calcedonio e la Sodalite
Olii essenziali: alloro, eucalipto, camomilla, lavanda
Approfondimento: il nome insanscrito significa 'puro'. L’energia corporea sgorga dal basso verso l’alto, purificandosi e prendendo forma nelle nostre interazioni più umane e sofisticate: l’ascolto e la comunicazione. Il chakra Vishuddha è infatti connesso alle nostre facoltà espressive, alla sincerità, la diplomazia e l’espressione creativa. L’energia che lo caratterizza è quella del suono, una forza invisibile ma estremamente potente. La parola associata è Io Comunico. Il quinto chakra ci porta a trascendere i nostri limiti e a dare vita a nuove possibilità e nuove opportunità, a diventare i creatori della nostra realtà, gli attori principali della nostra rivoluzione personale.Vishudda ci chiede consapevolezza e responsabilità nei riguardi delle nostre necessità e dei nostri ritmi interiori, di padroneggiare noi stessi e sviluppare allo stesso tempo elasticità mentale, di uscire dal nostro ego ed entrare nella dimensione della coscienza e dell'espansione verso gli altri.
Riequilibrio: ne beneficiano il nostro lato creativo e le nostre relazioni sociali: siamo naturalmente portati alla crescita personale, alla comunicazione, alla partecipazione alla collettività tramite le vibrazioni positive che ci trasmette chi sta intorno a noi. Un esercizio si chiama Ujjayi Pranayama: concentrati sulla gola. Inspira ed espira profondamente attraverso il naso per 5-10 minuti. Allo stesso tempo contrai leggermente la gola di modo che il respiro suoni simile a quello di qualcuno che dorme profondamente.
Ora dirigi la tua attenzione completamente al suono del respiro nella gola. Questo modo di respirare acquieta la mente ed equilibra le emozioni.
Un altro esercizio si chiama Jalandhara Bandha: espira, quindi posiziona le mani sulle ginocchia, inclina il corpo leggermente in avanti e premi il mento sullo sterno. Mantieni questa posizione finché ti sentirai comodo, e ogni volta che avvertirai l’impulso di inalare solleva leggermente la testa. Per riequilibrare il quinto chakra, la soluzione più semplice consiste nell'effettuare una meditazione seduti con la schiena dritta, a occhi chiusi, tenendo i cristalli a contatto della pelle nella zona della gola. Esistono anche suoni abbinati ai chakra che possono anche essere usati come accompagnamento per la meditazione e/o per eseguire un massaggio delicato e circolare in senso orario (alla base del cranio e al centro dell'incavo del collo) con 20 ml di olio di sesamo e poche gocce di olii essenziali specifici per il quinto chakra. Sono ottimi anche la cromoterapia, il massaggio ayurvedico (in particolare il pranico keraliano) e alcune tecniche yoga o di tai chi chuan. Esistono infine esercizi specifici per riportare in equilibrio i chakra; si tratta di movimenti codificati in tempi antichi conosciuti come l'esercizio dei 5 tibetani, intrinsecamente collegati alla dottrina dei chakra.
Altri esercizi utili dello yoga sono: Sukhasana con stretching del collo, il Matsyasana, il Salamba Sarvangasana, il Purvottanasana e il Balasana.
Una cosa importante da fare sempre è di immaginare la libertà che senti quando sei in grado di essere te stesso, dire la verità e comunicare al meglio delle tue possibilità in ogni situazione e con ogni persona. Ripeti questo mantra nella tua testa: Ho il diritto di dire la mia verità. Amo condividere le mie esperienze e la mia saggezza. Sono in pace.
6° chakra, adjnia o “chakra del terzo occhio”
Posizione: grande chakra che si trova al centro della fronte
Colore: indaco
Ghiandola: ipofisi
Parte del corpo correlate: Occhi, orecchie, naso, seno paranasale, cervelletto, sistema nervoso, sistema ormonale
Funzione: Intuizione e consapevolezza
Disfunzione: Egoismo, autoritarismo, autoesaltazione, insensibilità; difficoltà di concentrazione, disattenzione, paura, sensazione di inutilità, depressione. Mal di testa, problemi di vista e udito, sinusite, labirintite, malattie del sistema nervoso. Mal di gola, torcicollo, tonsillite, dolori cervicali, disfunzioni tiroidee, problemi di udito. Può dar luogo a eccessi di dogmatismo, orgoglio, scarsa gratitudine. Un chakra indebolito può causare disattenzione e difficoltà di concentrazione, ma soprattutto disturbi a livello emotivo: Paura, depressione, forte senso di inutilità. Domina l'arroganza e il disprezzo degli altri, oppure il lavoro mentale è talmente esasperato che esilia dal mondo e provoca ipersensibilità, difficoltà a relazionarsi con gli altri, disattenzione, confusione tra realtà e immaginazione, allucinazioni, incubi. Il rischio più grande nel quale incorriamo è quello di smettere di sognare e perdere l’idealismo, convincendoci a rifiutare qualsiasi idea o stimolo che sia spirituale o non legato a fatti tangibili.
Armonizzazione: Comunione interiore, autocoscienza, intuizione, illuminazione, aprtura verso nuove idee, controllo dei propri pensieri, immaginazione, chiaroveggenza. Consente un contatto diretto e libero con il mondo interiore, stimola la fantasia, l’intuizione e le percezioni spirituali. Dona la capacità di visualizzare il pensiero e configurare obiettivi astratti, di comprendere intuitivamente gli altri e persino la chiaroveggenza. La meditazione sul sesto chakra stimola l’evoluzione spirituale, il dominio delle pulsioni e la calma dei pensieri. Scarsa memoria, eccessive preoccupazioni e paure, rigidità, materialismo, sensazione di inutilità.
Senso: intuizione
Simbolo: Un loto con due soli grandi petali, su cui stanno le sillabe Ham e Ksham. Al centro, un cerchio con il grande mantra “OM”
Elemento: luce
Mantra: OM
Nota: La
Divinità: Shiva, dio della distruzione; Hakini Shakti, dea della perfetta meditazione, simbolo di vitalità, divinità a sei teste che rappresenta la meditazione perfetta, il controllo del pensiero e la concentrazione trascendentale
Pianeta: Giove
Pietra: Lapislazzuli, quarzo ametista, apatite purpurea, azzurrite, perla, zaffiro
Olii essenziali: angelica anice, elicriso, salvia
Approfondimento: 'Io vedo'. è noto anche come il terzo occhio, è la mente tattica, razionale. In senso spirituale è il terzo occhio, come qualità della persona è la fiducia in se stessi. È l’occhio che ci apre all’intuizione, alla conoscenza del passato, presente e futuro, in allineamento con il flusso infinito dell’universo, così che possiamo scegliere la direzione della nostra vita senza ascoltare la voce della mente, ma quella della nostra anima. Qui infatti si riuniscono gli opposti: maschile e femminile, sole e luna, emisfero destro e sinistro del cervello, intelletto e intuizione. Il sesto chakra dissolve queste dualità e ci consente di superare la visione dualistica del mondo che distingue in “buono” e “cattivo”, in “io” e “te”. Superando questa visione degli opposti e pacificando il pensiero, si giunge ad aprire gli occhi sulla verità nascosta dietro l’apparenza. Siamo più consapevoli di noi stessi, vediamo la realtà con chiarezza per quello che è, senza il condizionamento della proiezione dei nostri desideri e dei nostri bisogni, di percepire che tutto è qui e ora, come dovrebbe essere, perfetto in questo istante. Vedere con occhi chiari significa vedere oltre i contenuti della coscienza, oltre il magazzino karmico di pensieri, parole e azioni rielaborate dalla mente in idee, giudizi e opinioni personali. Quando l'osservatore non si confonde più con l'oggetto osservato, allora è in grado di cambiare il modo di osservazione e l'oggetto stesso e, se agisce in armonia con il quarto chakra, quello del cuore, di liberare la sua energia creatrice e guaritrice. Se il sesto chakra è equilibrato e aperto, la mente è attiva, si è padroni di se stessi, si superano gli attaccamenti materiali e la paura della morte, si purificano i sei sensi e si ampliano le percezioni extrasensoriali. Potrai renderti conto di cose che non vanno bene e decidere di cambiarle, potresti avere visioni o sogni o segni più evidenti rispetto a quelli che avevi in passato.
Riequilibrio: Per riequilibrare il sesto chakra, la soluzione più semplice consiste nell'effettuare una meditazione sdraiati a terra e a occhi chiusi, braccia e gamba allargati a stella, appoggiando direttamente i cristalli sul terzo occhio. Esistono anche suoni abbinati ai chakra che possono anche essere usati come accompagnamento per la meditazione e/o per eseguire un massaggio delicatissimo e circolare in senso orario (al centro della fronte) con 20 ml di olio di sesamo e poche gocce di olii essenziali specifici per il sesto chakra. Sono ottimi anche la cromoterapia, il massaggio ayurvedico (in particolare il pranico keraliano) e alcune tecniche yoga o di tai chi chuan. Esistono infine esercizi specifici per riportare in equilibrio i chakra; si tratta di movimenti codificati in tempi antichi conosciuti come l'esercizio dei 5 tibetani, intrinsecamente collegati alla dottrina dei chakra.
Gli esercizi che hanno un effetto benefico sul chakra Ajna sono: Shambhavi Mudra(Tenendo gli occhi socchiusi, guarda verso la punta del tuo naso. Allo stesso tempo, concentrati sul mantenere una respirazione normale e non forzata. Questo ti aiuterà a rilassare l’area corrispondente al chakra e dissolvere i pensieri inutili.), Khechari mudra (Arrotola la lingua all’indietro fino a quando (idealmente) la punta della lingua non tocca il palato molle.) e Bhramari Pranayama (Siediti in un ambiente confortevole con la schiena ben dritta. Tappa entrambe le orecchie con i pollici e posiziona gli indici sugli occhi chiusi. Le dita medie possono essere poggiate liberamente sui lati del naso; l’anulare e il mignolo si trovano sopra e sotto le labbra e chiudere la bocca. Inspira profondamente e trattieni il respiro per pochi secondi. Ora premi sui lati del naso e lascia che il respiro fluisca lentamente provocando un leggero ronzio. Ripeti questo esercizio sette volte, una dopo l’altra. Dopodiché rimani per 10-15 minuti in questa posa respirando normalmente.
Concentrati sul fluire dell’ossigeno dentro il tuo corpo e ascolta il suono interiore a livello della tua fronte.)
Trataka: Siediti comodamente in posizione seiza (con gli stinchi appoggiati a terra) su un tappetino. Posiziona una candela davanti a te a una distanza in cui puoi guardare la fiamma con la testa e il collo dritti. Osserva intensamente fino a quando gli occhi non si inumidiscono un po’ e poi socchiudi leggermente le palpebre. Questa meditazione può durare tra i 5 e i 10 minuti.
Balasana.
Prasarita Padottanasana. Nadi Shodhana Pranayama: Siediti nella posizione che preferisci, con la schiena dritta e non sostenuta, e fai qualche respiro naturale. Quando ti senti pronto per procedere, solleva la mano sinistra e appoggia l’indice e il medio sulla fronte, all’altezza del sesto chakra. Appoggia il pollice sulla narice sinistra e l’anulare e il mignolo sulla narice destra. Blocca la narice sinistra con il pollice e inspira solo attraverso la narice destra. Successivamente, blocca la narice destra con anulare e mignolo e rilascia il pollice per respirare attraverso la narice sinistra. Alterna questo schema di respirazione da sinistra a destra e poi da destra a sinistra per 10-15 volte.
Ardha Uttanasana
Ecco alcuni modi che possiamo usare per riattivare il terzo occhio. Nel silenzio il terzo occhio ha spazio per concentrarsi su altre sensazioni e di concentrarsi sui messaggi più profondi. La creatività ti permette di uscire dai limiti della mente razionale ed esplorare emozioni, suoni e colori nuovi. Non c è bisogno di essere artisti ma solo di avere il coraggio,di esplorare qualcosa di nuovo. Puoi vedere una mostra, un film in un’ altra lingua, privare a scrivere qualcosa, qualsiasi cosa che ti costringa ad espandere gli orizzonti. Ogni chakra ha un colore di riferimento per aiutare a sbloccare l’energia. Per il sesto chakra, cioè il terzo occhio, il colore è indaco. Puoi indossarlo, accendere una candela, o focalizzare la tua attenzione per qualche secondo su un’ immagine indaco per stimolare il flusso di energia. Un metodo più pratico è usare il dito indice per picchiettare leggermente il centro della fronte o facendo piccoli cerchi per portare lì tutta l’energia. Dopo aver massaggiato il terzo occhio per circa 30 secondi, togli il dito e senti la spirale di energia attiva.
L’attivazione del terzo occhio richiede tempo e pazienza. Hai iniziato ad avere momenti di intuizione e ti stanno dicendo che alcune delle cose che fai non sono giuste per te. Cambiare le tue abitudini o prendere la distanza da certe persone non è facile, ma se non segui il tuo intuito finirai per bloccare nuovamente l’energia del chakra. Aprire il terzo occhio significa diventare più sensibili all’energia e se non impari a mettere dei limiti finirai per assorbirne troppa. Impara a proteggerti e a prenderti un momento di distanza quando ti senti sopraffatto dagli altri.
7° chakra, sahasrara o “chakra della corona”
Posizione: Sopra la testa, sulla fontanella
Colore: bianco e violetto
Ghiandola: ghiandola pineale
Parte del corpo correlate: Corteccia cerebrale, parte superiore del cranio. In realtà non governa nessun organo, ma trovandosi al vertice dei nostri centri energetici è responsabile del corretto funzionamento della corteccia cerebrale e della ghiandola pineale.
Funzione: Collegamento spirituale, è connesso alle nostre più alte forme di pensiero, quali alla trascendenza, la conoscenza e la spiritualità.
Disfunzione: Attaccamento al passato o al futuro, indifferenza, odio. Diventiamo arroganti, orgogliosi, ambiziosi; ci distraiamo facilmente e l’irritazione e l’impazienza la fanno da padrone; tendiamo a chiuderci in noi stessi, a controllare tutto e tutti; siamo confusi, non dormiamo bene.
Armonizzazione: Verità, compassione, amore incondizionato, perdono, pazienza. La coscienza entra senza sforzo in uno stato fluido, di felicità assoluta; la verità sacra del settimo chakra è: vivi il presente. connesso ai nostri sentimenti più puri e disinteressati, come l’altruismo, l’umiltà, la fiducia.
Senso: empatia
Simbolo: Fiore di loto a mille petali
Elemento: Metallo
Mantra: OM
Nota: si
Animale: nessuno
Divinità: Shakti, che qui si unisce con Shiva
Pianeta: Nettuno
Pietra: Quarzo ialino, ametista, diamante
Olii essenziali: incenso, mirra, vetiver
Approfondimento: In questo chakra la personalità dell’individuo si dissolve nel “Tutto”. Qui l’individuo si libera dalle sue restrizioni, qui si squarcia il velo dell’ignoranza e si ottiene la conoscenza. Il settimo chakra ci collega al Cielo, si nutre di silenzio, luce pura e contatto con l’Assoluto. Con i piedi per terra, ma la testa in cielo, il chakra della corona ci insegna ad abbandonare il passato con i suoi eventuali traumi, per vivere le nostre responsabilità, avvertendoci quando le attribuiamo ad altri. Grazie al potere del settimo chakra potremo vedere le nostre convinzioni negative e liberarcene. Gli archetipi collegati a questo chakra sono il leader autorevole, il direttore illuminato, il vero, autentico “capo”, è connesso con l’autorità. Sahasrara ci insegna a lasciare che l’universo si occupi dei dettagli, liberandoci dall’ansia di controllare ogni cosa. Siamo in grado di arrivare alla conoscenza trascendentale, ovvero la forma più alta e pura di sapere che esista: quando Sahasrara è equilibrato ne beneficiano la nostra capacità di comprensione, la coscienza e l’apprendimento. Il pensiero si evolve e diventa puro, non contaminato, trasformandoci lentamente da osservatori a leader ed esercitando una profonda forma di consapevolezza volta trascendere le concezioni deleterie e lasciare che le cose accadano attraverso di noi. Quando è bloccato il nostro pensiero lucido ne risente pesantemente. Sul piano fisico siamo soggetti a mal di testa, fobie, psicosi e in generale tutti i tipi di fastidi che ci distaccano dal nostro percorso di crescita personale. L’energia del settimo chakra è molto potente, perciò un suo malfunzionamento è sempre associato a disagi molto marcati. Dal punto di vista mentale, la chiusura di Sahasrara ci porta a deviare la nostra attenzione sul materialismo piuttosto che sulla spiritualità. Diventiamo perennemente insoddisfatti e ci attacchiamo eccessivamente ai beni terreni, fuggendo tutto ciò che trascende il piano fisico. Le persone con problemi al settimo chakra hanno spesso paura della morte e rifiutano tutto ciò che non ha una spiegazione razionale. È la capacità spiccata di pensare strategicamente, cioè abbracciare la situazione con il pensiero; in senso spirituale è la comunione con il Divino, in senso individuale è l'autorealizzazione. ci porta in uno stato di autorealizzazione e ci connette con l’intero universo, in uno stato di pace infinita: tutto è svelato, diventiamo consapevoli dell’essenza più profonda che è in noi e fuori di noi, connessi all’infinito da cui arriviamo. La parola chiave è IO SO. Sahasrara rappresenta il punto di arrivo del viaggio intrapreso a partire da Muladhara, che mette in connessione l'essere umano dalla Madre Terra al divino. Secondo il principio dell'ermetismo "Ciò che è in basso è come ciò che è in alto", allo stesso modo i sei chakra inferiori si riflettono tutti nel settimo, anche detto "chakra della corona".
Riequilibrio: si parte da una scelta profonda: si può iniziare a prendere un primo contatto con la propria spiritualità in molti modi, ad esempio con una meditazione potenziata da cristalli di rocca (la pietra per eccellenza per questo chakra), che si possono tenere in mano o disporre in cerchio intorno al corpo, con le punte rivolte verso il centro. Esistono anche suoni abbinati ai chakra che possono anche essere usati come accompagnamento per la meditazione e/o per eseguire un massaggio delicatissimo e circolare in senso orario (sulla testa) con 20 ml di olio di sesamo e poche gocce di olii essenziali specifici per il settimo chakra. Sono ottimi anche la cromoterapia, il massaggio ayurvedico (in particolare il pranico keraliano) e alcune tecniche yoga o di tai chi chuan. Esistono infine esercizi specifici per riportare in equilibrio i chakra; si tratta di movimenti codificati in tempi antichi conosciuti come l'esercizio dei 5 tibetani, intrinsecamente collegati alla dottrina dei chakra. Il modo migliore di curare il settimo chakra è senza dubbio quello di praticare con costanza la meditazione trascenentale. Oltre a questo ci sono degli esercizi yoga che possono aiutare a riequilibrare: Sirasana, Savasana, Vrikshasana, Meditazione, Salamba Sarvangasana.
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